Solo nel
silenzio della nostra immobilità distinguo la canzone che proviene dalle casse
dell’autoradio: Playground Love degli Air.
"I’m a high school lover, and you’re my favorite flavor, Love is all, all my
soul. You’re my playground love."
"Yet my hands are shaking / I feel my body remains, themes no matter / I’m on
fire / On the playground, love."
Non credevo fosse la ragazza giusta per questa canzone, eppure devo ammetterlo: lo è. Sembra sia stata scritta sul cemento di un cortile apposta per lei.
Dopo il
tragico evento che ha coinvolto le sue amiche Sara e Monica, le giornate di
Paolo procedono in totale apatia e distacco, sullo sfondo di una piovosa
Torino. La svolta arriva con Noemi, la nuova affittuaria della camera lasciata
vuota da Sara, dopo la sua partenza per l’Austria. Svampita runner affetta da
diabete mellito di tipo uno, Noemi è dotata di una determinazione senza pari e
che poco si concilia con l’inconscio bisogno di Paolo di “salvare” tutte le
donne in difficoltà. Dopo Cuore d'inverno, un nuovo romanzo sul
senso dell’amore, un invito a cogliere l’attimo per non sprecare neanche un
secondo della propria esistenza, perché La vita non è un accumulo di
tempo, è l’intensità dei nostri respiri.
“Come una tempesta" è la
nuova edizione self publishing, riveduta e corretta, di “Tu che colori la mia ombra”, secondo volume autoconclusivo della serie “How to disappear completely”.
Nella mia
testa ci sono solo rumori assordanti che non riesco a governare, ma mi piace
questa confusione, perché sono anni che devo tenere tutto sotto controllo: il
livello della glicemia, il mio peso, gli zuccheri che assimilo, i miei
sentimenti. Ma ora basta, mi sento fluttuare a cavallo di un’onda, mi lascio
trascinare dalla sua corrente.
È pura
energia.
È vento.
È sole.
È acqua
scrosciante.
È la
tempesta che si abbatte su di me.
Appena
chiudo gli occhi immagino di essere in quella spiaggia di Tofino, avvolta dalla
sabbia e dal vento. Mi sembra quasi di scorgere un ammasso di nubi scure in
lontananza, di sentire l’odore di una tempesta in avvicinamento. Vedo la
scarica dei fulmini a est, ascolto il rombo dei tuoni. Mentre sono divorata dai
suoi baci, apro gli occhi e il sole alto quasi mi acceca. Li serro di nuovo per
tornare sotto quella pioggia che ora definisce la silhouette del mio corpo,
come se esistessi grazie alla tempesta che è appena cominciata.
La
realtà si dissolve quando sono con lui, ci siamo solo noi due e questo mi
basta.
Avverto le
sue dita accarezzarmi il petto e poi ridiscendere verso l’addome, fino a
raggiungere la cintura. Avvampo. Quando però quelle mani cominciano a sganciare
la fibbia, le blocco i polsi.
«Noemi»
sussurro nella sua bocca, ancora avida della mia.
Ma è come se
non mi sentisse. Mi zittisce con altri baci e continua a sbottonarmi i
pantaloni. Io entro nel panico. Perché sono nel panico? Perché sto sudando
freddo e non respiro?
«Noemi!»
dico più deciso stringendole le braccia e allontanandola.
«Che
succede?» Lei mi guarda atterrita. È delusa, lo leggo nei suoi occhi. Io non
riesco a darle una spiegazione: non ce l’ho. So solo che mi sembra sbagliato e
che non riesco a respirare.
La tolgo da
me, mettendomi seduto e riallacciandomi i jeans. Non la guardo per la vergogna
che provo.
«Paolo? Cosa
ti succede?»
«Cosa
succede a me? Cosa succede a te? Non sei capace di trattenerti, cazzo?» sbotto.
Sto
scaraventando tutta la colpa su di lei, mentre mi tocco il petto all’altezza
del cuore: ho paura possa venirmi un infarto da un momento all’altro. Sento la
mia faccia esplodere come un pallone volato troppo in alto. La pelle del volto
brucia, mentre uno strano formicolio mi percorre dal palato fino agli occhi.
«N-non vuoi
stare con me?» balbetta con voce rotta.
Io mi volto
e mi faccio schifo da solo. Ora so che sono lacrime quelle che mi fanno
bruciare gli occhi: le ricaccio indietro con uno sforzo notevole, ma ci riesco.
Lei invece sembra sull’orlo di una crisi isterica.
«Paolo?»
«Non
sei tu…» Sono io. Sono io che non riesco ad andare a letto con una ragazza da
più di un anno. Sono io che non riesco più ad avvicinarmi a nessuna. Sono io
che sto mandando tutto a puttane per un fantasma.
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