venerdì 6 marzo 2020

MOLTO AMORE PER NULLA di Anna Premoli



Viola Brunello ne ha abbastanza degli uomini. Soprattutto di quelli che pensano di poter sfruttare la sua brillante intelligenza per i propri scopi. Avvocato d’affari e con uno studio avviato da poco, Viola non vuole perdere tempo a inseguire sogni romantici che in fondo al cuore ritiene del tutto irrealizzabili. Preferisce concentrarsi sulle sfide lavorative e sulla sua famosa “lista”, quella che ha compilato in una serata dall’elevato tasso alcolico. Sebbene l’idea sia nata per caso, ben presto Viola si lascia entusiasmare dall’idea di eliminare tutti i punti della sua “bucket list”: è così che decide di buttarsi in avventure che non pensava potessero proprio fare per lei… Una cosa è certa: le sfide filerebbero più lisce se Lorenzo Vailati, uno dei partner di una società che le ha da poco affidato un incarico, non avesse scoperto a sua volta il contenuto della lista e non ne fosse rimasto intrigato. Perché Viola ne ha abbastanza degli uomini. Di tutti, ma soprattutto di quelli come Lorenzo.

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Adoro Anna Premoli perché mi fa ridere, riflettere e niente come un suo romanzo riesce a rinvigorire la mia passione per la lettura romance italiana. La sua pulizia di scrittura, la ricerca del contesto e protagonisti brillanti sono il suo dream team.


Dopo Elena e Edoardo, dal primo volume "Questo amore sarà un disastro", conosciamo meglio Lorenzo e Viola, il cui primo approccio presagiva scintille interessanti.
Qualsiasi sia la battaglia, Lorenzo Vailati non è il genere di guerra che voglio iniziare, Nemmeno per sbaglio. 
Il Dott. Lorenzo Vailati non è partito con il piede giusto con l'Avvocato Viola Brunello. La scelta di regalarle dei fiori, niente meno che dei scontati e ironici tulipani viola, è degenerata in una reazione a catena di commenti piccati e dissertazioni sul comportamento umano.
Se l'atteggiamento di Viola funge più da scudo protettivo verso un uomo con il quale sente di non avere nulla a che spartire sia caratterialmente che fisicamente, Lorenzo accetta la tacita sfida di far ricredere l'Avvocato di averlo giudicato così frivolo e banale.
L'essere umano è naturalmente portato a cercare il bello: lo facciamo di continuo, in fin dei conti, e negli ambiti più disparati.
Dopo l'ennesima chiacchierata concitata e ricca di commenti sarcastici, complice un bicchiere di vino di troppo, Viola stila una lista di cosa da fare, la cosiddetta "Bucket List". Si tratta di un particolare tipo di lista che si compila solitamente quando si avvicina il "capolinea", in questo caso è più una subconscia voglia di cambiamento che la motiva a ricercare quelle cose che avrebbe sempre voluto fare e non ha mai trovato il coraggio.
Lorenzo le farà da spalla nel realizzare molti dei suoi punti, ed è qui che i contorni della loro frequentazione iniziano a sbiadirsi. Sappiamo ciò che ha spinto l'Avvocato nelle sue imprese, ma cosa spinge il Dott. Vailati ad accompagnarla fin sopra un aereo per buttarsi nel vuoto, oppure a imprestare la sua preziosa moto Ducati Panigale per il suo primo giro?  
Quello che troveremo alla fine sarà la concretizzazione di molti sogni nascosti, certezze disintegrate e un cambiamento di prospettive e priorità che conducono semplicemente alla felicità.


Forse all'ego potrà anche far bene sentirsi desiderati da altri, ma non c'è nulla che ti faccia sentire cosi tanto solo come trovarsi in compagnia della persona sbagliata. 

Al centro di questo romanzo c'è un nucleo importante: l'amore per se stessi. 
Una donna come Viola che non riesce ad apprezzarsi nemmeno se la trasforma una bacchetta magica, non può assolutamente concepire di attirare le attenzioni del bellissimo Lorenzo.
Lui incarna tutto quello che lei mal sopporta del sesso maschile: superficialità, piena consapevolezza  e una bellezza da togliere il fiato. Come può una donna che non si trucca, preferisce i completi maschili ai tubini avvolgenti e le scarpe con i lacci ai tacchi Laboutin, attirare le attenzioni di un uomo il cui fascino metterebbe KO qualsiasi donna con una vista decente?
Mi invade all'improvviso una poco piacevole sensazione di vergogna, perché la verità è che sono stata alquanto superficiale. Io. Non lui. Roba da non credere.
Da qui si dipana un'evoluzione interessante, stimolante e a tratti esilarante di una donna che non contemplava un margine di errore nelle sue valutazioni. Lei che si è sempre proclamata una gran conoscitrice del genere umano, giungerà alla difficile conclusione di aver mal giudicato gli altri, oltre che se stessa, valutandoli con la medesima superficialità che ripugnava.
Il solo concetto di "bellezza" prende connotazioni diverse nel momento in cui una frequentazione più assidua con Lorenzo la fa ricredere sul classico luogo comune che un bel faccino sia necessariamente un involucro vuoto. Di fatto, tutto il romanzo vuole disintegrare appunto quei luoghi comuni che tanto rendono complicata e complessata la mente e la vita delle donne, e non solo. 
Lo stereotipo del bello = superficiale è l'errore più comune che facciamo e molto probabilmente continueremo a fare se non cambiamo il modo di vedere gli altri, ma soprattutto noi stessi. 



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