venerdì 6 maggio 2016

LOVE IN THE SCARS di Andrew Levine


Carter Avery è un giovane scrittore dal passato burrascoso, colmo di dolore e tristezza. Per un qualche strano scherzo del destino, proprio grazie agli eventi drammatici della sua vita e al suo dolore è riuscito ad affermarsi come scrittore a soli sedici anni, pubblicando il suo primo romanzo, seguito poi da altri successi. Sono passati molti anni da allora e la sua vita, però, non è mai cambiata veramente. Il dolore è l'unica cosa che lo tiene vivo, caratterizzando la sua vita con abitudini crudeli. Tutto ciò cambierà quando Elena Grace, una giovane e aspirante stella del cinema, dopo drammatici eventi, gli farà capire che anche il suo cuore è capace di amare.
Starà a lui, però, decidere se accettare il cambiamento e inseguire lo sconosciuto desiderio di luce con Elena, o ricadere nel buio del dolore che l'ha cresciuto. E talvolta, le paure e il destino possono rendere anche la scelta più semplice una tormentata e dolorosa decisione.

Ho sempre sentito parlar bene di questo romanzo, ma ho deciso di leggerlo solo ora, attratta sia dalla trama che dalla cover, e diciamo anche dopo una chiacchierata con il suo giovane autore.

Carter Avery è uno scrittore dall'animo tormentato e, nonostante siano passati quindici anni, continua a pensare alla scomparsa dei suoi genitori, facendosene una colpa. Provare dolore è l'unico modo che ha per sentirli ancora vicini e i loro visi sono ancora ben definiti nella sua mente; per questo fa a pugni e si fa pestare riportando giornalmente lividi e contusioni su tutto il corpo. La nonna Annie, preoccupata per le sorti di quel ragazzo, chiede aiuto a Charlie, amico e agente letterario, che fa il possibile per stargli vicino, ma Carter non vuole essere aiutato, solo essere lasciato in pace con la sua scrittura e il suo fedele Ichabod, un Siberian Husky in grado di lenire le ferite della sua anima, lo stesso cucciolo che gli farà fare la conoscenza di Elena Grace, aspirante attrice e sua nuova vicina di casa. Tra i due si instaura fin da subito una sorta di legame e le loro strade improvvisamente sembrano convergere verso lo stesso punto, e la presenza di uno diventa fondamentale per l'altra.

Non mi sembra vero che siano passati tutti questi anni.
Ogni volta sembra sempre essere la prima. Non ci si abitua mai. E quando pensi di averlo fatto, di essere andato avanti con la tua vita, la realtà è dietro l'angolo pronta a travolgerti più forte di sempre e a ricordarti quanto dannatamente sia miserabile la tua esistenza.

Quello che però lui non sa è che Elena è impegnata con Jamie Murdoch, attore tanto acclamato e punta di diamante dell'agenzia per la quale lavora; e quando il destino ci mette lo zampino lo fa in maniera eccellente, così Carter ed Elena si incontrano a una serata di beneficenza, scoprendo che lavorano per la stessa persona, Byron Nicholson, l'uomo più ricco e potente di tutta Seattle.
La festa continua in maniera abbastanza serena, ma la quiete si trasforma subito in tempesta quando per puro caso Carter vede Jamie avvinghiato a una ragazza che non è la sua. Avete presente il detto “Non vederci più dalla rabbia”? Ebbene, cari lettori, inutile dire che a Carter i tradimenti non piacciono e si sfoga sul bel faccino dell'attore. Subito accorrono per separare i due ed Elena non può fare a meno di vedere il lato oscuro dello “scrittore pazzo”, spaventandosi per quella reazione tanto inaspettata. Viene a conoscenza delle motivazioni che lo hanno spinto ad avventarsi sull'ormai ex ragazzo, prendendo la decisione che cambierà la sua vita.

“Ho visto il tuo peggio e scelgo di starti vicino”.

