Henry
Tutto è facile per Theodore Sullivan, che si tratti di eseguire salti o di vincere i campionati mondiali di pattinaggio di figura. Tutti lo amano: giudici, fan, allenatori.
Io lo odio.
Solo che sta succedendo una cosa davvero strana. Sbirciando sotto la sua facciata spensierata, sto scoprendo che in Theodore c’è molto più di quanto avessi immaginato.
Questo è un errore. Non posso fidarmi di lui.
Non posso innamorarmi.
Theo
Mia madre è convinta che allenarmi con Henry Sakaguchi mi distrarrà dalle Olimpiadi, ma non esiste proprio: quello è noioso a livelli stratosferici, freddo come il ghiaccio. Sembra addirittura fatto di ghiaccio.
Ma quando ho bisogno di aiuto, lui c’è. Tenta di tenermi a distanza, ma è inutile. È troppo gentile. Troppo generoso. È premuroso, bellissimo e sexy, e io non ho mai desiderato qualcuno di più.
Potrei volere Henry più di una medaglia d’oro.
Non mi starò mica innamorando?
Pratico sport da praticamente sempre, ma non sono una fan degli sport romance. Mettiamoci che questa lettura è capitata per caso, è il gioco è fatto. Mi ha sorpresa che l’autrice abbia deciso di puntare su uno sport poco comune ma che, visto in televisione, affascina sempre: il pattinaggio sul ghiaccio. Capita anche a voi di vedere gli atleti e chiedervi se siano umani? Come diavolo fanno a compiere quei salti e quelle giravolte? Un pensiero che ho fatto spesso nel corso di questa lettura quando, mossa da curiosità, sono andata a vedere alcune figure legate a determinate terminologie presenti nel testo. Risultato? Mi sono innamorata follemente e perdutamente di Henry e Theo, due rivali che concorrono a salire sul gradino più alto del podio fino a quando non saranno costretti ad allenarsi nella stessa città, nello stesso palazzetto e con gli stessi allenatori. Gli ingredienti perfetti per il delitto perfetto, se non fosse che, al di là della pista di ghiaccio i due sono diametralmente opposti e che ognuno cerca di emulare l’altro. Che sia disciplina, musicalità, salti alti e perfetti o il rigore per gli allenamenti, lo lascerò decidere a voi, ma dovete assolutamente leggerla e vi assicuro che ve ne innamorerete.
Guardai Henry che ricominciava con il suo programma libero, anche se non lo avevo visto fare neanche un errore.
Mi ha molto colpito la passione e la devozione che Henry prova per questo sport, ma soprattutto il profondo senso di gratitudine per i sacrifici fatti dai genitori affinché potesse inseguire il suo sogno. Lui è il classico ragazzo che si fissa in testa un obiettivo e fa di tutto pur di raggiungerlo, senza alcuna distrazione e conducendo una vita relativamente tranquilla. Ovviamente Theo non poteva che essere il suo opposto: chiacchierone, spigliato, estroverso, carismatico. In poche parole, uno in grado di conquistare tutti sulla pista ma anche fuori. Theo sembra essere nato con il dono del pattinaggio sul ghiaccio, visto che non fa alcuna fatica a conquistare una vittoria dietro l’altra. Tutto quello che Herny non è, che per raggiungere determinati obiettivi si allena più volte di quelle che sarebbero consentite.
Volevo Henry. Nessun altro. La sua solida presenza mi rassicurava come non credevo qualcun altro avrebbe saputo fare. Era un pensiero spaventoso, in realtà, che mi lasciò quasi impietrito in quel vicolo.
Questa storia non è fatta di grandi dichiarazioni, ma di piccoli gesti, quelli fatti con il cuore in grado di abbattere ogni diffidenza, ogni muro, e trovarsi a condividere con il proprio rivale anche un semplice pasto o un passaggio fino al palazzetto degli allenamenti. Theo e Henry ci fanno apprezzare quella che è la quotidianità, ma che diventa speciale se condivisa con qualcuno.
Un grazie sentito all’autrice per aver creato una storia che mette in mostra l’animo umano con tutte le sue debolezze e ogni determinazione necessaria per uscirne vincitore. È riuscita, senza rendere la lettura pesante, a catapultare il lettore in quello che è il mondo di un atleta; i sacrifici, le rinunce, le diete ferree cui è costretto a sottoporsi per essere sempre al meglio di sé. E grazie alla Triskell Edizioni per non essersi lasciato sfuggire questo stupendo gioiellino.
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