martedì 17 luglio 2018

UOMINI DEL RE di Elizabeth Kingston



La fama di Ranulf Ombrier per la sua abilità con la spada è pari solo alla sua notorietà come assassino prediletto di re Edward I. Le sue azioni gli hanno fatto guadagnare terre, un titolo e una pessima reputazione. Ma inizia a temere per la sua anima e segue la sua coscienza fino alle terre selvagge del Galles.
Gwenllian di Ruardean, da fanciulla, è stata maritata per procura, solo per ritrovarsi vedova prima ancora di incontrare il suo sposo. Ha evitato di fare la vita di una dama, studiando invece le arti della guerra, del combattimento e della guarigione, arte quest’ultima che usa per curare le ferite di Ranulf. Salvare la vita del suo nemico, però, ha delle conseguenze e, ben presto, Gwenllian e Ranulf si ritrovano coinvolti in pericolosi intrighi, scoprendo anche un sorprendente e intenso desiderio reciproco.
Ma nemmeno l'amore conquistato a fatica può prosperare, quando la lealtà è divisa e venti di ribellione spazzano la terra.

Inghilterra, tredicesimo secolo. Il regno di Edoardo I vive un momento di instabilità politica: la popolazione gallese è in subbuglio e pronta alla ribellione: lo sfondo ideale per una storia appassionante e complessa. Tutto ha inizio la notte in cui Ranulf Obrier, sicario del re Edoardo I, viene assistito e curato dalle stesse persone che lo hanno ferito gravemente. Solo in un secondo momento, rinchiuso nelle segrete del castello di Ruaedean scoprirà che la misteriosa fanciulla che si era presa cura di lui non è l’angelo che aveva creduto di vedere durante i suoi deliri, bensì Gwenllian di Ruardean, figlia del signore del castello e vedova dell’uomo che lui aveva ucciso. Quello di Aymer di Morency e di Gwenllian, unica erede di Ruardean era stato un matrimonio per procura, (i due non avevano avuto modo di conoscersi personalmente), il cui scopo sarebbe stato quello di stringere un’alleanza politica e militare tra le due famiglie. Alleanza resa vana dalla morte del lord. L’arresto di Ranulf riporta la speranza negli animi dei ribelli. Spinta dalla madre, l’algida e potente lady Eluned, Gwenllian ha il compito di condurre il prigioniero da re Edoardo per avere giustizia. Ciò che la ragazza non sa è che Ranulf non è un semplice usurpatore assassino, egli è il sicario del re e quindi non può essere giustiziato. Gwenllian però ha diritto a un risarcimento per le terre perdute e confida nella magnanimità del sovrano per riaverle indietro.
La risposta è sorprendente!

«Molto bene, abbiamo concepito una giusta soluzione che soddisferà entrambe le famiglie quanto soddisfa noi. Il giusto governante di Ruardean è Lord Walter, partito molti anni fa per la Terrasanta, e lui promise sua figlia a Morency e desiderò sposare le fortune di lei a quella tenuta. Non vediamo ragione alcuna perchè questa promessa non dovrebbe essere mantenuta, e quindi saremo ben felici di presenziare ai gioiosi sponsali dei nostri amati e fedeli servitori, Gwenllian di Ruardean e Ranulf di Morency.»


La mossa astuta di Edoardo, oltre a suscitare stupore tra i presenti, ha il chiaro intento di tastare il polso della situazione impedendo eventuali aiuti ai ribelli gallesi da parte dei soldati di Ruardean. È un duro colpo per Gwenllian e per i sogni di libertà della sua gente. Relegata al ruolo di moglie e sotto lo sguardo attento del sicario del re, non avrà possibilità di partire con i suoi uomini per unirsi ai principi contrari all'attuale reggenza. Il pensiero di non poter più combattere è duro da sopportare e quello di diventare una lady è davvero impensabile. Tuttavia Gwenllian non si abbatte dimostrando ancora una volta la sua caparbietà. Con il passare del tempo e buona volontà, infatti, i problemi vengono superati. Anche la convivenza con il malvagio Ranulf risulta accettabile. Vivendo a stretto contatto entrambi gli sposi, una volta superate le diffidenze iniziali, cominciano a conoscersi finendo per avvicinarsi. Ma la passione non basta a tenere in piedi il matrimonio. Il dovere e la lealtà verso la famiglia, il sovrano e il popolo gallese portano i nostri eroi a compiere delle scelte determinanti e definitive. Che ne sarà di loro? Per saperlo non vi resta che leggere il romanzo.

