Sabato, 20 novembre 1688
Lakefield House, sud dell’Inghilterra
La contessa di Trentingham scese dalla sua carrozza davanti a un’incantevole villa, sapendo perfettamente che la figlia maggiore non era in casa.
Chrystabel non era venuta per vedere Violet, voleva piuttosto vedere suo genero, Ford Chase. Era la giornata perfetta, un giorno senza distrazioni, dato che Violet aveva portato i loro tre figli casa di sua sorella Lily, a giocare con i loro giovani cugini.
Uno dei piaceri principali di Chrystabel era aiutare la gente a trovare l’amore e, come sempre, aveva un piano.
«Salve Harry» disse quando il vecchio domestico di Ford aprì la porta. Gli mise in mano un flacone di profumo. «Ho portato un altro flacone di Rosa Speziata per la vostra adorabile moglie.»
«Vi ringrazio a nome di Hilda, milady. E grazie anche da parte mia.»
«Lord Lakefield è nel suo laboratorio?»
«Sì» disse Harry. «Volete aspettarlo in salotto?»
«Oh, non c’è bisogno di farlo scendere. Sarò lieta di salire io.»
Il domestico tolse il tappo al flacone, annusò e sorrise mentre Chrystabel gli passava accanto per salire i due piani fino al laboratorio. La porta era aperta e Ford era all’interno, a trafficare.
«Toc toc» lo chiamò allegramente.
Ford alzò gli occhi, con lo sguardo un po’ sfocato mentre spostava l’attenzione su di lei. Chrystabel vide i suoi vivaci occhi azzurri metterla a fuoco. «Ehm, benvenuta.»
«Non c’è bisogno di fingere entusiasmo.» Sapeva che Ford detestava essere interrotto mentre stava inventando qualcosa. «Vi prenderò solo un momento.»
Ford aveva in mano un lungo e sottile pezzo di metallo e sembrava piuttosto perplesso. «No, no, è un piacere vedervi.»
Era gentile da parte sua mentire. «A che cosa state lavorando?»
«Un nuovo tipo di pattino, spero. Che cosa vi porta qua oggi?»
«Arriverò direttamente al punto. Ospiterete tutta la vostra famiglia qui per Natale, vero?»
Ford sbatté le palpebre. «Suppongo di sì. È Violet che si occupa di queste cose. Ma immagino che sia probabilmente il nostro turno.»
Chrystabel sapeva che era il loro turno. I Chase si alternavano a ospitare la famiglia per le festività natalizie, partendo dal più vecchio al più giovane. Sua sorella Kendra li aveva ospitati l’anno precedente, e questo voleva dire che ora toccava a Ford. O piuttosto, come aveva detto, era il turno di Violet, dato che l’ultima cosa che Chrystabel poteva immaginare era che il marito di sua figlia riuscisse a programmare un qualunque tipo di festeggiamento.
Se l’avesse fatto, probabilmente avrebbe usato filo di rame ed esemplari botanici al posto di ghirlande e agrifoglio.
«Ci sarà anche vostra nipote Jewel?» gli chiese.
«Ovviamente. Ci saranno tutti. Dal ventitré fino alla mattina di Natale.»
Cioè fino a quando lui, Violet e i loro figli sarebbero andati a Trentingham Manor per il Natale della famiglia Ashcroft. Chrystabel non vedeva l’ora di avere tutta la sua famiglia riunita, le altre sue figlie, Rose e Lily, i loro mariti, Kit e Rand e tutti i suoi nipoti. E il suo giovane e scapolo figliolo, il ventitreenne Rowan, che viveva a Londra.
Lei adorava il Natale. Forse perfino più di quanto le piacesse combinare matrimoni.
«Ho un’idea per voi» disse. «Un’idea per fare a Jewel una gradita sorpresa.»
Ford giocherellò con la cosa che aveva in mano «Sì?»
«Sto pensando che potreste invitare Rowan per la cena della vigilia di Natale. Verrà comunque a Trentingham Manor per Natale, ma potrebbe arrivare un giorno prima per unirsi a voi e a Jewel per la cena.»
Ford smise di giocherellare con la striscia di metallo. Sembrava perplesso. «Jewel non ha più chiesto di vedere Rowan da quando era una ragazzina. Sono sicuro che non le interesserebbe.»
«Certo che sarebbe interessata! Quei due erano i migliori amici al mondo una volta.»
Ford fece spallucce. «Lo chiederò a Violet.»
«Oh, ma io pensavo che potreste sorprendere anche Violet.» E Chrystabel sapeva che sua figlia avrebbe immediatamente messo fine allo schema. Ma sapeva anche che Jewel e Rowan erano fatti l’uno per l’altro. Quei due giovani sarebbero stati una coppia perfetta e metterli insieme sarebbe stato il suo fiore all’occhiello. «Violet non vede suo fratello da un po’, adesso che lui vive a Londra. Non pensate che sarebbe contenta anche lei della sorpresa?»
«Non so…»
«Ecco» disse Chrystabel, togliendo un foglio dalla tasca. «Ho scritto un biglietto per voi, per facilitarvi il compito di invitare Rowan per la cena della vigilia di Natale. Tutto ciò che dovrete fare è copiarlo e mandarglielo. Ho scritto il suo indirizzo sul retro.»
Glielo tese, non lasciandogli altra scelta che prenderlo per non apparire scortese.
«Molto bene» disse Ford, appoggiandolo in mezzo al guazzabuglio di chissà cosa sul tavolo.
Chrystabel si chiese quando avrebbe frugato tra quel bailamme, cercando qualcosa che aveva perso e trovato il biglietto. Tutto nel suo laboratorio sembrava fuori posto, almeno agli occhi di Chrystabel. Già, sfortunatamente, Ford avrebbe potuto non dare nemmeno un’occhiata a quel guazzabuglio fin dopo Natale.
«Perché non scrivete adesso la lettera?» Gli suggerì. «In effetti, potrei spedirla io per voi, se lo fate subito.» Tolse dalla tasca un foglio in bianco, lo dispiegò e glielo mise davanti. «A Natale manca solo un mese e Rowan potrebbe prendere altri impegni.»
«Molto bene» ripeté Ford, chiaramente ansioso di tornare al suo lavoro.
«Ci vorrà solo un momento.» Individuando delle penne infilate in un’ampolla, Chrystabel ne afferrò una e gliela passò, con un calamaio e un sorriso. «Non vedo l’ora che arrivi Natale.»
Gli altri libri di Lauren Royal:
AMETHYST;
EMERALD;
CENT'ANNI E UN GIORNO;
AMBER;
VIOLET;
LILY;
ROSE.
ALEXANDRA;
JULIANA;
CORINNA;
UN NATALE SEGRETO
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