La famosa task force antidroga di Atlanta è di nuovo all’opera. Più forte, grande e migliore di sempre. Soprattutto quando un consigliere comunale chiede che si unisca alla squadra un Marine delle Forze Speciali, Edwin Steele, finito sulla lista nera della polizia di Oakland. God e Day non cercano reclute. Hanno già molto di cui doversi occupare, tipo il loro matrimonio teoricamente molto vicino.
Steele è pronto ad appendere il distintivo. Ne ha abbastanza dei bastardi bigotti che non hanno rispetto per il lavoro. Ma poi suo zio, il consigliere comunale Rasmus Steele, gli mostra un video del team di God in azione, dicendogli che con loro potrà ritrovare la sua fede nel corpo di polizia.
Steele è scettico, ma quando incontra lo specialista in tecnologie/genio del computer di God, Tech, è disposto a dare il meglio di sé e dimostrare ciò che vale. Tech è bellissimo. I suoi gilet e i pantaloni eleganti sono in netto contrasto con i bruti con cui lavora. Una splendida pecorella in mezzo ai lupi. Steel pensa che sia impossibile che un uomo così brillante possa interessarsi a un testone come lui. Ma Tech ha dei formidabili talenti nascosti e riesce a sorprenderlo… a sorprendere tutti quanti.
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In questo quinto capitolo della serie Nothing Special nonostante i protagonisti siano Tech e Steele, assistiamo ad una storia maggiormente corale rispetto alle precedenti dove alcuni capitoli sono affidati anche ai pov di God e Day. Le vicende dei singoli membri della task force più famosa di Atlanta sono ormai così intersecate tra loro da risultare quasi un unico essere. I riflettori sono puntati su Edwin Steel ex marine pluridecorato, ma disilluso sulla carriera in polizia e Shawn “Tech” Murphy il genio dei pc, ma con segrete aspirazioni al lavoro sul campo. Nonostante ciò, tutti gli altri membri della squadra hanno un loro peso. Sia God e Day che stanno organizzando il loro matrimonio, sia Ruxs e Green che diventano partner sul campo di Steele e lo ospitano a casa loro, sia il sempre diplomatico Syn con il suo super sexy fidanzato Furi. Insomma, nessuno viene lasciato indietro e a tutti viene concesso il loro spazio, per un motivo o per l’altro.
Malgrado il focus non sia completamente su Steele e Tech, viene loro concesso comunque il meritato spazio e la giusta profondità psicologica così da averne una resa più che soddisfacente. Loro sono le vicende principali e a loro viene concesso il maggior spazio narrativo, ma la vera protagonista è la task force di God e Day nel suo insieme in cui viene introdotto anche un nuovo membro, Lennox “Free” Freeman, che sarà poi il protagonista del capitolo successivo insieme all’insospettabile Ivan Hart della SWAT.
Non voglio raccontare nulla della trama, la sinossi parla per sé, basti dire che è uno dei libri migliori di questa serie dove viene dato spazio a molto personaggi e viene messa molta carne al fuoco. Non mancano l’azione adrenalinica né le forti emozioni e, ancor meno, le parti hot che con tutti quei maschi alpha sono sempre garantite. Dulcis in fundo, dopo l’epilogo, è inserito un mini racconto bonus dedicato a Gen (il fratello di God) e al suo ragazzo Curtis (figlio di Ruxs e Green). Una lettura imperdibile per gli amanti di questi ragazzoni grandi e grossi, ma dal cuore di panna.
Si chiedeva come diavolo avrebbe potuto portare avanti una relazione con lui. Steele non era affatto stupido, però non era certo un genio. Aveva l’intuito della strada, l’istinto di sopravvivenza. Sperava che sarebbe bastato a un uomo brillante come il detective Shawn Murphy. Perché era certo che, insieme, avrebbero formato una diavolo di squadra.
Tech era delizioso. Il suo aspetto, il suo corpo, il suo stile, il suo odore e soprattutto il suo genio. Tutto quello lo faceva impazzire.
«Mi dispiace davvero, Steele. L’amavi.»
«Sì, ma non ho mai avuto la possibilità di dimostrarglielo.» Steele si avvicinò e lo baciò, mormorando contro le sue labbra socchiuse: «Non farò più lo stesso errore.»
Se solo avesse saputo davvero quanto altro aveva da dare. Magari non era l’uomo più sexy là fuori, e di certo non era quello più alla moda, ma Steele sapeva cosa fosse l’onore. L’aveva vissuto, era radicato in lui. Avrebbe potuto essere un brav’uomo per Tech, se glielo avesse permesso. Un buon compagno. L’avrebbe custodito tra le sue braccia fino al suo ultimo respiro.
Era suo, per sempre. Non c’era niente che non avrebbe fatto per lui. L’avrebbe amato fino al suo ultimo respiro, lo avrebbe protetto… si sarebbero protetti a vicenda.
A.E. Via scrive gay romance da anni ed è la fondatrice e proprietaria di Via Star Wings Books, una casa editrice che pubblica nuovi autori MM.
I romanzi di A.E. spaziano dal romanticismo più sfrenato al piccante e scandaloso. Le sue storie spesso contengono svolte e sorprese che conducono il lettore a nuove e profonde riflessioni.
Quando non sta scrivendo sul portatile, si dedica alla famiglia, composta dal marito e quattro figli.
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