mercoledì 3 gennaio 2018

Cover Reveal: LA MIA PEGGIOR RIVALSA di Claire Bizet




Voglio lui.
Voglio saziarmi del suo sapore.
Voglio perdermi tra le sue braccia.

Si dice che ogni fine sancisca un nuovo inizio.
Mi chiamo Patricia Bale e mi sono persa.
Quando mi hanno licenziata, ho deciso di concedermi una vacanza a Siracusa e ho raggiunto i miei zii, ma non avevo fatto i conti con il destino che spesso si diverte a rimescolare le carte.
Sono stata sopraffatta dalle lucenti fiamme dell’inferno, che prima ammaliano e poi distruggono.
Ho seguito il mio istinto e mi sono concessa una passione travolgente.
Ero una donna sicura.
Ero una donna coraggiosa.
Ero una donna intraprendente.
Ora sono solo una donna che ama talmente tanto la vita da restarne aggrappata a tutti i costi.

Tante volte mi sono ritrovata ad ascoltare il telegiornale. Troppe volte ho sentito delle notizie che mi hanno fatto accapponare la pelle e mi sono immedesimata in quanto donna. Ho provato rabbia e tristezza per chi era stata costretta a subire l’indicibile, e avrei voluto consolarle, render loro giustizia perché la legge gli ha voltato le spalle.
Ho pensato di riuscire a comprendere come potessero sentirsi. 
Usate. Umiliate. Sole.
Ma la verità è che non ne ho la più pallida idea. Nessuno ne ha. Tranne loro.
Spesso si è convinti di conoscere il dolore provato da chi l’incubo l’ha vissuto, ma ci si sbaglia perché è mille volte maggiore. 
È un deserto arido che ti lascia morire lentamente, che ogni tanto ti concede qualche goccia d’acqua, solo per prolungare la tua sofferenza e bearsene prima di farti fuori.
È vedersi svuotate di ogni briciolo di vita, non riuscendo più a riappropriarsene.
È sprofondare nell’abisso più cupo, trascinata da colui a cui avevi dato fiducia, affidandogli il tuo cuore.
Non basta sentirne parlare, no. Stupidamente pensiamo che il peggio tocchi solo agli altri, come se noi fossimo protetti da una bolla magica, immuni alla cattiveria. Tendiamo a sottovalutare i campanelli d’allarme, a giustificare l’ingiustificabile.
Non esiste errore più grande.
Il male è sempre in agguato, pronto a colpire indistintamente, senza preavvisi né sconti. Dobbiamo carpirne i segnali in tempo e scappare prima che sia troppo tardi.

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