Mi chiamo Amélie e ho negli occhi il ricordo di una notte senza stelle, fatta di grida strazianti e di silenzi interminabili.
Lui si chiama Jace ed è stato il mio cavaliere.
Tra le sue braccia ho lasciato che il mondo scomparisse e il dolore si affievolisse lentamente.
Quella notte il mio cuore si è fermato e adesso è immobile, trapassato da una miriade di spilli.
Sanguino, ma non è Jace a curare le mie ferite.
Eppure io lo desidero, lo bramo.
Voglio sentire le sue mani raccogliere pian piano i cocci di una notte che ha frantumato la mia vita.
Voglio dissolvere il tormento perdendomi nel suo sguardo.
Voglio intrecciare le dita nelle sue e sentire il mio cuore tornare a battere.
Mi chiamo Jace e, no, non sono un cavaliere.
Quella notte ho lasciato che Amélie spegnesse il mio dolore.
L’ho avvolta tra le braccia e ho sentito il battito del suo cuore contro il mio petto.
L’ho salvata e sono fuggito.
Eppure oggi lei è qui, pronta a confondermi, e io non posso cedere.
Lei è il ricordo di qualcosa che provo a dimenticare, giorno dopo giorno, e il suo sguardo è in grado di farmi esplodere in mille pezzi.
Il mio cuore è malconcio, le mie canzoni sono aride e le mie note pronte a perdersi nel vento.
Bramo il suo corpo e la sua anima, ma resto immobile e combatto contro quell’unica parte di cuore ancora intatta che, alla vista dei suoi occhi, batte inarrestabile.
Una sola notte li ha avvicinati
Una sola notte li ha spezzati.
Una sola notte li ha uniti, per sempre.
Ma questa non è solo una storia d’amore.