Jefferson Lee Davies, il nuovo responsabile alle pubbliche
relazioni di Holly Creek, si sta preparando per il prossimo grande evento in
città, la Fiera
delle Rose. Il lavoro fila liscio, ma il cammino del vero amore si presenta
irto di difficoltà. Il suo bel fidanzato, lo sceriffo Zane Yarbrough, riceve
delle misteriose telefonate di cui non vuole discutere. E mentre Jefferson Lee
viene colto dalla gelosia, un misterioso e affascinante straniero si intrufola
nella piccola comunità. In cerca di risposte, Jefferson Lee coinvolge la sua
migliore amica Clover Crofton che lo aiuta a ideare un piano per svelare i
segreti dello sceriffo. Ma i due amici finiscono nei guai, mettendo alla prova
la relazione tra Jefferson e Zane, che dovranno affrontare i loro problemi di
fiducia. E forse anche Clover si troverà a imparare una cosetta o due.
Lo stile frizzante e divertente unito alla spiccata
personalità di Jefferson Lee fanno scorrere via la storia fin troppo
velocemente e si desidererebbe di poter continuare a ficcare il naso con Clover
e a fare piani per la Fiera
delle Rose con Jefferson.
Come nel libro precedente, l’intera vicenda è narrata dal pov
di Jefferson Lee che arricchisce la narrazione con la sua logodiarrea ed il suo modo di fare vivace. Zane, anche se
importante per Jefferson, è qui relegato come personaggio secondario, sullo
stesso piano di Clover che è sempre marziale come un sergente istruttore dei
marines.
Insomma chi, come me, ha apprezzato “Report di provincia”
non potrà assolutamente perdersi questo nuovo capitolo delle avventure di
Jefferson Lee e goderne appieno e rammaricarsi che si tratti solo di una
sessantina di pagine.
“[…] Cosa sto facendo? Ho perso la testa.
Voglio dire, è tutto pazzesco. È una storia ancora nuova eppure non riesco a
immaginare di non averlo vicino a me, ma non è reale… o lo è? È troppo bello
per essere vero, no? Non merito uno come lui, è troppo buono per me, e…” Non
riusciva a prendere il respiro. Si sentiva come se qualcuno gli avesse stretto
una morsa attorno al cuore all’improvviso.
Zane si scostò dal tavolo e mise le mani
sulle guance di Jefferson.
“Dio, che idiota che sono.”
“No, non lo sei.”
“Sì, lo sono. Ma sono il tuo idiota.”
“Lo sei? Mio, intendo?”
“Al cento per cento.”
Zane prese un grande
respiro. “Diamine, non mi piace che litighiamo. Non ho dormito bene la scorsa
notte, ma ogni volta che mi giravo tu eri lì ed era come se riuscissi a
respirare di nuovo.”
Mescolate
due tazze di impertinenza e una tazza di dolcezza e otterrete POPPY DENNISON. Con
enfasi sulla dolcezza, naturalmente. Cresciuta nel sud degli Stati Uniti
insieme a un capannello di donne dal carattere di ferro e con la passione per
la lettura, ha imparato fin da piccola a vedere il meglio nelle persone e a
dire sempre quello che pensa. Se al tutto mescolate anche le famose crostate
della nonna, otterrete una vera impertinente signorina del sud, con la testa
sulle spalle e capace di uscire da ogni tipo di guaio a colpi di “Che Dio ti
benedica”. I suoi romanzi rimandano spesso alla piccola città delle sue origini
e sono pieni zeppi di ambienti familiari confortevoli, conditi con un pizzico
di pepe, proprio come piace a lei.
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