Adottata all'età di sedici anni, dopo una vita trascorsa a rimbalzare da una famiglia all'altra, Allison sa bene che è meglio non fare troppo affidamento sugli altri. Per questo tiene tutti a distanza. Ma, nonostante gli sforzi, ora, al suo terzo anno di università, riuscire a isolarsi è una vera e propria sfida, persino per lei. Nemmeno nascondersi dietro le sue amate cuffie sembra funzionare. E così, un pomeriggio, Allison viene suo malgrado trascinata in una specie di bizzarro esperimento sociale:… improvvisamente, si ritrova seduta di fronte a una folla di spettatori, costretta a interagire con un perfetto sconosciuto per tre minuti. Tre semplici, e apparentemente innocui, minuti che la trascineranno in un vortice. Né lei né Esben Baylor, infatti, sono preparati alle conseguenze. Perché proprio quei tre snervanti ed elettrizzanti minuti cambieranno la loro vita per sempre, e per Allison saranno solo l'inizio per capire se per lei è finalmente arrivato il momento di avere fiducia in se stessa, negli altri e, soprattutto, nell'amore. Dopo il successo di Sei in ogni mio respiro e Non ti lascerò cadere, Jessica Park, autrice bestseller del New York Times, torna in libreria con una nuova, romantica e intensa storia d'amore sull'imprevedibilità della vita, che ci ricorda come, a volte, basti davvero un attimo per innamorarsi.
Comincia il terzo anno di università e Allison, accompagnata dal suo padre adottivo gay Simon, è pronta per raggiungere il campus dell'Andrews College. Nel periodo della vita descritto come il più movimentato e raggiante della vita, Allison si ritrova invece a sperare che l'esperienza universitaria finisca presto per non dover più fingere di essere normale.
Allison è un personaggio piuttosto complesso, una ragazza che è stata rimbalzata da una famiglia affidataria all'altra per 17 anni, con il terrore dell'abbandono e la convinzione di non essere abbastanza. Persino dopo essere stata adottata da Simon, Allison continua a sentire di non avere radici. In tutta la prima parte del romanzo assistiamo al disagio nel compiere anche i gesti più semplici come attaccare bottone con i compagni di corso o il trovarsi in un aula gremita di gente, o ancora cenare in un locale pubblico. L'unica persona a essere riuscita ad attecchire nel suo cuore è l'amica Steffi, che per un breve periodo ha vissuto con lei all'interno di una famiglia affidataria e con la quale condivide esperienze forti, che hanno reso il loro legame indissolubile.
La peculiarità dell'autrice è stata però proprio quella di non far sembrare mai Allison come una vittima del sistema ma come una giovane donna che non sa come ottenere le cose che una parte di lei ha sempre desiderato ma non è mai stai abbastanza coraggiosa da ammettere.
Sono coraggiosa. Sono coraggiosa. Sono coraggiosa. Non trattengo le lacrime. «Non voglio continuare così», ripeto più volte a voce alta tra i singhiozzi. Piango per la persona che sono stata, per quella che sono e per quella che potrei essere. Tuttavia, avverto anche un briciolo di sollievo, perché sta per avvenire un cambiamento, ne sono sicura. Un cambiamento che potrebbe dissotterrarmi dai rottami della mia esistenza. Non so che aspetto avrà, ma devo correre il rischio. Tornerò a sperare. Sono coraggiosa. Sono coraggiosa. Sono coraggiosa.
Ed è a questo punto della storia che entra in scena Esben, con il suo blog, i suoi video, gli esperimenti sociali e la sua necessità di mostrare il lato migliore del mondo. Una ventata di aria fresca, rispetto ai classici bad boy o agli uomini in carriera a cui siamo abituate noi donne :D
Ho trovato il soggetto della storia davvero originale ed emozionante, al punto che mi piacerebbe riproporre lo stesso esperimento che ha fatto da teatro al loro #instalove anche qui.
Immaginate due estranei seduti uno di fronte all'altro, obbligati a fissarsi negli occhi per 180 secondi, a parlarsi con lo sguardo, a lasciar trapelare le proprie emozioni senza parlare. Che tipo di legame potrebbe crearsi fra queste due persone? Davvero davvero unico come "primo appuntamento", non dimenticherò mai questa scena, cosa che manda il romanzo della Park nella parte alta della classifica dei miei YA preferiti.
Sono terrorizzata dall’intimità che si è instaurata tra noi. È come se avessi un peso sullo stomaco di cui voglio liberarmi, e non ho mai avuto tanta paura. Né mi sono mai sentita tanto completa, fiduciosa e in sintonia con qualcuno. Sono scossa dai tremiti. Vorrei provare ancora più sensazioni e, al tempo stesso, non provarne nessuna. Non voglio avere sempre timore di qualcosa; non voglio essere spaventata all’idea che la terra possa aprirsi all’improvviso sotto i miei piedi. Voglio essere felice, davvero felice.
Da questo momento in poi, le due realtà completamente differenti di Allison ed Esben si mescolano, e come spesso avviene in questi casi, le loro caratteristiche e il bagaglio emotivo cambiano in modo irrimediabile l'altro. Il colpo di scena finale mescola ancora di più i loro ingredienti, grazie anche ai personaggi secondari che, come sempre, mettono la ciliegina su una torta ricca.
Allison si scopre essere una giovane donna complicata e terrorizzata dall'intimità ma profondamente desiderosa di trovare il suo posto nel mondo, mentre Esben, visto da tutti come il ragazzo più sereno e brillante della scuola, nasconde un segreto importante che ha scandito le sue azioni degli ultimi anni.
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