lunedì 31 ottobre 2016

HER NAUGHTY HOLIDAY by Tiffany Reisz


A feast she wasn't expecting! 
Clover Greene would sooner crawl into her oven than host family for Thanksgiving dinner. Yet another annual ritual of too much food, served with a side of criticism over "Clover's Bad Life Choices." This year, she needs to distract them all—with a handsome fake boyfriend. And she has the perfect guy in mind. 
Contractor Erick Fields is the poster boy for sexy single dads, and Clover has been secretly crushing on him for ages. She certainly wasn't expecting Erick to agree to her insane charade…or to add lots of hot, wicked sex to the deal. If they can pull it off, the worst Thanksgiving ever might give them something to be really thankful for!
Eccoci al secondo incontro con la trilogia Men at Work, un altro romanzo ambientato tra la bellezza della natura dell’Oregon. Dopo aver conosciuto Joey e Chris in “Her Halloween treat”, la Reisz ci propone un’altra coppia e una diversa storia, tutta da leggere e da gustare. 



Clover Green possiede una piccola azienda, una serra che accudisce con immenso amore e competenza, grazie anche all’aiuto della piccola Ruthie, una sedicenne dal carattere ribelle. Clover è sempre stata un tipo deciso, cresciuta in una famiglia dedita più all’apparire che all’essere, si è staccata ben presto dal giogo delle regole assurde che i genitori hanno imposto e, tra l’orrore generale, ha rinunciato alla carriera stabilita da suo padre, ha abbandonato il college e si è trasferita in un’altra città, dando un taglio netto al cordone ombelicale. Al contrario dei fratelli, conduce la vita che ha sempre sognato, libera dalle ipocrisie che gli stereotipi della classe sociale le avrebbero imposto. Inutile dire che, nonostante i problemi nella gestione quotidiana della sua piccola serra, tutto sembra procedere al meglio tanto che una grande azienda del settore ha offerto un’ingente somma per rilevarla. Clover ha tutto il tempo delle feste per pensarci prima di dare la risposta. Fin qui tutto bene. L’equilibrio della donna va in frantumi con l’arrivo della lettera del padre.

“My parents’ house finally sold and my sister’s house have ants and has to be fumigated. And my brother’s house is still undergoing renovations that they were undergoing last Thanksgiving.” […] “ It means lucky me to host Thanksgiving. By the way, they didn’t ask me if I would host Thanksgiving. No, they told me to expect them on Thanksgiving…”


Se pensate che sia una cosa di poco conto, la solita reazione esagerata di una figlia ingrata, per esempio, siete fuori strada. La riunione di famiglia rappresenta un’arma letale nelle mani dei genitori di Clover i quali non perderanno occasione di usarla contro di lei.

“Thirty years old. No husband. No boyfriend. No kids. I haven’t even been on a date in years. And they will let me know over and over again, and in no uncertain terms, that I’m not getting any younger, and if I’m going to be happy, that magical way they are happy with their beautiful spouses and their perfect children, I have to get a move on it. And I will sit there and I will listen to all of this…”

La situazione è davvero grave anche perché non sembra esserci soluzione al momento a parte forse quella di far passare per fidanzato un aitante e fantastico boy preso in affitto in uno dei tanti siti on line. Oppure… prendere in considerazione l’idea dell’ingegnosa e machiavellica Ruthie che le offre su un piatto d’argento il padre.


“Ask Pops, you know my father? Picks me up every day. The tall guy with the dirt under his nails who’s cute, I guess, for a dad”
“Yes I know who your father is. We’ve met a few hundred times.”
“Well, ask him, then. He has all his theeth and all his hair and he knows how to cook a turkey. What more could any woman want in a fake boyfriend?”

Dopo vari ripensamenti Clover accetta ed Erick, il padre in questione, sarà ben felice di aiutarla.


Come il precedente, anche questo racconto è brillante, intenso, ironico molto sensuale e a tratti irriverente ma anche più completo. Personalmente l’ho apprezzato di più. I protagonisti, questa volta, sono più grandi (Clover ha trent’anni e Erick li ha superati di poco). Clover è intelligente, bella, indipendente; adora il suo lavoro e la sua vita anche se, come riconosce lei stessa, non è certo perfetta. Le manca un compagno ma, al contrario della sua famiglia, non considera l’assenza un problema apocalittico. Il vero dramma è il confronto, o piuttosto lo scontro, con la mentalità inquadrata e ottusa di una madre, che le rimprovera di essere andata via di casa e di aver abbandonato il college prima del diploma, o di un padre, troppo snob e distante che non perdona alla figlia di non aver seguito le sue orme. Che dire dei fratelli, poi, esempi viventi dell’idea malsana di benessere? No, Clover è sola, e anche se ha voluto con tutte le forze la propria indipendenza, soffre la loro mancanza.


Erick è un uomo simpatico, un bravo appaltatore, dal fisico forte e dai modi affabili. Quando si ritrova immerso, suo malgrado, dalla figlia in questa situazione, pur constatando la stranezza, non si tira indietro. Accetta di aiutare Clover non foss’altro che per sdebitarsi, (Clover ha assunto Ruthie in un momento particolare), ed è felice di poterle dare una mano. La sua ironia coinvolgente e il carattere brillante e schietto, ben presto, fanno breccia nel cuore di Clover che, poco a poco, finisce per affezionarsi. Tra i due si instaura una complicità solida, Erick sa ascoltare, non giudica, e soprattutto le dà fiducia, offrendole ciò di cui lei ha più bisogno.

“This is a hard decision, but whatever you go with, that’s pretty incredible. I’m so proud of you. “


«Sono orgoglioso di te». È questa la frase che Clover avrebbe voluto sentire negli anni da chi si presume avrebbe dovuto conoscerla bene e che invece riceve da un uomo appena arrivato. Erick ha tutto ciò che le manca, e anche una figlia rivoluzionaria e dal cuore d’oro. Ruthie è un personaggio unico, segue i suoi ideali, commette errori e paga per le scelte azzardate. Tuttavia non perde mai di vista il suo obiettivo, è una ragazza generosa che diventa un cupido brillante: vuole aiutare Clover e dare a suo padre una donna da amare.
Lo stile è sempre quello, (chi legge la Reisz lo sa), frizzante e vivo. Non mancano le scene moooolto hot, i dialoghi, poi, sempre divertenti e pieni di battute ciniche, conferiscono alla storia un ritmo veloce e incalzante. Il racconto. però, oltre a essere divertente, include anche osservazioni serie e sfoghi importanti. Lo scontro di ideali tra Clover e la famiglia fornisce lo spunto per una più profonda riflessione sulla differenza dei valori delle classi sociali. La corsa al successo, il più delle volte, mette in secondo piano il sentimento e soffoca il calore dei rapporti. Non sempre essere ricco equivale a saper vivere.

“ Are you so insicure about your lives that you are threatened that Clover’s happy without doing what you all did? Is that it? Kind of sounds like it. Could you maybe look at what Clover has instead of what she doesn’t have?...”

Euforia e tristezza, dolore e gioia, sesso e amore sono dunque gli ingredienti che fanno di “Her naughty holiday”  una meravigliosa favola contemporanea e completa.
Consigliatissimo!



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