giovedì 20 luglio 2017

IL LADRO di Patricia Logan



Ranger Corrigan, ex marine e vero eroe, è a un passo dal raggiungere i suoi compagni veterani tra i senzatetto di Los Angeles. Quando gli viene offerto un lavoro ben retribuito in una villa enorme, Ranger esulta all’idea di avere un tetto sopra la testa e un pasto caldo nello stomaco.
L’affascinante e acculturato Landry Metzel ha una vita troppo agiata per essere solo il perito assicurativo che sostiene di essere, e Ranger vuole sapere perché è stato assunto per proteggere un uomo innocuo, senza nemici. Di certo Metzel non sarebbe triste se dovesse andarsene.
Quando dei capolavori famosi iniziano a sparire all’improvviso da collezioni private, Ranger comincia a fare due più due e, appena un detective della LAPD comincia a fare domande sugli omicidi legati ai furti, Ranger decide di scoprire di più sull’uomo da cui è attratto.
Un marine arguto, un uomo che nasconde disperatamente un segreto e un omicida.
Lo stile frizzante e ad alto tasso di sensualità di Patricia Logan è sicuramente il tratto migliore di questo libro insieme alla tematica, molto seria, dei crimini di guerra perpetrati dai nazisti durante la seconda guerra mondiale ai danni degli ebrei. Mischiare furti, inestimabili tesori artistici, un ingenuo nerd e un’aitante guardia del corpo è sicuramente la ricetta per una storia interessante, soprattutto con l’aggiunta di un sempre aitante Ken Malibù/Cassidy Ryan come investigatore. Nonostante le ottime premesse, però, il libro non mi ha conquistata pienamente. Non so se sia dovuto alla traduzione o se già l’originale presenta dei problemi, ma in alcuni punti ho faticato a seguire lo svolgersi dell’azione a causa di un continuo cambio di pov dove non si riusciva a capire chi facesse cosa. Questo unito alla presenza di qualche refuso ed una punteggiatura non sempre lineare hanno contribuito a rendere la lettura meno fluida, dovendo, a volte, rileggere delle scene per chiarire l’azione.
Al di là di tutto questo il personaggio di Ranger è ben delineato con la sua aura da ex marine, duro e puro, ma che sotto sotto nasconde un cuore tenero. Il suo improvviso interesse per il suo nuovo capo è stato però troppo impulsivo, mentre Taz nel libro precedente della serie si era fatto mille scrupoli nel finire a letto con il suo datore di lavoro, Ranger non si pone il minimo problema nel sedurre quasi subito l’innocente Landry.
Landry dal canto suo, probabilmente, non aspettava altro che un uomo altro, forte ed attraente prendesse in mano la situazione e mettesse fine alla sua castità. Però anche il suo esporre, dopo solo un paio di giorni, il proprio cuore ed i propri segreti a quello che, per quanto possa essere attraente, è sempre un estraneo, è decisamente troppo impulsivo e surreale.
Ad ogni modo leggere qualcosa di Patricia Logan è sempre un piacere e anche la sua postfazione sulle opere di “arte degenerata” da lei descritte nel libro è molto interessante.
Landry sbatté le ciglia e gli sorrise. Ranger lo faceva sentire così bello quando lo guardava con quello sguardo predatore, come se volesse mangiarselo; non si era mai sentito desiderabile prima d’allora. Gli occhi di Ranger brillavano di desiderio e di eccitazione, e le sue labbra erano gonfie a causa dei baci.


«Ricorda che l’espropriazione di queste opere d’arte non fu un crimine perpetrato solo nei confronti degli ebrei. La confisca di quella che i nazisti chiamavano arte degenerata è un crimine contro l’umanità. Negli anni, molte persone si sono dedicate alla loro ricerca. Nel mondo si sapeva che erano state rubate dai nazisti e c’era il desiderio di farle tornare ai loro legittimi proprietari. Quando scoprirono cosa mio nonno e in seguito mio padre facessero, li avvicinarono con informazioni riguardanti chi le possedesse e come potessero trovarle.»


«Ranger, sei così forte, un vero eroe. Sei il tipo di uomo che ho sempre sognato sarebbe arrivato a farmi innamorare, il mio cavaliere sul cavallo bianco. Sei il mio eroe personale… un uomo che ho profondamente e disperatamente voluto tutta la mia vita. Sei il tipo di persona a cui vorrei assomigliare e, soprattutto, sei il genere di uomo che uno come me, un artista solitario e recluso, non avrebbe mai sperato di trovare…»

Patricia Logan vive a Los Angeles, California, con il marito, quattro figli, una nipotina e un numero crescente di gatti. Quando non è impegnata ad applaudire il figlio attore, a preparare biscotti o a pulire lettiere, scrive romanzi erotici MM a dir poco bollenti, cercando di condurre i suoi lettori alla scoperta di nuove emozioni, anche quando il percorso prevede non poche sofferenze.


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