lunedì 19 dicembre 2016

SAVANA di Eva Palumbo


Niente è più importante del lavoro per Irene Sassi, giovane ricercatrice italiana in etologia. Ai leoni, ai suoi amati grandi felini africani, Irene dedica ogni pensiero, ogni attimo della sua vita. Per questo, quando finalmente riesce a tornare in Africa, la sua felicità è al culmine. 
Almeno fino a quando scopre che dovrà dividere il suo tempo con Luca Feroci, ricercatore italiano trasferitosi negli Stati Uniti. 
La loro rivalità tra i due in campo lavorativo è radicata e, nonostante lui sia un uomo bellissimo e attraente, intelligente e spiritoso, Irene è decisa a continuare a detestarlo visto che per colpa sua ha perso la possibilità di fare carriera. Tanto più che lui, noto sciupafemmine, non sembra insensibile al fascino della bella dottoranda francese presente al campo insieme a loro. 
Ma una notte stellata dell'infinita notte africana e un bacio sconvolgente apriranno a Irene uno squarcio sui sentimenti di quell'uomo affascinante ed enigmatico.
Benvenuti in Savana (di nome e di fatto), l'opera di Eva Palumbo ambientata a Jua Camp, una località situata nel Serengeti.

Irene, detta "Sassi" per pochi intimi (ma proprio pochi pochi), è una tipetta che sa il fatto suo, caparbia come poche, testarda, ma al contempo sempre pronta ad aiutare, qualora ce ne sia bisogno. Con un cuore grande ed una passione nel cuore: l'Africa.
Quel continente così pieno di vita, dove la natura sembra essere l'elemento predominante, niente inquinamento per via della mano umana.

Ed in mezzo proprio alla natura incontaminata, ecco comparire l'amore di Irene, i leoni, creature così fiere ed al contempo regali che sembrano aver catturato il cuore di questa donna, al punto che anche in mezzo al rumore, il suo udito eccezionale sembra riconoscere i suoni che annunciano il loro arrivo.


«Di nuovo la tua connessione magica con loro?» domanda George, scherzando ma neanche troppo. Siamo tutti fuori, e i ragazzi continuano a non capire e a fare domande bisbigliate, mentre il professor Andrews e Luca si sono messi accanto a me, scrutando nella notte nella mia stessa direzione.


«Nessuna magia, ragazzi,» dice il professore, a bassa voce. «Solo una persona profondamente sintonizzata con i magnifici animali che siamo qui per studiare.»

Quando le hanno proposto di tornare in quel continente così magico, lei non si è fatta nessun problema a partire, senza sapere chi avrebbe trovato lì, se non il professor Andrews, l'uomo che l'ha incoraggiata, sostenuta a far in modo che avverasse questo sogno.

E proprio qui, in questo viaggio, che incontra nuovamente i suoi vecchi amici, e con loro anche "lui", il professor Luca Feroci. Dopo tutti questi anni, ancora la sua vista le provoca un'irritazione sottopelle, qualche epiteto poco lusinghiero in sua direzione e, in contemporanea, una "sensazione" a cui non sa ancora dare voce. Cinque anni intercorrono fra loro, ma questo sembra non turbare minimamente né l'uno né l'altra, soprattutto vista l'esperienza che hanno accumulato in questo campo. Gli anni trascorsi non sembrano aver minimamente lenito il dolore che Irene si porta dietro dall'ultimo loro incontro. Non crediate male, però, i due in precedenza avevano collaborato insieme e, come se non bastasse, da questa collaborazione ne era nata anche un'opera, benché i due si contendessero l'unico posto libero di uno stesso concorso.

«È un maschio,» 
bisbiglia George. 
«Un maschio che cerca la sua compagna.»
Io, immobile insieme a tutti gli altri, sono acutamente consapevole della presenza di Luca alla mia sinistra, le nostre braccia vicinissime. Sento il suo calore. 
E all'improvviso, 
sento le sue dita sfiorare le mie, una leggerissima carezza sul dorso della mano, un tocco così lieve e veloce che dopo un istante è già finito.

Se Irene è una testa dura, Luca non è da meno, sempre pronto ad infilarsi in situazioni talora ambigue, solo per ottenere la risposta da qualcosa, o per meglio dire, per notare le reazioni di qualcuna.
E' fatto così, un uomo che molte direbbero fatto e finito ma che, invece, nasconde una sorpresa dietro l'altra, capace di grandi cose.
E sarà proprio una sera, durante un appostamento per vedere quelle fiere creature, che fra i due scoccherà qualcosa, per l'uno di così inaspettato da non sapere come reagire, per l'altra sarà solo l'inizio di qualcosa a lungo sognato.

Non posso proprio fare a meno di notare quanto è assurdamente bello, come sempre.
Peccato che sia anche irrimediabilmente stronzo, esattamente com'è sempre stato.
Avrei dovuto immaginare che lo avrei trovato lì.

In una serie di situazioni a dir poco ricca di equivoci, di rancori, ma anche di qualcosa di così fragile che basta un soffio di aria per distruggerlo, riusciranno i due a venire a patti con ciò che sta accadendo sotto il cielo d'Africa?

Se avete qualche ora di tempo, volete sognare per un attimo e amate la natura, quest'opera fa per voi. Un libro fresco e divertente in certi punti, dolce in altri e, per ultimo ma non meno importante, ricco di colori, suoni, e di immagini ( in senso metaforico, badate).
Un romanzo capace di farci sognare per un po', benché da un certo punto di vista mi sarebbe piaciuto avere uno scorcio dei loro incontri passati, di cosa sia scattato nella testa di Irene quando, anni prima, aveva scoperto che il vincitore del concorso a cui tanto ambiva era proprio lui, Luca. Questa, però, è una mia impressione, qualcosa dovuta alla mia spiccata curiosità.



1 commento:

  1. Grazie mille Gabriella per questa tua splendida recensione!
    Felice che la storia di Irene e Luca ti sia piaciuta. Tanti auguri a tutti da Eva.

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