Jaxon Davis è un agente dell’FBI, un passato tormentato alle spalle e un futuro incerto davanti ai propri passi. Solo una costante gli permette di respirare e godere della vita che ha scelto: Landon Green. Lui è la sua salvezza, l’anima capace di trasmettergli amore, felicità, sentimenti che lui ha creduto di non poter più sperimentare, e nonostante i problemi che si intersecano nella loro storia appena avviata, Jaxon sa che non esiste nessun altro in grado di farlo sentire così vivo. È per questo che, nel momento in cui il suo passato torna a chiedere il conto di una gioia appena conquistata, ogni fibra del suo universo si sgretola e rimbalza a terra, spargendosi in mille pezzi quasi impossibili da recuperare. Perché il killer a cui Jaxon dà la caccia da anni si è solo nascosto, ma non lo ha dimenticato.
Dov’è Landon? Chi lo ha rapito? E chi si cela dietro Anonymus?
Una vera corsa contro il tempo, una caccia finale che vi terrà con il fiato sospeso fino all’ultima pagina… Perché non è vero che la Terra gira intorno al sole, se questo smette di risplendere e scaldare un cuore spezzato.
Buongiorno Cosmo Readers, con un po' di magone oggi recensirò per voi il terzo e ultimo capitolo della serie Davis & Green, di C.K. Harp. Il motivo del magone è presto detto: mi ero affezionata a questi due ragazzoni che hanno sfidato le prove più difficili e che in questo raggiungono l'apoteosi delle difficoltà umanamente sopportabili.
Ma partiamo dalla trama. Dopo una separazione legata ad una missione per conto del FBI di Jax, finalmente i due si ricongiungono, ma il male non ha smesso di tramare contro di loro. Landon viene rapito dalla nemesi di Jaxon, e la situazione si fa subito terrificante.
È la degna conclusione di questa serie, un volume al cardiopalma, emozioni e tensioni continue.
Scopriremo un Landon più maturo rispetto al capitolo precedente, capace di affrontare l'inimmaginabile. Ho adorato la sua forza e la sua capacità di continuare a credere e lottare, traendo forza dal suo amore per Jax.
"Credetemi, vorrei dirvi che non persi tempo a pensare, che mi gettai sul telefono, che incurante della mia nudità mi riversai in strada, ma la verità è un’altra. La realtà è che rimasi attonito, sbigottito, con lo stomaco che lanciava coltelli verso l’esterno e il cuore che pompava sangue a non so neanche io quanto. Ero frastornato, atterrito, e più rileggevo quelle parole, più il terrore di ciò che significavano mi entrava dentro e scavava."
Abbiamo una caduta negli Inferi, letterale per Lan, metaforica e reale al contempo, per Jaxon. Perché quest'ultimo, davanti alla prova finale che il passato gli presenta, ha un crollo. Rivediamo le sue fragilità, i suoi sensi di colpa, che riuscirà a superare solo grazie ad amici e colleghi speciali, che si rivelano tali quando tutto sembra andare in malora, quando nessuno sembra essere quello che appare.
"Little Falls Park.
Dove cazzo era?
«Scusi… scusi!» esclamai, fermando di colpo un passante, la cornetta del cellulare stretta tra le dita, l’attenzione tesa a captare i movimenti di Landon. Non lo avrei lasciato neanche per un secondo, neanche se fosse stato vitale allontanarmi dai suoi ansiti, dai passi concitati che tentavano di portarlo in salvo.
Ti prego, amore, corri. Corri."
"«Ha i suoi occhi, Steve» mormorai. La mano tremante, mi accarezzai le labbra, chiudendo appena gli occhi al ricordo degli ultimi baci pigri del mio ragazzone.
Il mio uomo.
Il mio cucciolo…
«Cosa?» domandò Proud, tornando a guardarmi. Macinavamo passi, calpestando rami secchi, spostando foglie spioventi da alberi carichi e profumati, e seguivamo l’itinerario che quella guida stava tracciando per noi.
Non era sufficiente, non stavo facendo abbastanza.
«Ha i suoi occhi, gli occhi di Karin» ripetei, stringendo la mascella nel tentativo di non permettere allo sconforto di rompere le dighe che avevo eretto tutto intorno.
Lo avevo sempre saputo.
Me ne ero reso conto fin dal primo momento, dal primo attimo in cui il mio sguardo si era posato su quello limpido e ingenuo di Landon.
Non era stato quel particolare a colpirmi prima di tutto il resto?"
Voglio fare i miei più sentiti complimenti all'autrice, per come ha gestito una storia non facile da raccontare, restando sempre coerente nella narrazione, e tenendoci letteralmente in equilibrio su un filo sottilissimo, senza farci cadere.
Ho trovato questa parte della storia sia intimista che corale. Proviamo le emozioni più intime dei nostri beniamini, e allo stesso tempo abbiamo modo di scoprire quanto un team di persone, creato quasi dal nulla, possa rivelarsi fondamentale quando tutto crolla.
I personaggi secondari sono importanti ai fini della trama e ben caratterizzati.
Che dirvi di più? Leggetelo perché merita. Sia che abbiate letto i volumi precedenti e non vediate l'ora di scoprire quel che la sadica penna della Harp ha in serbo per voi, sia che per voi questa sia una storia ancora tutta da scoprire, in entrambi i casi, se amate i thriller e le storie travagliate, sarebbe un peccato lasciarseli scappare.
Consiglio quindi la lettura agli amanti degli m/m che non disdegnano i thriller e le botte di adrenalina.
A chi adora conoscere i più intimi pensieri dei protagonisti, ma soprattutto a chi va in visibilio quando la psicologia dei personaggi è tutta da scoprire, con scene che metterebbero a dura prova anche un profiler di "Criminal Minds".
Se fate parte anche voi di queste categorie, dubito fortemente che possiate rimanere delusi.
Per leggere la recensione dei capitoli precedenti, cliccare sull'immagine!!
C.K. Harp è uno pseudonimo. Di una donna? Di un uomo? Non è un segreto, se cercate bene non è affatto difficile capirlo. Eppure non è importante. Perché C.K.Harp è comunque un’identità ben definita, il lato oscuro di una persona che, arrivata sulla soglia della grande distribuzione, ha deciso di mollare tutto e ricominciare dal principio facendo ciò che ama. Senza costrizioni, limitazioni, paletti di sorta. Senza correre il rischio di essere snaturata. Scrivere è una vocazione, trovare il proprio genere d’appartenenza un lusso.
E divertirsi ed emozionarsi, poi, la chiave che consente di andare avanti senza scendere a patti con la moda o i cliché.
C.K.Harp scrive LGBT, thriller in chiave omosessuale senza distinzioni tra donne e uomini. Perché siamo persone, prima che sessi.
Se volete entrare in contatto con C.K.Harp, conoscere le novità, le uscite, gli approfondimenti e i suoi traguardi, non dovete fare altro che andare sulla sua pagina facebook: https://www.facebook.com/ckharpmm oppure cercarlo come @ckharpmm
Fichissime voi! Grazie, grazie davvero di cuore. Sono stra contenterrima (si capisce dal superlativo che ho aperto la ruota come i pavoni? :D )
RispondiEliminaSmackeve a tutte, un bacio particolare a Barbara!