Quando YanniTomaras viene sbattuto fuori di casa, le ultime parole dei suoi genitori sono insulti religiosi e l’ordine di non tornare mai più. Disperato e senza un tetto sopra la testa, viene adescato da Lance – un uomo all’apparenza perfetto, ma con un predatore perverso celato nell’animo – che abusa di lui fino a quando Yanni non trova il coraggio di andarsene.
Yanni dovrebbe sentirsi libero. Ma quando Spencer Cohen lo trova, si rassegna all’idea di essere riportato da Lance e vivere ancora una volta nella paura.
Iniziare il college e un lavoro part-time permette a Yanni di tornare a vivere. Ma è la passione per i film muti a condurlo a Peter Hannikov, una persona dall’animo gentile ma con il doppio dei suoi anni. Un’improbabile amicizia tra i due sboccia in qualcosa di più grande. Nemmeno l’uomo sa cosa vuole, all’inizio. Capirà in seguito che ciò di cui ha bisogno è proprio la storia di Yanni.
“Per anni ho vissuto come un uccellino in trappola con le ali tarpate, torturato e picchiato.
Credevo di essere fuggito, una volta lasciato il mio aguzzino, ma con il senno di poi ho capito di essere ancora prigioniero, stavolta, però, della paura e dell’insicurezza.
Spencer e Andrew, insieme ai suoi genitori, hanno spalancato la porta della gabbia in cui ero rinchiuso.
Ma è stato Peter a insegnarmi a volare.”
Avvertenze: Questo romanzo contiene scene di violenza, suicidio e abusi sessuali. Consigliato a un pubblico consapevole.
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Leggendo i tre libri dedicati a Spencer Cohen sono stati in molti a desiderare di poter conoscere il personaggio di Yanni e la sua storia e finalmente eccola qui. Sapevamo già la dinamica del suo rapporto di abusi con il suo ex, ma qui assistiamo alla sua rinascita, alla sua difficile e caparbia risalita dopo la discesa all’inferno. Il rapporto d’amicizia che scaturisce con Peter rappresenta esattamente ciò di cui, all’inizio, ha bisogno. È ovvio che subito Yanni non si senta pronto per l’amore, ma uscire per andare al cinema con Peter rappresenta per lui una tappa importante per riappropriarsi della propria vita. Peter stesso è reduce da una storia finita male ed avendo quarantatre anni non se la sente di buttarsi subito in una relazione con un ventunenne. Il loro rapporto platonico e all’insegna di film muti evolve lentamente in qualcosa di più profondo, ma solo dopo che entrambi hanno conquistato la reciproca fiducia.
La prima parte di questo libro è la più tosta, affronta argomenti quali abusi fisici e sessuali, la perdita della famiglia a causa della propria sessualità, la difficoltà del rimettersi in piedi anche quando ti offrono aiuto. I signori Landon, i genitori di Andrew e già conosciuti nei libri precedenti, sembrano quasi irreali per quanto sono gentili e disponibili con Yanni, per loro solo uno sconosciuto. Questo loro atteggiamento fa sì che subito Yanni non creda possa essere vero che lo aiuteranno a rifarsi una vita, ma che poi arrivi a considerarli i genitori che non ha mai avuto.
Personalmente non amo le storie con un grande gap d’età tra i protagonisti, ma devo dire che, per Yanni, Peter rappresenta la perfetta persona con cui costruire un rapporto. La pazienza e l’esperienza di Peter sono ciò che lo contraddistingue, sarebbero difficili da trovare in un coetaneo di Yanni. L’unica cosa che mi ha dato i brividi, e non in senso positivo, è il loro rapporto daddy/bimbo. Sarà una mia limitazione personale, ma il chiamarsi reciprocamente papino e bimbo non lo trovo affatto sensuale, ma capisco che esistano dinamiche di questo tipo e che per alcune persone funzionano.
Insomma, si tratta sicuramente di una storia ben scritta e ricca di forti emozioni dove nuovi e vecchi personaggi si incontrano e danno vita a un libro che merita di essere letto. Una lettura da aggiungere alla lista per questo periodo da trascorrere chiusi in casa.
Supposi fosse necessario cadere prima di rimettersi in piedi, ma saperlo non alleviava il dolore che avevo nel petto.
Oh no, lo desideravo tantissimo. Volevo condividere quella cosa con lui. Volevo farlo felice. Quel dolore nel petto, il desiderio di renderlo felice– lui, il mio porto sicuro, il mio daddy– lo sentivo ardere dentro di me.
Quell’uomo gentile e perfetto mi amava. Non mi aveva mai trattato come se fossi irreparabilmente spezzato. Al contrario, aveva apprezzato le mie faglie, come se le crepe della mia vita fossero ciò che mi rendeva forte.
N. R. Walker è una mamma australiana con due bambini. Dei bei ragazzi le vivono in testa e non la fanno dormire la notte , a meno che non dia loro vita con le parole. Le piace quando fanno cose molto sconce … ma ancora di più quando si innamorano. Si era abituata a pensare che avere delle persone in testa che le parlavano fosse strano… fino a quando le accadde di incontrare altri scrittori che invece le dissero che era normale. Da allora scrive.
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