Titolo: La notte del cuore
Autore: Estelle Hunt
Genere: contemporary romance
Data di uscita: 6 luglio 2018
Pagine: 330
Prezzo: € 2,99
Disponibile su Amazon e in abbonamento con KU
Una donna che non vuole essere salvata.
Un uomo ferito che non ricorda più cos’è il perdono.
Due ragazzi divisi da una tragedia più grande di loro.
Eccessiva, vivace, estroversa, Elena è uno spirito libero: ama viaggiare, spendere e frequentare gli uomini senza alcun impegno. La sua vita si è fermata tredici anni prima, quando ha perso l'unico ragazzo che abbia mai amato. Ed è da allora che si tormenta per il male che ha causato. Nessuno saprebbe indovinarlo, dietro la maschera di allegria e superficialità. Ora lui sta tornando.
Matteo è un uomo indurito dal dolore e non ha mai dimenticato, nonostante tutti i suoi sforzi. L’odio per Elena gli ha dato la forza di ricominciare altrove. Partire, però, non è servito a cancellare il ricordo di quell’amore che credeva di aver annegato nel rancore. Rivederla lo sconvolge, ma ormai non ha nient’altro da offrire a parte rabbia e umiliazioni.
Il perdono sarebbe l’unico modo per non soccombere, ma fare i conti con il passato può avere un prezzo troppo alto da pagare.
Ti ho odiata per così tanto tempo, che mi sembra di non saper fare altro.
Il libro si apre con Elena 13 anni prima, allora diciassettenne, devastata da un evento terribile di cui si sente responsabile.
Non vuole più sentire dolore, ha già perso fin troppo. Soprattutto Matteo, il ragazzo che ha amato e perduto per le sue decisioni avventate ed egoistiche.
Nel presente, Elena è una donna adulta di trent'anni, bionda e bellissima, con occhi azzurro cielo, che viaggia di continuo per non rimanere troppo a lungo nel luogo che ha fatto da teatro alla sua caduta. Quando è lontana da casa si sente libera, a differenza di quando si trova nella sua Roma, dove mostra al mondo un'immagine finta di sé, superficiale e grata della vita che le è toccata per tenere in piedi la sua maschera.
Agli altri offriva l'immagine di una donna bambina, senza un solo pensiero a offuscarle una vita perfetta. La figlia di papà viziata, che poteva decidere dall'oggi al domani di partire verso l'altra parte del mondo. L'eterna adolescente che cambiava uomo senza rimpianti, che confondeva il sesso con l'amore.
Ma poi, durante uno dei suoi viaggi, Elena si imbatte di nuovo in Matteo, il suo primo e unico amore, che deve presenziare come relatore alla convention sulla chirurgia addominale, in quanto chirurgo rinomato, e quella maschera vacilla sotto i colpi dei ricordi. I flashback ci mostrano il tempo in cui si amavano di nascosto nella camera di lei, preoccupati per il giudizio delle proprie famiglie, amiche da una vita, sulla differenza d'età, ma i ricordi mostrano anche ciò che li ha portati alla rottura.
La prima parte del romanzo è quella che ho preferito in assoluto, la verità cruda con cui vengono narrati gli eventi e le reazioni mi ha coinvolto in modo totalizzante.
Vittime e carnefici si confondono al punto da non riuscire a dire per chi di loro si sente la pena maggiore.
Elena brama il suo tocco ma allo stesso tempo non si sente degna.
E Matteo, d'altro canto, vive anche lui il momento del loro incontro inaspettato con il cuore diviso in due: annientarla o viverla un'ultima volta?
Più Elena resta inerme di fronte al suo odio, più la bestia si scatena dentro di lui, nutrendosi di desiderio di vendetta ma anche di amore e passione repressi.
Elena è la protagonista effettiva di questo romanzo, ma è Matteo quello che ha catturato più di tutti la mia attenzione. La costruzione del suo personaggio è affascinante; la frustrazione per le vecchie ferite mai rimarginate del tutto, il dolore per la sua perdita fisica nel passato.
Nel romanzo non viene presentato solo il percorso tortuoso di un amore maledetto, ma anche le difficili dinamiche di una famiglia all'apparenza perfetta e il modo in cui un bambino può guardare il fratello come un modello da seguire, per poi lasciare che la gelosia e la competizione si insinuino nel loro legame fraterno.
Sono sicura che chiunque abbia fratelli più grandi si rivedrà nelle parole dell'autrice almeno una volta, è questo significa che la Hunt ha centrato perfettamente il bersaglio.
Una parte di lui, quella ancora arrabbiata, delusa e ferita, desiderava annientarla. Ma c'era un'altra voce che gridava più forte, sovrastando tutto il resto. Gli ricordava ciò che erano stati prima di quel terribile pomeriggio d'agosto.
Viviamo attraverso il racconto dell'autrice il passaggio da infanzia ad adolescenza, dal cambiamento negli sguardi dei due ragazzi nei confronti di Elena e nell'utilizzo della malizia.
La crescita è gestita dalla Hunt con coerenza e senza incorrere nell'errore che spesso capita di trovare in questi casi, con adolescenti che parlano come uomini adulti e poco credibili.
Per quello che riguarda la parte presente, anche in questo caso la costruzione dei personaggi è magistrale, il rapporto fra Matteo e altre donne fa venire i brividi per la crudezza con la quale passano del tempo insieme restando però soli per tutto il tempo.
Elena e Matteo, invece, sembrano due pianeti convinti che l'altro sia il sole e di dipendere da esso, mentre invece sono 2 stelle che nell'impatto potrebbero solo bruciare più forte e non spegnersi mai più.
Non si era preso nessuna rivincita, ogni colpo che sferrava su di lei gli provocava una ferita gemella.
L'autrice, che avevo avuto il piacere di leggere e imparare a conoscere con il romanzo a 4 mani scritto insieme a Lidia Calvano, si riconferma abile intessitrice di questi triangoli che tanto amo e che stuzzicano il mio interesse da ogni punto di vista.
Straconsigliato a chi ama le storie intense ed è pronto a sentire il cuore stringersi di continuo.
Grazie, recensione bellissima <3
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