Trasferirsi da un ranch in Texas a una stazione dell'Outback australiano è stata una decisione che ha cambiato la vita di Travis Craig. Anche se in effetti non è stata affatto una decisione. Qualcosa dentro di lui gli aveva detto di andarci, sebbene non avesse idea del perché. Almeno fino a quando non ha conosciuto il proprietario della Stazione, Charlie.
Amarlo non avrebbe dovuto essere semplice. Era un uomo cocciuto e pieno di insicurezze. Eppure, in qualche modo, innamorarsi di lui è stata la cosa più semplice del mondo. Così come vivere con lui, insegnargli come ricambiare il suo amore e, cosa ancora più importante, come volere bene a se stesso.
Travis aveva saputo fin dall'inizio che ne sarebbe valsa la pena. Sapeva che quell'uomo dal cuore di terra rossa era destinato a essere suo. Proprio come sapeva che il suo posto era lì, circondato da quella stessa terra rossa.
Nell'ultimo volume della serie, vediamo Charlie attraverso gli occhi di Travis. Vediamo quanto è maturato e quanto amore è in grado di donare. Torniamo in Texas con loro, e vediamo Charlie riuscire a ottenere tutte quelle cose che pensava davvero di non meritarsi.
Cuore di Terra Rossa 4 narra la storia di Travis.
E questa non è la storia di un solo cuore di terra rossa, ma due.
Leggendo questo ultimo capitolo della serie “Cuore di terra rossa” mi sono sentita come se stessi per lasciare dei vecchi amici perché Charlie e Travis, ormai, lo erano diventati. La lettura è stata particolarmente coinvolgente perché, finalmente, siamo entrati nel pov di Travis. Abbiamo così visto Charlie attraverso i suoi occhi che, come viene sottolineato, sono perennemente a forma di cuore. Travis ha lasciato ogni cosa per lui, si è trasferito dall’altro capo del mondo, ma si capisce che per lo Yankee non è stata una vera e propria scelta. Dopo aver conosciuto Charlie ed essersi innamorato non avrebbe mai e poi mai potuto lasciarlo per tornare in America, così come non avrebbe potuto lasciare la terra rossa dell’Outback che ormai era entrata anche nel suo sangue.
Ad ogni modo, ci troviamo davanti alla degna conclusione di questa bellissima serie, ritroviamo Charlie che ormai è diventato un allevatore sicuro di sè e perfettamente felice nella sua stazione con la famiglia, gli amici e l’uomo che ama alla luce del sole. Assisteremo poi anche all’affiorare delle sue vecchie paure, ma Travis gli sarà sempre accanto. C’è da dire che nonostante questa sia la “storia” di Travis, Charlie ne è talmente parte integrante da risultare lui il vero protagonista.
Ci sarebbero da dire tante cose, ma non voglio fare spoiler e rovinare la lettura di un libro che va assaporato pagina dopo pagina così da goderselo pienamente fino all’epilogo. Qualcuno potrebbe giudicarlo troppo melenso, ma io trovo che la vena iper romantica di N.R. Walker sia proprio quello che ci vuole, trasforma così il burbero allevatore in un uomo innamorato che farebbe qualsiasi cosa per il suo Travis.
Insomma, correte a leggerlo e a sospirare per questi due uomini che si sono “salvati” a vicenda e che hanno fatto dell’inospitale terra rossa australiana il luogo dove crescere e prosperare.
«Ora sai che non conta in che parte del mondo si trovi uno di voi, no? Lo sai, Charlie, che non tutti ti lasciano.» Charlie annuì velocemente, gli occhi che gli brillavano di lacrime. «Adesso lo capisco.»
Volevo dirgli quanto fossi grato. Volevo dirgli che era fantastico e premuroso, e si prendeva cura di me meglio di quanto avesse mai fatto mia madre. Volevo dirgli che quel lato di lui era quasi maledettamente perfetto e che, se quello era il modo in cui avrebbe affrontato l’essere genitore, allora sarebbe stato il papà migliore del mondo. Ma il sonno mi aveva messo con le spalle al muro, e non riuscivo più a combatterlo. Così mormorai: «Ti amo,» sperando con tutto il cuore che mi avesse sentito prima di addormentarmi.
«Avrei passato tutta la vita a cercare la mia anima gemella per questo pianeta e non l’avrei mai trovata se tu non avessi ac consentito a ospitare uno Yankee che veniva dal Texas. Quindi, sul serio,» dissi con un sorriso, «mi hai fatto risparmiare un sacco di tempo. Perché ho capito di averti trovato non appena sei entrato in cucina e hai rubato uno degli scone di Ma.»
E mentre avanzavamo lungo il vialetto familiare che portava alla casa dei miei genitori, capii cosa era cambiato. Ed ero io. Ero io a essere diverso. Ero cambiato. Charlie mi aveva cambiato. E una cosa che seppi per certa fu che lo stato del Texas non era più casa mia.
Una volta mi aveva detto che, se gli avessero fatto un taglio, avrebbe sanguinato terra rossa, e non avevo dubbi che fosse vero. Solo che adesso io ero esattamente come lui. Quel posto era tanto parte di me quanto di lui, ed ero certo assolutamente certo che la terra rossa che ci copriva i piedi e il tenue bagliore del sole che tramontava fossero esattamente il posto in cui dovevo stare.
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Chi sono io? Bella domanda… Sono molte cose: una madre, una moglie, una sorella, una scrittrice. Ho dei ragazzi carini carini che vivono nella mia testa, che di notte non mi lasciano dormire a meno che non dia loro vita tramite le parole. Mi piace quando fanno cose zozze, zozze… ma mi piace ancora di più quando si innamorano. Pensavo che fosse strano avere delle persone che mi parlavano nella testa, finché un giorno non ho incrociato altri scrittori che mi hanno detto che era normale. Scrivo fin da allora…
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