Capitolo n. 15 - Rhys
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Rhys era sia spaventato che affascinato dalla furia negli
occhi cioccolato di Tom. Nonostante tutto, vi era dietro un calore che lo
attirava come una falena dalla fiamma. Si scoprì eccitato da quel
comportamento, Tom era bellissimo. La calma e la compostezza che lo
contraddistinguevano l’avevano abbandonato per lasciare il posto ad una
passione selvaggia che lo rendeva magnifico. Rhys comprese quello che l’altro
voleva dirgli, quanto la sua vita fosse stata una passeggiata al confronto,
quanto fosse stato ingrato, egoista ed inetto negli ultimi anni.
Improvvisamente, tutti i sentimenti e gli istinti che aveva soffocato dalla
morte di Sean, riaffiorarono prepotentemente e, senza riflettere sulle
conseguenze, balzò in piedi per afferrare Tom e spingere le proprie labbra
contro le sue.
Tom
Tra tutte le cose che sarebbero potute accadere il bacio di
Rhys non era contemplato. Tom rimase immobile e completamente sbalordito, ma si
riprese non appena l'altro iniziò a ritirarsi temendo di venire respinto. Tom
decise di non stare a riflettere, ma di accettare quella benedizione senza ma
né perché. Quando un ragazzo stupendo ti salta addosso tu non fai domande, lo
stringi tra le braccia e contraccambi il bacio al cardiopalma che ti sta
offrendo. Quando la lingua di Rhys gli invase la bocca, Tom non riuscì a
reprimere un gemito di puro piacere. Quanto tempo era passato da quando
qualcuno l'aveva baciato così? Ma, in effetti, era mai stato baciato così? La
passione divampava, ma nel tocco di Rhys sulla sua pelle non c'era solo
urgenza, ma anche tenerezza. Le sue dita forti e callose gli stavano
accarezzando la parte bassa della schiena dopo essersi infilate sotto la sua
maglietta. Brividi di desiderio lo facevano fremere ed ormai ogni pensiero
razionale era scomparso dopo che il sangue era completamente fluito a sud. La
sua erezione pulsante sfregava contro quella dell'altro in una deliziosa
tortura, non aveva mai potuto indulgere in carezze e strofinamenti prima. I
suoi incontri sessuali erano sempre stati brevi ed anonimi, le sensazioni che
gli suscitava Rhys erano praticamente sconosciute. Le sue labbra erano
insospettatamente morbide e dolci, Tom non riusciva a staccarsene. La sua
lingua gli saccheggiava la bocca in modo incredibilmente erotico e non poteva
evitare di immaginare come sarebbe stato stupendo affondare il proprio cazzo
tra quelle labbra succose. Tom non riusciva a tenere le mani ferme, prima
accarezzò la schiena di Rhys, ma poi, sentendosi sempre più audace, si fece
strada all'interno dei suoi pantaloni della tuta entrando in contatto con la
serica pelle delle natiche. Affondò le dita in quei globi sodi e accolse con
piacere i gemiti che Rhys gli riversò in bocca. Il palese apprezzamento
dell'altro lo spinse a afferrarlo con ancora maggiore ardore schiacciando i
loro corpi l'uno contro l'altro.
“Scopami Tom” il sussurro appassionato di Rhys penetrò la
nebbia di piacere che aveva offuscato il suo cervello riportandolo
dolorosamente alla realtà.
Come se fosse stato colpito da una secchiata d'acqua fredda,
Tom si staccò da Rhys mettendo quanta più distanza possibile tra loro date le
ristrette dimensioni della stanza.
Cazzo, cazzo, cazzo! Tom si diede mentalmente
dell'imbecille più volte. Si era ripromesso che non si sarebbe mai fatto
coinvolgere da un ragazzo del ranch, non poteva permettersi un coinvolgimento
con nessuno, ma in particolare con qualcuno con cui lavorava e che avrebbe
potuto “smascherarlo” davanti a tutti i suoi dipendenti. Il panico lo travolse
e non riuscì a proferire parola nemmeno davanti allo sguardo ferito che era
comparso nei grandi e bellissimi occhi verdi dell'uomo che lo stava fissando.
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