lunedì 7 novembre 2022

Blog Tour Dark Zone: IL SOMMO INCANTATORE. L'Ombra del Pentacolare di Francesco Zamboni


Dopo il cataclisma di Heim, la stretta dell’Arcimago sul Nidlunor è giunta fino alle porte della capitale. Joras, leader degli incantatori, è costretto sulla difensiva e deve gestire anche gli attriti interni alla città causati dalla convivenza forzata con gli elementali sopravvissuti.
Nello stesso momento, in un paese ai margini del Nidlunor, un mago vestito di blu prosegue la sua caccia alle misteriose pietre di Trad. L’avanzata dell’Arcimago sembra inarrestabile, alimentata dalla tenebra degli Eternali. La lotta contro il tempo per salvare Nidlun è iniziata.

«Che c’è di tanto interessante lì fuori?» Merah apparve sulla soglia, i lunghi capelli corvini increspati dall’umidità.
«Se te lo dicessi, faresti uno dei tuoi commenti acidi.»
Lei incrociò le braccia. «Scopriamolo.»
Doa esitò un attimo, ma alla fine rispose. «Se presti attenzione, le traiettorie degli uccelli nel cielo sono associabili alle note di una melodia. Ogni virata genera un nuovo suono, e ogni stormo una sinfonia.»
Non fece in tempo a terminare la frase, che un fischio acuto gli trapanò la testa.
Buio, e poi luce.
Un dito da ragazzino che indica il cielo.
«Ogni virata, una nota. Ogni stormo, una sinfonia.»
Poi, di nuovo buio. E il fischio assordante nella testa che si attenua.
Sbatté le palpebre e la prima cosa che gli si presentò davanti fu l’espressione perplessa di Merah, che aggrottò la fronte.
«Traiettorie, uccelli, melodie… è la cosa più patetica che abbia sentito dire da quando siamo rinchiusi qui dentro. E il bibliotecario, di là, ne ha già dette parecchie di cose patetiche.»
Doa sfoderò un sorriso amaro. «A volte mi chiedo se sotto sotto ci sia qualcosa di profondo dentro di te. Ma alla fine la risposta è sempre la stessa.»
«Ho di meglio da fare che starmene col naso all’insù a fissare i volatili.»
La solita risposta tagliente. Ma la cosa davvero bizzarra era che fino a non molto tempo prima, con ogni probabilità le avrebbe dato ragione. Recuperò i ciuffi ribelli e li tirò indietro, assicurandoli nell’elastico. Forse si stava concedendo troppo tempo con Ion’do e stava rischiando di farsi influenzare dalle sue idee pericolose.
Ma cosa poteva farci se il Mentore era l’unica persona in grado di recargli un briciolo di sollievo da quelle assurde visioni che gli venivano sparate nella testa da chissà dove?
«Ti lascio giocare al filosofo ancora per un po’.» Gli occhi taglienti di Merah lo scrutarono a palpebre strette. «Vado a fare rapporto all’Arcimago. Se non è chiedere troppo, controlla il nidluniano, di tanto in tanto. Chissà che il fatto di averlo portato qui non sia servito davvero, dopotutto.»
Eccome se sarebbe servito, su questo c’erano ben pochi dubbi. La mattina successiva al massimo, Joras Perelthar sarebbe giunto alle porte di Kir come pianificato.


Francesco Zamboni, classe 1988, è nato a Brescia e vive a Verona. Editor e writing coach freelance, collabora con diversi autori e case editrici indipendenti. Per Carthusia Edizioni (Milano) gestisce l’area dei diritti esteri ed è coordinatore del Silent Book Contest, il primo concorso internazionale dedicato agli albi illustrati senza parole. La narrativa di genere è la sua più grande passione. La trilogia de Il Sommo Incantatore (DZ Edizioni) ha segnato il suo esordio come autore, ricevendo con il primo volume la segnalazione della giuria al Premio Nazionale “Città di Latina 2020”.

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