Serie Colleghi improbabili
A causa della malattia della madre, Doug Heavy Runner ha lasciato la vita del poliziotto gay dichiarato a Miami per tornare a casa, nella Riserva Indiana Salish-Kootenai. Nei due anni da quando lei è venuta a mancare, si è costruito una grigia vita da vicesceriffo di una piccola comunità, accontentandosi delle avventure di una notte fuori città per mantenere la sanità mentale. Poi conosce Christopher Hayes, un detective di San Diego di passaggio nel Montana, ed insieme trascorrono una notte di passione talmente incredibile che Doug infrange la sua stessa regola e permette a quell’incontro occasionale di diventare un weekend di sesso meraviglioso.
Quando Christopher arriva nella piccola città di Elkin per occuparsi del suicidio del fratello violento, non si aspetta di trovare l’uomo con cui ha trascorso il weekend a gestirne il caso. Di sicuro non gli dispiace passare più tempo con Doug, ma un piromane distrugge la casa che gli è stata lasciata in eredità, e lui e il vicesceriffo finiscono tra i principali sospettati.
Le indagini rivelano che il fratello di Christopher li ha messi sulle tracce di un pedofilo psicopatico che non si fermerà davanti a nulla pur di mettere a tacere la sua ultima vittima. La ricerca della vittima finisce però in maniera orribile, lasciando Doug ferito in ospedale e Christopher alla mercé del killer…
Una lettura impegnativa. Ecco come definirei questo libro. Un buon thriller con nascita di un amore annesso, ma, al contempo, vengono trattati temi molto forti come l’abuso infantile e la pedo pornografia. Insomma la storia è scorrevolissima e cattura l’attenzione del lettore dall’inizio alla fine, ma gli argomenti trattati sono difficili.
Chris ha una storia di violenza alle spalle e così anche Doug, anche se completamente diversa. Entrambi cercano l’avventura di una notte, di nuovo per motivi differenti. Il fato li fa incontrare nuovamente unendoli in una caccia al mostro (uomo è un termine troppo gentile per definire un personaggio simile) dove entrambi dovranno fare i conti col proprio passato e su cosa desiderano per il futuro.
La trama nella quarta di copertina basta e avanza per comprendere, a grandi linee, la storia ed io non voglio rivelare di più. Si tratta di personaggi che vanno scoperti ed approfonditi pagina dopo pagina, fino a desiderare che per loro ci possa essere un lieto fine.
Chris, con la sua iperattività e la sua vera e propria passione per la corsa, travolge con la sua profonda solitudine, con il suo ritrovarsi sconvolto per la morte di un fratello che evitava da vent’anni, ma che non riusciva a dimenticare.
Doug, con il suo essere sospeso tra due mondi, quello dei “bianchi” a cui apparteneva sua madre e quello dei nativi americani di suo padre, il suo essere rimasto solo al mondo e nemmeno libero di vivere liberamente la sua vita, tocca profondamente.
Due uomini che cercano, l’uno nell’altro, solo l’appagamento di un bisogno fisico, ma che troveranno molto di più.
Una storia che prende e che mi sento di consigliare assolutamente anche se non si tratta di un romance vero e proprio né di una lettura leggera a cui affidare il relax del weekend.
Se Christopher aveva bisogno della sua presenza, lui voleva esserci. Non sapeva niente di quell’uomo, tranne che era bravo a letto e un maniaco quando si trattava di tenersi in forma, ma voleva stargli accanto, quella sera. Se questo significava aiutarlo a fare i conti con il turbine di emozioni che accompagnava la perdita di un familiare, lui l’avrebbe fatto.
“[…] se credessi non riuscirei mai a smettere di essere arrabbiato. Se la mia infanzia, se la vita di Peter facevano parte di una specie di disegno divino, allora, Reverendo, penso che dovrei dedicare la mia intera esistenza a cercare il modo di uccidere qualunque padre santo fuori di testa abbia orchestrato tutto questo. Vivere da ateo significa che non ho nessun altro da incolpare tranne i veri responsabili, e non devo sopravvivere ogni giorno con la sensazione che l’intero universo sia nelle mani di un mostro sadico a cui piace torturare bambini innocenti come punizione per i peccati dei loro presunti antenati!”
Doug pregò ugualmente. Pregò, sperò, implorò ogni tipo di intervento divino, perché le pulsazioni di Christopher rimanessero regolari.Prese in considerazione l’idea di pregare a voce alta, solo per vedere se Christopher si sarebbe arrabbiato abbastanza da aprire gli occhi.
A.J. THOMAS scrive romanzi m/m, soprattutto perché la diverte. Ha cominciato a scrivere da bambina, ma non ci ha mai provato seriamente fino quando non è stata più grande, cominciando da fan fiction maliziose e arrivando a storie originali. Divide il tempo fra la cura dei suoi tre bambini piccoli, gli esperimenti culinari, i progetti di piatti da cucinare al forno – che ormai esplodono raramente – e mettere in imbarazzo suo marito con barzellette sporche. Quando non scrive, fa escursioni, giardinaggio, si documenta su qualunque idea le passi per la testa e sviluppa complicate teorie filosofiche sul perché una casa pulita sia altamente sopravvalutata.
Ha ottenuto una laurea in Letteratura Inglese e ha svolto una mezza dozzina di lavori diversi, da agente delle forze dell’ordine a bibliotecaria. Originaria del Nord-Ovest, ha viaggiato in tutti gli Stati Uniti e ora vive in California. Se mai smetterà di girovagare abbastanza a lungo da chiamare un qualsiasi posto “casa”, il suo cuore è intenzionato a mettere radici sulle montagne della Virigia.
Ha ottenuto una laurea in Letteratura Inglese e ha svolto una mezza dozzina di lavori diversi, da agente delle forze dell’ordine a bibliotecaria. Originaria del Nord-Ovest, ha viaggiato in tutti gli Stati Uniti e ora vive in California. Se mai smetterà di girovagare abbastanza a lungo da chiamare un qualsiasi posto “casa”, il suo cuore è intenzionato a mettere radici sulle montagne della Virigia.
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