Nicholas
Cartwright ha fatto tutto ciò che era in suo potere per dimenticare la notte di
sei mesi prima a Senaka, quando il suo compagno predestinato l’ha rifiutato,
lasciandolo distrutto e disilluso. Si è buttato nel lavoro, consumandosi fino
all’esaurimento, e trova ormai intollerabile il tocco di chiunque altro.
Improvvisamente il suo compagno ha bisogno del suo aiuto e gli chiede forse più
di quanto Nick riesca a dare.
Thayne Whitedove è sempre stato un nomade. Passa i giorni
sulla strada e le notti tra le braccia di qualche facile conquista, fino a
quando un fatidico sbaglio non lo costringe a tornare a casa per trovare
conforto. Purtroppo, l’unico modo per rimediare al suo errore di giudizio è accettare
la sola cosa che non ha mai voluto: il suo compagno. Thayne deve decidere se
fuggire oppure restare e lottare per ottenere il perdono di Nick.
“… Ma adesso vedo che sei solo un pazzo stupido ed egoista che non pensa a nessun altro che a se stesso”
Queste sono
le parole di Sara, compagna dell’Alfa Elija, quando capisce la situazione in
cui Thayne ha messo Nick. Direi che è un’accurata descrizione dell’uomo che per
praticamente tutto il libro non fa che piangersi addosso per le stupidaggini
compiute in passato e a negare il palese legame ancestrale con il suo compagno
predestinato, Nick. Viva la libertà, l’indipendenza, la privacy, ma tutto ciò
non lo si perde con una relazione. Thayne si fa condizionare la vita da un
singolo tragico evento vissuto da ragazzino quando poi, molte situazioni
future, gli dimostreranno l’esatto contrario.
Dal canto
suo Nick, avrebbe potuto essere maggiormente carismatico. Tutta la verve e la
grinta mostrate nel libro precedente, “Caccia a Seth”, sono sparite lasciando
un guscio vuoto, il fantasma di se stesso a causa del rifiuto del suo compagno.
Posso capire il dolore, ma il suo disfattismo vittimistico non è stato un gran
modo per reagire. Il suo masochismo nel prestarsi poi come uno zerbino per
Thayne quando questi si decide a chiedere aiuto per i suoi problemi, non aiuta
certo la sua posizione.
Da stessa
ammissione dei personaggi, l’amore non è istantaneo, non nasce appena si
riconosce il proprio compagno, ma a mio avviso anche il cambiare atteggiamento
da un giorno all’altro non è coerente.
Detto ciò,
chi ha apprezzato il primo libro di questa serie, non potrà che gradire anche questo
dove vengono gettate le basi per una nuova storia con protagonista Cole, figlio
dell’Alfa del branco di Nick.
Dopo ciò che
ho scritto finora si evince facilmente che non rientro tra le lettrici che si
sono innamorate di “Caccia a Seth”, ma l’avevo apprezzato anche se non sono
amante del genere fantasy con lupi mannari e compagnia. Le basi su cui si fonda
il famoso “imprinting” mi piace, l’idea di un compagno predestinato che aspetta
solo noi, per completare la propria anima, è un concetto molto bello, quasi
fiabesco. L’autrice aveva creato una bella storia con Seth e piantato il seme
per far fiorire anche le vicende di Nick e Thayne dopo il loro
incontro/scontro. Il rifiuto del legame, da parte di Thayne, mi ha intrigato
quando se ne è accennato nel precedentemente. A mio parere però, il suo
perseverare con così labili motivazioni, l’ha fatto apparire, a volte, come un
bambino viziato che pestava i piedi facendo i capricci. Un ottimo potenziale
che, a mio avviso, non è stato sviluppato appieno.
D’altro
canto il dolore di Nick è stato stigmatizzato e reso molto bene, anche se il
vittimismo non lo concepisco, la descrizione dei suoi stati d’animo ed il suo
“male” dovuto al lupo che cerca invano di avvicinarsi al compagno è stato
straziante e molto coinvolgente.
Insomma si
tratta di una lettura emozionante dove, volenti o nolenti, ci si ritrova presi
nel vortice della storia e portati via, pagina dopo pagina, fino al felice
epilogo. Due protagonisti molto diversi, ma che, alla fine riescono a dialogare
e trovare un punto d’incontro.
Una volta cementata, la connessione tra compagni permetteva ai due di leggere l’uno i pensieri e le emozioni dell’altro. Anche se si fossero trovati ai punti estremi del pianeta, nessuno dei due avrebbe potuto nascondere nulla all’altro. Gli veniva un travaso di bile all’idea che il suo cuore e la sua anima venissero messi a nudo di fronte a Nick. La verità dietro al suo disgusto nei confronti dei compagni sarebbe venuta alla luce, insieme alla sua paura che Nick potesse distruggerlo.
“Tua madre è la mia forza, Thayne. È il mio tutto. La roccia a cui mi aggrappo, l’orecchio a cui mi affido quando non riesco a trovare una soluzione ai problemi del branco e, più di ogni altra cosa, è il motivo per cui mi alzo a fronteggiare il sole ogni singolo giorno delle nostre vite. Se le dovesse succedere qualcosa, lasciarmi andare e smettere di vivere sarebbe un insulto alle fondamenta del nostro legame. ”
“Come faccio a sapere che non cambierai di nuovo idea, domani? O il giorno dopo?” mormorò.
Thayne riportò lo sguardo su di lui. “Chi può saperlo davvero, Nick? E se fossi tu a cambiare idea? Viviamo tutti con la stessa paura che la persona con cui stiamo non ci ami più e se ne vada. Anche se solo a livello di subconscio. Ci proviamo lo stesso, però, e continuiamo a farlo anche quando quella paura diventa realtà. Nessuno può conoscere il futuro.”
J.R.
LOVELESS è nativa della Florida e passa le sue giornate fisicamente in un
ufficio, ma mentalmente amoreggia tra le pagine della sua immaginazione. La
scrittura è la passione di sempre che le è sfuggita per una parte della vita
fino a quando non ha scoperto gli yaoi. Dopo aver seguito le tracce degli
anime, ha trovato un forum dedicato al mondo yaoi. Ispirata, ha provato a
scrivere M/M Romance, passando ore a costruire mondi di sua invenzione con
l’immediato sostegno dei membri del forum. Non si stanca mai di scrivere delle
elettrizzanti emozioni che infiammano i cuori e gli spiriti dei suoi
personaggi.
Confessa di essere dipendente da Doctor Who, ha un cane
spastico e un gatto neurotico che le fanno compagnia durante i suoi lunghi
viaggi attraverso i tanti capitoli della sua vita. Un giorno spera di poter
visitare luoghi lontani e di vivere grandi avventure come quelle dei
protagonisti dei suoi libri.
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