Che dire? Scrivere un romance storico non è una cosa semplicissima, per rendere il prodotto accattivante e veritiero, infatti, bisogna tener conto di tanti fattori. L'ambientazione per esempio è fondamentale così come la lingua, i risvolti culturali e quelli politici e più sono precisi, più il risultato è ottimo come nel caso del nostro romanzo. Qui tutto è perfetto a cominciare dalla cover davvero intrigante. La trama, appassionante e ben strutturata, si sviluppa e prende vita attraverso descrizioni minuziosamente curate che forniscono la giusta immagine dei luoghi e della vita dell’epoca. La percezione risulta così realistica e forte che si ha quasi l’impressione di vivere gli accadimenti in prima persona come se fossimo sul posto. Non ci stupiremmo se chiudendo gli occhi fossimo in grado di respirare la polvere acre delle strade sterrate o avvertire la fragranza dei profumi della vegetazione locale. I protagonisti poi sono davvero unici, entrambi con una personalità complessa a tratti contrastante, forti e fragili al contempo ma anche leali e passionali.
Da una parte c’è Gwenllian, una ragazza particolare, fredda come l’acciaio della sua spada e morbida come la passione che le accende i sensi. Dall’altra Ranulf, un guerriero con la fama da mostro. Ma dietro la sua apparente spietatezza si nasconde e in realtà un animo ferito e inquieto.


Gwenllian ha avuto una vita particolare, educata alla stregua di un guerriero, fatica a comportarsi da dama, ai ricami preferisce la spada.  E' una fine conoscitrice di alberi e piante con le quali crea infusi e intrugli adatti per curare ogni genere di ferite. Non è bella però è determinata. Non teme gli uomini ma li comanda con saggezza e per questo i soldati la rispettano e la seguono. La sua sicurezza vacilla solo al cospetto di Ranulf il quale, a differenza sua, è sicuramente più attraente.

Allontanò gli occhi da quelli di lui, esaminando la lana finemente tessuta della tunica, la pesante cintura d’oro che pendeva bassa sulla vita, la morbida pelle che gli ricopriva i piedi. Era vestito con grande finezza, e tutto amplificava la sua avvenenza in un modo che lei non poteva ignorare. Con i capelli neri come la notte e gli occhi resi ancora più blu dalla tunica che indossava, quasi la imbarazzava guardarlo. Era troppo bello. Che triste figura doveva fare lei, lì accanto. Tutte le ricchezze di Ruardean non avrebbero mai potuto renderla una bellezza.

Abituata alla libertà e al comando, Gwenllian veste con difficoltà i panni della dama del castello. È molto più semplice indossare l’armatura e dare ordini in battaglia piuttosto che istruire i domestici o avere a che fare con suo marito.

Ranulf di Morency sarebbe diventato suo marito e avrebbe avuto ogni potere su di lei, e lei non poteva indossare nessuna armatura contro tutto ciò, né portare una spada per difendersi. In verità, pensava che avrebbe anche potuto soffocare per l’amarezza.


Ranulf è il sicario del re, un uomo freddo e spietato. Il suo aspetto burbero però nasconde un animo inquieto e fragile. L’incontro con Gwenllian scatena in lui sentimenti contrastanti. La giovane non è bella come tante altre dame ma di sicuro è molto più determinata e sarà proprio questa sua sicurezza ad affascinare il sicario del re, quasi alla stregua di un potente afrodisiaco. La passione diventa inarrestabile. 

La sua forza era pari a quella di lui, la sua rabbia, all’improvviso, altrettanto rovente, la sua lussuria altrettanto frenetica e feroce. Lui avanzò costringendola ad arretrare sul pavimento, facendola ritirare e ritirare fino a quando incespicò contro la pedana. Non si fermò, la bocca che non perdeva mai quel duro contatto con la sua, finché non fu con la schiena al muro, il corpo premuto contro la pietra.

Innamorarsi è inevitabile per entrambi. 

Era stato quello sguardo a rimanerle dentro, visitando i suoi sogni ogni notte sin da quando lui l’aveva toccata, e ogni minuto da quando erano giunti a Windsor. Uno sguardo raro, diretto e semplice. Con la stessa chiarezza che se lui avesse pronunciato parole sotto giuramento, lei aveva conosciuto il suo intento. Aveva saputo che lui l’avrebbe protetta da scorno e vergogna.

Ma la passione non basta a rendere saldo il matrimonio. Davanti alla lealtà per la famiglia e il senso del dovere il legame può vacillare sparendo del tutto sotto i colpi del tradimento e degli intrighi di una lotta di potere sempre più intensa.
Considero il romanzo superlativo e molto valido nonostante un piccolo neo. Il linguaggio infatti, pur essendo ricercato e adeguato al periodo, pecca a volte di poca chiarezza. Tuttavia la defaillance non inficia affatto la storia che resta, altresì, originale e bellissima.  

Consigliatissimo!

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