lunedì 2 maggio 2016

SEGNALAZIONE: Il mio imprevisto più bello di CARMEN BRUNI



TITOLO: Il mio imprevisto più bello
PUBBLICAZIONE: 24 maggio 2016
PIATTAFORMA: Amazon-Kobo
FORMATO: e-book (in seguito cartaceo)
GENERE: contemporary romance
EDITORE: Self publishing
PREZZO: € 2,99
AUTOCONCLUSIVO


Arianna e Cristian. Come il sole e la luna – o meglio – il sole e un pianeta che non è ancora stato scoperto.
Lei tradizionalista e riflessiva, assunta come giornalista in prova dal Roma Stars. Lui impulsivo e approfittatore, giornalista a tutti gli effetti per il Roma Forever.
Non hanno proprio niente in comune e le loro auree così contrapposte dovrebbero spingerli a camminare su due emisferi lontanissimi, ma… galeotto fu quello speed date!
Più che amore a prima vista è odio a prima vista. Sin da subito le loro divergenze caratteriali e i modi di pensare sono così diversi da apparire insormontabili.
Ma nonostante il breve incontro Arianna non riesce a togliersi dalla testa quello sguardo strafottente, non riesce a soffocare l’attrazione che prova, e l’irritazione che lui le provoca.
Per fortuna non lo rivedrà mai più e piuttosto che usare il bigliettino da visita che Cristian le ha dato, si taglierebbe le mani...
E se invece il destino ci mettesse lo zampino?
Fra giri in moto, baci dati a tradimento, proposte maliziose, il ritorno di un ex fidanzato pentito, il lavoro, chiacchierate con un coinquilino spogliarellista e litigi col padre prepotente, Arianna cercherà di uscire indenne dal caos che è diventata la sua vita, sperando di non esserne completamente stravolta.





«Non ci conosciamo nemmeno, perché vorresti darmi un passaggio?»

«Sono un uomo galante e poi ho notato il tuo parafango. Davvero notevole.»
Ecco fatto. Sapevo che mi avrebbe fatto pentire di aver sperato ancora una volta che non fosse un idiota.
D’istinto sbirciai il suo sedere per poter controbattere a tono, già sapendo che avrei mentito. «Peccato che io non possa dire lo stesso.»
«Oh, Arianna, non cadere nel baratro infinito dell’ovvietà.»
«Che in parole povere, significherebbe?»
«Che non è il didietro che devi guardare.»
E all’istante dov’è che andò a cadere il mio sguardo? Maledizione!
Lui rise soddisfatto, un suono gutturale e caldo, maschio, che fece ribollire il mio stomaco di rabbia e piacere. «Tregua?» mi porse il casco e mi fissò speranzoso. 
Non potevo andare in moto con uno sconosciuto, era da pazzi e anche da irresponsabili, e poi lui era così… così… Stronzo, bellissimo, senza tatto, bellissimo, bastardo, bellissimo.
Afferrai il casco, strappandoglielo dalle mani. «Prima della tregua voglio sapere se è sano che io indossi il tuo casco o dopo c’è bisogno che mi lavi con lo shampoo antipulci.»
«Sicuramente c’è bisogno che ti lavi con lo shampoo antipulci.»
«Grazie per l’onestà.»

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