martedì 17 dicembre 2019

IL DESIDERIO DI UN SOLDATO di N.R. Walker



Serie The Christmas Angel #5

L’anno è il 1969…
Gary Fairchild è orgoglioso di essere uno studente universitario hippie, e protesta contro la Guerra del Vietnam perché crede nell’amore e nella pace. Per lui non si tratta soltanto di un movimento controculturale: per lui è uno stile di vita. Quando vengono messi in vendita i biglietti per “l’Aquarium Exposition, 3 giorni di Pace & Musica”, meglio conosciuto come Woodstock, vuole andarci assolutamente.
Richard Ronsman è un ragazzo di campagna fuori dal mondo che vive nell’ombra del padre autoritario. Ha nascosto il suo segreto più oscuro per guadagnarsi l’amore dell’uomo, ma nulla è mai abbastanza, neanche offrirsi volontario per la Guerra del Vietnam. E pochi giorni prima della sua partenza, viene invitato da un hippie seducente a unirsi a lui per andare a un festival di musica.
Tre giorni di musica, droghe, pioggia, fango e amore forgiano, tra questi due uomini molto diversi, un legame che influenzerà il resto delle loro vite. Condividono sogni e paure, e quando Richard viene mandato in guerra, si scambiano lettere e amore. Per il suo primo Natale a casa, a Richard viene regalata una decorazione speciale a forma di angelo che potrebbe fare avverare il desiderio di un soldato.

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“Il desiderio di un soldato” è il quinto libro della serie The Christmas Angel ed è ambientato tra il 1969 ed il 1977. Come i precedenti, si tratta di uno stand alone, ma tra le sue pagine troviamo sempre l’angelo intagliato da Alec nella prima novella di Eli Easton “L’angelo di Natale”. 

Questa storia si divide fondamentalmente in tre parti: la prima a Woodstock dove Gary porta Richard per far sì che si goda la vita prima di partire per il Vietnam e dove si innamorano; la seconda è composta dalle lettere che i due si scrivono mentre Richard è in guerra, infine la terza riguarda la vita che i due cercano di costruire insieme. A parte l’alternarsi dei pov, che apprezzo sempre così che si possano conoscere in modo più approfondito entrambi i protagonisti, mi è piaciuto l’intermezzo epistolare che ha permesso all’autrice di parlare della guerra senza scriverne davvero e che ha mostrato tutta la dolcezza di cui sono capaci due ragazzi che hanno il coraggio di amarsi nonostante tutte le avversità. 

Nonostante le ovvie diversità tra i due, Gary l’hippy e Richard il soldato, sono due ragazzi che vogliono solamente poter vivere la loro vita insieme. Si tratta di una lettura davvero emozionante e ricca di sentimenti, non la classica lettura natalizia, ma con la giusta dose di dolcezza e romanticismo. 

Insomma, una storia scorrevole che trasporta il lettore dagli eccessi di Woodstock all’orrore della guerra in Vietnam, per poi approdare nella San Francisco dei primi anni settanta. Tanti posti diversi per momenti diversi della vita dei protagonisti che vedremo crescere e formarsi grazie a quelle esperienze per poi, finalmente, riuscire a realizzare i loro sogni.




“Ma non importa ciò che pensano le altre persone. Conta quello che provi qui dentro,” continuai, portandomi la mano al petto. “Conta ciò che senti davvero, quindi non c’è nulla di male in quello. È solo amore, Richard. Che differenza fa se è con un uomo o con una donna?”





Era così rilassato, così sicuro di sé stesso, che era difficile non ammirarlo.
Era tutto ciò che volevo essere.
Era libero di essere se stesso.
E quello era qualcosa che io non avrei mai potuto essere.




E lui era al cento per cento calore, conforto e sicurezza, ed era la mia casa.




Penso di essermi innamorato di te un po’ di più a ogni lettera che mi arrivava. Ma poi c’è stato quel momento in cui sei entrato in ospedale per la prima volta; avevo quasi perso la speranza, ma tu sei entrato. E quando mi hai visto, l’ho capito. Ho capito dall’espressione sulla tua faccia che non ci sarebbe mai stato un altro uomo per me.


Chi sono io? Bella domanda… Sono molte cose: una madre, una moglie, una sorella, una scrittrice. Ho dei ragazzi carini carini che vivono nella mia testa, che di notte non mi lasciano dormire a meno che non dia loro vita tramite le parole. Mi piace quando fanno cose zozze, zozze… ma mi piace ancora di più quando si innamorano.
Pensavo che fosse strano avere delle persone che mi parlavano nella testa, finché un giorno non ho incrociato altri scrittori che mi hanno detto che era normale. Scrivo fin da allora…



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