Dopo la Battaglia della Collina, Brute ed Elly decidono di continuare la ricerca di sopravvissuti fuori dal territorio conosciuto. Mentre al Campo dovranno affrontare tumulti emotivi e la pressione di Mallings, che rivelerà piccoli pezzi di puzzle scuotendo le loro certezze, fuori dai confini troveranno realtà diverse, inattese. Realtà che metteranno a dura prova il loro rapporto e che mostreranno tutte le sfumature che si nascondono tra Bene e Male, Bianco e Nero.
Parto subito dicendo che la lettura di questo volume è da intraprendere dopo aver finito Green and Grey, così come questa recensione, poiché se vi approcciate per la prima volta a questa saga proprio da qui, inevitabili saranno gli spoiler.
Ed ora bando alle ciance e buona lettura!
Avevamo lasciato i nostri protagonisti impegnati nelle loro relazioni, chi a piangere un lutto, come il ritrovamento di una metà dopo tanto tempo, solo per farsela riportare via e chi, invece, impiegato a trovare una routine in una situazione che non aveva mai vissuto, soprattutto mai prima del 13 maggio.
Ogni giorno era una sfida diversa,
una costante ricerca di ragioni per vivere ancora.
C'era il Campo con i sopravvissuti
da difendere.
E altra gente da trovare, là fuori.
Ma più di ogni cosa c’erano Brute e Teddy.
Nonostante quello, però, una cosa non è mai cambiata: la voglia dei protettori di cercare non solo dei loro simili, ma anche altre persone che necessitano di aiuto, altri umani che non sanno come scampare da ciò che è accaduto loro.
La vita al Campo è scandita da una routine ormai ferrata, ognuno ha il suo ruolo, i suoi orari e benché in quello stesso posto, situato a nord di Milano, le anime siano davvero tante, ogni volta il cuore di Brute e Elly spera sempre non siano gli unici a essere rimasti in vita, costretti a ricordare gli orrori di quel giorno.
Oltre questo, però, un altro fardello aggrava gli animi già appesantiti dei ragazzi che hanno mutato: il segreto che si cela dietro la loro prima trasformazione, ricordi di sangue e di morte, il sapore ferroso in bocca e il voler dimenticare ad ogni costo che certe cose siano accadute, impegnandosi solamente a proteggere chiunque sia scampato al massacro e di dar una sepoltura a chi, invece, non c'è riuscito.
«Non ti chiedi mai perché sei diventata così? Perché tu, tra tutti quanti, ti sei trasformata?»
«Tutti ce lo siamo chiesto», borbottai.
«Siamo speciali, qualcosa in noi si è risvegliato e non credo che sia una coincidenza.
Noi dobbiamo sopravvivere,
gli esseri umani no.
E’ la semplice legge della natura, il leone vive, la gazzella muore, non sono io che l’ho deciso.
Ho solo imparato ad accettarlo.
Se voi volete continuare con questa lotta contro natura fate pure.»
In più, come se ciò non bastasse, un ritornello continua a suonare non solo nella mente dei "mutati" ma anche dei dottori nel Campo: Perché voi soltanto vi siete ritrovati così e tutti gli altri no?
Un dubbio che sembra non aver risposta, sino a quando una scoperta inaspettata si presenterà loro.
Apparentemente ognuno di loro non sembra avere un punto in comune con gli altri, ma se invece qualcosa di così banale da passare inosservato li ricollegasse tutti alla risposta?
Kayla, ti prego, dammi la possibilità di scusarmi almeno.Non posso controllare i terrori…»«Una volta.» La sua voce stanca mi interruppe.La guardai confuso. «Una volta?»«Ho provato a svegliarti per quasi mezz’ora. Ho chiamato il tuo nome, ti ho schiaffeggiato, non è servito a niente», sussurrò.«A lei è bastato dire il tuo nome, solo il tuo nome, una volta sola.»
Il tempo passa, incurante di chi invece sembra chiederne altro come se non ne avesse abbastanza, Brute per primo sembra sperimentare quello che in ogni coppia sembrano essere le avvisaglie del temporale all'orizzonte e con il carattere della sua ragazza, altro che fuoco e fiamme.
Inevitabile sembra essere il temporale in una giornata di sole, come se non si potesse mai stare sereni.
Lei vorrebbe qualcuno che la mettesse al primo posto sempre e comunque e lui, purtroppo, non può.
Esistono legami difficili da spiegare, legami che nascono senza un perché e sembrano divenire così inscindibili che per un estraneo sarebbe difficile accettare tutto ciò.
Dall'altra parte Elly cerca di trovare la serenità tanto agognata, soprattutto dopo tutti i dolori che negli ultimi due anni le son capitati, nascondendosi sotto una corazza di titanio (metaforicamente), pur di dare a coloro che protegge la pace che meritano, e ai suoi amati la protezione di cui hanno bisogno.
In un periodo in cui non sembra esserci posto per la vita privata, Teddy riuscirà a ritrovare un pezzetto del puzzle della sua storia e Brute e Elly inizieranno a venire a capo della situazione europea dopo l'Apocalisse, incominciando a mettere ordine in ciò che li circonda come se quello da solo servisse a far trovare loro la pace che tanto agognano, senza sapere che forse l'unico modo per ottenerla è cercando di far luce su se stessi e su dove la propria strada li stia portando.
«Il mio cuore è qui, Elly. Il tuo no, o meglio, è diviso a metà. Prima o poi dovrai fare una scelta. E sappiamo entrambi quale sarà.»
Che dirvi, amanti del paranormale, che non vi abbia già detto?
Il ritmo di Black and White, una volta capito certe dinamiche, diventa quasi incalzante, difficile trattenersi dal leggerlo tutto d'un fiato, soprattutto per i colpi di scena che la scrittrice ci riserva e sapete perché? E' capace di ribaltare tutto e tutti, facendomi rimanere così, con l'ereader in mano, a scrollarlo nella speranza di far capire ai protagonisti il mio turbamento.
Fidatevi di me, non fatevi trarre in inganno da un attimo di sbandamento tra i pov alternati e pezzi di storia situati agli inizi di certi capitoli per farvi capire il passato di alcuni personaggi, perché superato un primo attimo di tentennamento Black and White farà scintille.
In fondo, come disse Brute, la vita non deve essere per forza tutta bianca o nera, no?
Un po' come nel mio ultimo tratto di recensione, lascio trarre a voi le conseguenze, benché un minimo di ambiguità lì sopra l'abbia adorata.
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