Mi chiamo Liam Morris e lei mi odia.
Mi odia dopo avermi strappato un fottuto battito inaspettato, dopo avermi stregato con i suoi intensi occhi grigi graffiati dal dolore.
Un angelo dalle ali spezzate.
Una Ragazzina dalla lingua tagliente.
Un'attrazione fuori controllo.
Più mi odia e più vorrei stringerla a me, fare miei i suoi pensieri e riaccendere nel suo sguardo la scintilla.
Perché il suo dolore è anche il mio.
Perché non appena l'ho vista, lei mi è entrata dentro.
Lei e le sue cicatrici.
Lei e il suo essere così meravigliosamente complicata.
Lei e quel suo modo inaspettato di tirare fuori la parte più vera di me, quella che ho sempre soffocato per non mostrarmi debole e sopraffatto dalla vita.
Mi chiamo Liam Morris, detto Raptor, e sono il capocannoniere della Premier League. Vivo per la mia famiglia e il calcio è la mia passione più grande. O almeno lo era fino all'arrivo di lei.
Mi chiamo Liam Morris e il mio mondo è appena stato stravolto da un "Ti odio" sibilato con ardore.
Lei è la mia partita più importante.
E il suo nome è…
#prodottofornitodaVeronicaScalmazzi
(immagini prese dalla pagina autrice)
Liam è l’integerrimo fratello, quello razionale, pacato, pronto a prendersi cura della sua famiglia anche a chilometri di distanza. Ha sempre avuto la testa sulle spalle, non si è mai permesso di cadere diventando per la famiglia stessa un pilastro fondamentale, il supereroe di cui i suoi fratelli avevano bisogno. Le sue scelte sono sempre state frutto di un profondo ragionamento, così come la scelta di lasciare il Manchester United, squadra nel quale ha iniziato a giocare il suo futuro cognato, per una squadra di provincia a Chester, perdendo parecchi sponsor e guadagnando meno rispetto a quanto ha fatto finora. Ma a Liam non interessano i soldi, lui fa quello che più ama, cercando una squadra unita e affiatata, anche se questo vuol dire prendere il posto del capitano tragicamente scomparso da poco e attirandosi l’odio di lei. Una Ragazzina dalla lingua tagliante e che dovrebbe essere off-limits non solo per lui, ma per l’intera squadra; e così quel mondo lucido, pacato e razionale nel quale ha sempre vissuto inizia a essere scombinato, facendo emergere quella parte di lui che ha celato a tutti, perfino alla sua stessa famiglia. E si sa che quando un Morris si innamora, è per sempre…
Il dolore è un tatuaggio invisibile, un grido silenzioso che ti consuma da dentro. Fa casino, ti fa barcollare, spesso ti divora. Alcuni lo scorgono, altri no. Poi c’è chi fa finta di non vederlo, o chi come me lo riconosce all’istante.
Ultimo degno capitolo di una serie che ha tenuto le sue lettrici con il fiato sospeso; una storia che non smentisce la bravura della sua autrice, e se le aspettative erano veramente alte, beh, devo dire che Veronica si è superata.
Fin dalla prima volta che Liam Morris si è affacciato nel libro di Piper e Kade ha attirato su di sé molta curiosità, e nei libri precedenti abbiamo imparato a conoscerlo un pochino meglio. Lui è sempre stato quello che ha messo da parte la propria vita, si è sempre annullato in favore della felicità dei fratelli, mettendo sotto torchio eventuali partner e prendendosi cura dei loro cuori spezzati fino a quando tutti loro non hanno trovato il vero amore. Un sentimento che pensava gli fosse precluso, soprattutto dopo la scomparsa della madre, una ferita ancora aperta che è difficile richiudere. Ma si sa che al cuore non si comanda, e quando ha deciso di andare a Chester non sapeva che un piccolo uragano si sarebbe abbattuto su di lui, abbattendo quei muri che aveva eretto nel corso degli anni non permettendo a nessuno di avvicinarsi troppo. Un paio di occhi che sembrano essere diventati la sua ossessione e un dolore tanto simile al suo che gli ha fatto capire che era l’unico in grado di poterlo lenire. Ha permesso a lei di odiarlo per scacciare quel dolore, insinuandosi piano nella sua vita, facendole capire che andava ancora vissuta visto al sua giovane età, e che poteva permettersi di soffrire ancora se permetteva a lui di prendersene cura.
Dicono che la vita sia fatta di attimi, che un solo secondo può cambiarti per sempre. Hanno ragione: siamo fatti di istanti, inseguiti da un destino che non smette mai di rincorrerci.
Questo ultimo volume è stato emozionante, alcuni passaggi da brividi e pelle d’oca; si è percepita la tensione tra Liam e la sua ragazzina, il forte sentimento di odio (e amore) che lei provava per lui, per aver preso il posto di una persona cara, del suo Testone e del capitano indiscusso del suo cuore; ho preso quel dolore e l’ho sentito mio, quella insana voglia di scappare lontano, di sentire lui vicino ancora una volta, come un’assenza sempre presente nella sua vita. Ho letto, percepito e vissuto l’amore di una famiglia come se fosse la mia; mi sono sentita amata, coccolata e protetta, come se i Morris fossero i miei fratelli e io finalmente fossi al sicuro, certa della loro presenza al mio fianco. Ho sempre detto che con i libri di Veronica è un po’ come tornare a casa, e questa volta mi sono sentita parte integrante di tutti loro, del prendersi cura l’uno dell’altro, del saper sdrammatizzare momenti seri per stemperare la tensione, del sapere esattamente cosa stessero passando a livello sentimentale, dell’esserci nonostante ci fosse un oceano di mezzo, ma pronti a saltare sul primo aereo per far sentire la propria vicinanza fisica.
Odiarlo mi fa stare bene, ma amarlo è una possibilità che mi fa tremare il cuore di paura.
Veronica non solo è stata in grado di dar voce a dei protagonisti che avevano una storia da raccontare, ha dato loro una personalità forte, ha fatto sì che ognuno di loro trovasse la propria parte complementare, il proprio tassello del puzzle e una volta uniti ha fatto sì che vivessero il loro “per sempre felici e contenti”; eppure è stata in grado anche di mettere la passione per lo sport in cui ognuno di loro eccelleva, si è sentita la tensione del pubblico, i cori di incitamento, la fatica, gli allenamenti duri, la prestanza fisica tirata sempre al limite, quei soprannomi che sembravano calzare perfettamente, come se glieli avessimo attribuiti noi dopo averli visti in azione, come parte di quel pubblico pronto a fare il tifo per loro.
Non avevo mai capito fino in fondo cosa significasse sentirsi parte di qualcuno, specchiarsi nei suoi occhi e vederci un domani, poi è arrivata lei e le mie priorità sono cambiate. Io sono cambiato. E per quanto sconsiderato possa essere, quello che provo nei suoi riguardi è un terremoto di emozioni che non può essere domato, né tantomeno gestito.
So che con questa mia recensione ho detto tutto e niente, ma ci sono libri che ti lasciano dentro un mare di emozioni, e non è sempre facile mettere tutto nero su bianco; alcune storie per capirle realmente andrebbero lette, assaporate, divorare un capitolo dietro l’altro, per ritrovarsi alla fine e sentire il bisogno di ricominciare dall’inizio.
Quindi, mi sono ritrovata alla fine di un bellissimo viaggio , o forse no, certa che Veronica saprà regalarci altre entusiasmanti avventure e nuovi personaggi di cui innamorarci.
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