Non so voi, ma mi sono sciolta quando ho letto questa frase. Ho ammirato la determinazione della protagonista nonostante Carter si impegnasse veramente per tenerla lontana.
Questa è una storia che non può essere riassunta in poche parole, deve essere letta, assaporata, gustata; non mancherà la parte romance ma nemmeno i colpi di scena che l'autore non si è voluto risparmiare. Più leggevo e più avevo bisogno di sapere come sarebbe andata a finire.
Inutile dire che adoro la scrittura in prima persona e i POV alterni, anche se spesso il POV di uno si dilungava di due o tre capitoli, cosa che mi ha spesso mandata in confusione quando poi dovevo leggere il POV dell'altro personaggio. Preferisco che ci sia un'alternanza costante, sapendo che dove finisce quello di uno inizia subito la storia dell'altro.
Personaggi primari e secondari ben caratterizzati, mai mettendo in secondo piano l'uno per far prevalere quello principale. Carter è il classico bad boy, fuma, beve e fa a pugni, ma sotto quella dura corazza si nasconde un cuore tenero che ha solo bisogno di capire come si fa ad amare. La sua vita sregolata gli ha conferito l'appellativo di “scrittore pazzo”, nessuno riesce a tenergli testa, solo la nonna, unico legame rimastogli in vita, eppure sembra non bastare affinché possa dare un freno a tutta questa situazione.

“Chi sono?”
È una domanda a cui neanche io ho saputo trovare risposta in questi anni. Se dovessi risponderle sinceramente, probabilmente tutto si ridurrebbe a un uomo a pezzi, senza vita. Un uomo senza famiglia. Un uomo che ha vissuto l'inferno e continua a viverlo perché sembra l'unica cosa adatta a lui.

Elena ha lo spirito della crocerossina ma, nonostante la sua giovane età, è ben determinata e sa cosa vuole dalla vita. Lei è l'unica che sembra essere riuscita a leggere dentro al cuore di Carter, l'unica in grado di accogliere le sue confidenze, custodendole gelosamente, senza mai farlo sentire fuori posto e senza giudicarlo per il suo passato. 

“Ma sai cos'altro fa paura? Quello che provo per te, Carter. È qualcosa di così profondo e intenso... ed è una follia, insomma ci conosciamo da così poco, eppure lo sento. Sento il cuore bruciare ogni volta che mi sei accanto e... Dio, fa male... e fa male perché è... vero. Più vero di qualunque cosa io abbia mai provato. Ed è proprio per questo che io scelgo te, la tua oscurità, il tuo passato e tutto ciò che comporta. Scelgo il tuo dolore e scelgo te, nonostante le tue paure... le nostre paure.”

Ottime le descrizioni di Charlie e della moglie, gli unici amici sui quali Carter può contare; bello il legame di Elena alla famiglia e con i gemelli Thea e Andrew, e ancora più particolare la figura di Luke Thawn, ex poliziotto in pensione che aiuterà il giovane scrittore a fare luce sul suo passato.
I miei complimenti più sinceri vanno all'autore perché a soli 21 anni si è voluto mettere in gioco, accettando tutti gli aspetti che questo astioso mondo comporta. Un applauso per essere riuscito a immedesimarsi nella contorta logica femminile descrivendo un personaggio perfetto, forse l'unico che avrebbe potuto tenere testa a Carter Avery, al dolore che lo consuma interiormente e in grado di curare le cicatrici della sua anima.
Attenderò pazientemente di leggere il tuo prossimo romanzo.


Andrew Levine è uno scrittore di 21 anni. Ama leggere di tutto e scrivere storie d'amore con un'alta propensione al drammatico, forse a causa della forte influenza di Nicholas Sparks, suo autore preferito, nei primi anni della sua adolescenza. Ha iniziato a scrivere a 16 anni per una strana e ancora inspiegabile voglia di voler creare personaggi e amori che potessero emozionare e far innamorare i lettori. Come quasi tutti, prende questa sua passione molto seriamente, lavorando e cercando di migliorare notte e giorno, e ambire quindi a riprodurre al meglio le storie che fino a poco fa vivevano solo nella sua mente. I suoi interessi oltre alla scrittura sono film, serie tv e, come la maggior parte dei ragazzi, sport. Love in the scars è il suo primo romanzo e, come ogni autore, anche lui spera che non sia l’ultimo.


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