Ogni
essere umano è sia luce che ombra, ma in alcuni l’oscurità è talmente forte da
distruggere anche il confine tra la vita e la morte.
Una
città svizzera. Il ponte sul Reuss con i suoi disegni di morte.
Una
nobile famiglia di pittori. Un devoto servitore della Nera Signora e la sua
vendetta da portare a compimento. Quanto è sottile la linea tra immaginazione e
realtà? Può l’amore spezzare una catena fatta di sangue?
«Avete
paura di me?»
«Devo
averne?»
«Un
po’, la paura amplifica ogni sensazione dal dolore al piacere. Lo sentite il
piacere? Striscia sotto la vostra pelle, nonostante
la voglia di fuggire da questo mostro. Vi eccita tutto questo è nella vostra
natura corrotta e perversa.»
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Una
Lucerna notturna e fredda fa da sfondo a questa storia ambientata più di due
secoli fa. Il buio della notte invernale, reso ancora più scuro dalla mancanza
della luna, è il palcoscenico ideale per il protagonista affascinato dalla
morte.
«La morte è ineluttabile, la fine di ogni cosa, un nemico contro cui non si può vincere. Come può non affascinare?»
Edward
Gasser si nutre d’oscurità, la cerca nel cuore dei suoi amanti e dopo averli scelti
li attira a sé accompagnandoli in un viaggio mortale fatto di lussuria e
piacere. E loro si fidano, e come potrebbero non farlo? Edward è bello e
tenebroso, proprio come il peccato, è elegante e austero e promette tutto ciò
che loro vogliono avere. È suadente e abile nel convincere chi come lui anela
all’estasi. Una volta accecati dal desiderio più infimo e conquistati dall’idea
di possesso, tutti perdono ogni freno inibitore, abbandonano la moralità e si
buttano consenzienti ma inconsapevoli, in un vortice malefico e osceno che li
porterà all’inevitabile perdizione. La morte diventa la giusta ricompensa per
una notte di godimento estremo. Il ponte Spreuerbrücke è il luogo dove si
consumano i riti ma anche il posto dove Edward subisce la più amara sconfitta
dall’uomo di cui si è innamorato davvero. Non era mai successo prima. Ci erano
voluti cinque anni per raggiungere il suo scopo e fare in modo che il conte
Ryan Stalder diventasse suo amico e si fidasse ciecamente. Bello oltre ogni
dire, per arrivare a possederlo, Edward scende a compromessi fingendosi
addirittura interessato alla sorella minore e accettando un fidanzamento che non
avrebbe mai avuto un seguito. Nonostante una corte serrata, Ryan, l’oggetto del
suo desiderio, si ribella annientandolo una volta per tutte. L’amore si
trasforma in odio ed Edward, accecato dalla rabbia, prima di morire scaglia una
letale maledizione sugli Stalder. La sua anima non troverà pace fin quando l’ultimo
dei discendenti della famiglia non verrà ucciso.
La rivincita su quella famiglia era diventata la sua bibbia, il testo scritto con il sangue con cui cibava l’anima ogni mattina. […] La vendetta per chi come lui aveva sempre onorato la Nera Signora, era stata il lasciapassare per restare in quel mondo. Fin quando non li avrebbe schiacciati tutti non ci sarebbe stato nessun eterno riposo, dal primo all’ultimo avrebbero pagato il degno tributo per l’atto ignobile compiuto da Ryan.
Un
secolo dopo con l’arrivo di Andreas Stalder a Lucerna Edward ha finalmente l’opportunità
di portare a termine la propria vendetta. Andreas sembra la copia sputata di
Rayan ma, a differenza del suo avo, l’affascinante giovane pittore possiede un’indole
perversa e un’aurea scura che lo rende la vittima sacrificale perfetta.
«È così simile a te. La stessa oscurità che cerca di tenere a bada, fiero, altezzoso e bugiardo. Siete diversi solo per i compagni di letto, gli piace sentirsi dentro il corpo di un altro uomo.»
Assistiamo
a una vera e propria caccia all’uomo, spietata e priva di misericordia. L’intento
di Edward è quello di offrire l’ultimo sacrificio alla Nera Signora per poi,
alla fine, raggiungerla.
«A volte crediamo nel bene perché non possiamo sconfiggere il male. Ma finché il male perdura, non può esserci la parola fine.»
Nell’oscurità si consuma il dramma di Andreas alla costante ricerca della pace interiore. Diviso tra l’amore per il suo compagno Cristien e il desiderio di perversione offerto da Edward, è in procinto di perdere la ragione. Tornare nella città degli avi ed entrare per la prima volta nella casa di famiglia scatena in Andreas un vortice di sensazioni forti, le stesse che credeva dimenticate da tempo.
Per Edward è un gioco da ragazzi portarlo al limite della pazzia, conosce tutte le sue debolezze e le manovra come vuole.
In effetti tutto in lui sembrava studiato, come se ogni movimento fosse una danza. La danza di un serpente che con il suo sinuoso incedere irretisce le vittime prima di ucciderle.
Il passato fatto di desideri osceni e di perdizione torna prepotente a bussare alla porta della sua coscienza. Andreas lotta con tutte le forze, tenta di resistere in nome dell’amore che sente per Cristien. Ma la carne è debole e il desiderio di riprovare il gusto del proibito troppo forte per non assecondarlo.
L’odore del proibito che esalava
dalla pelle risvegliava la sua eccitazione, quella voglia di piaceri sporchi. A
volte i pensieri, quelli che più si combattono, vengono su dal profondo in cui
sono stati gettati proprio nei momenti meno opportuni.
Il
romanzo è dunque una sorta di viaggio introspettivo dell’uomo alla ricerca di
se stesso. Un tentativo di trovare la giusta collocazione in una società le cui
regole, il più delle volte, attentano alla libertà della persona. L’atavica
lotta tra il male e il bene, il giusto e il deplorevole, il desiderio e la
razionalità, la purezza e la lussuria sono le colonne portanti sulle quali si
sviluppa questo paranormal dalle
fosche tinte gotiche. Nonostante la presenza di fattori cupi la storia risulta tutt’altro
che opprimente. La chiave di lettura è il chiaroscuro presente sia nel
paesaggio, sia nei personaggi. La neve che cade incessantemente su Lucerna non
rischiara con il suo candore la città, ma si perde nella notte scura e senza
luna.
In effetti tutto in lui sembrava studiato, come se ogni movimento fosse una danza. La danza di un serpente che con il suo sinuoso incedere irretisce le vittime prima di ucciderle.
Cristien è la luce, dunque, Edward raffigura
la tenebra più buia, l’uno rappresenta la spiritualità e la purezza dell’amore,
l’altro la dannazione e l’immoralità del desiderio. Il primo possiede la
passione, il secondo esalta la lussuria. Andreas resta fermo a contemplare,
come Dorian Gray, il ritratto della sua condanna, sempre più simile al suo carnefice, incapace di scegliere da che
parte andare.
Dannazione
e redenzione, peccato e verità, morte e vita si alternano seducendo il lettore,
inoltre lo stile preciso ed elegante dell’autrice e il ritmo incalzante della
narrazione tengono alta l’attenzione. Non si ha il tempo di prendere fiato
perché il ritmo precede spedito in un crescendo di suspance fino al climax finale.
Consigliatissimo!
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