Brighton McKenzie ha ereditato l’ultimo appezzamento di
terra adibito a fattoria alla periferia di Baltimora. Appartiene alla sua
famiglia da quando il Maryland era una colonia, ed è rimasto inattivo per anni.
Venderlo come area edificabile sarebbe facile, ma Brighton vuole onorare il
desiderio di suo nonno e riprendere a farlo fruttare. Sfortunatamente, un
incidente lo obbliga a usare un bastone per camminare e ha quindi bisogno di
aiuto. Tanner Houghton ha lavorato in un ranch nel Montana fino a quando un ex
vendicativo non lo ha fatto licenziare a causa della sua sessualità. Arriva nel
Maryland invitato dal cugino ed è entusiasta di tornare a fare il lavoro che
ama.
Brighton è immediatamente attratto da Tanner che, alto e bello da togliere il
fiato, rappresenta tutto ciò che lo affascina in un uomo. Non se la sente però
di fare la prima mossa, innanzitutto perché è un suo dipendente, e poi perché
non riesce a capire come un uomo così virile possa essere interessato a lui. Ma
quello non è il più grave dei loro problemi. Devono affrontare le macchinazioni
della zia di Brighton e dell’ex di Tanner, che all’improvviso lo rivuole con
sé, e devono trovare il modo per rendere redditizia la fattoria prima che il
patrimonio della famiglia di Brighton sia perduto per sempre.
Questo nuovo libro di Andrew Grey ha diversi punti in comune
con altri del suo repertorio. Nella zia-arpia di Brighton, Vera, ho rivisto
molto della zia Janelle di Geoff, trovando anche proprio una scena molto simile
ad una riportata in “Amore significa… nessuna vergogna”. Nonostante ciò la
storia è comunque diversa da tutte le altre e i personaggi di Brighton e Tanner
sono ben delineati anche se, nonostante i pov alterni, il vero protagonista a
cui viene lasciato maggiore spazio è Brighton.
Si tratta di un racconto piuttosto semplice dove due uomini
provati dalla vita, chi per un verso chi per l’altro, si ritrovano a
condividere il desiderio di rimettere in piedi una fattoria ormai quasi
soffocata dall’urbanizzazione cittadina.
Brighton ha problemi motori dovuti ad un incidente stradale
a causa del quale non ha solo perso quasi una gamba, ma anche il fidanzato che,
evidentemente non lo amava abbastanza per stare insieme sia nella buona che
nella cattiva sorte. A causa del suo handicap, Brighton crede che nessun uomo
lo vorrà più e vede nella fattoria che gli ha lasciato in eredità il nonno un
modo per cambiare qualcosa nella sua vita e fare qualcosa di costruttivo.
Ovviamente ha bisogno d’aiuto per potersi occupare degli animali e delle altre
incombenze che richiede una fattoria.
Tanner vede nell’offerta di lavoro di Brighton la risposta a
tutte le sue preghiere. La sua balbuzie non l’ha mai aiutato, ma sa lavorare
duro e vuole dimostrarsi all’altezza delle aspettative per potersi tenere il
lavoro e ricominciare da capo la sua vita dopo aver lasciato il Montana.
Due uomini con difficoltà ad inserirsi in una società basata
sull’apparenza che emargina coloro che per un qualsiasi motivo risultano
“diversi” dal perfetto standard considerato accettabile. Brighton per la sua
difficoltà a camminare e Tanner per la sua balbuzie che lo porta ad essere
molto silenzioso.
Ho apprezzato anche Brianna, la grintosa sorella di
Brighton, ferocemente protettiva nei suoi confronti che, nonostante ricopra un
ruolo secondario, appare comunque un personaggio molto ben descritto e
perfettamente caratterizzato.
In conclusione, però, la storia risulta, a tratti, non molto
scorrevole ed emozionante come Andrew Grey ci aveva abituati nei suoi libri
precedenti. Trovo che manchi quel mordente che contraddistingue i racconti di
questo scrittore anche se resta comunque una lettura piacevole nonostante
tutto.
“Ti meriti tutta la felicità di questo mondo. Per cui smettila di pensare di valere di meno perché non cammini bene. Mi fa solo incazzare.”“Ma, Bree, è quello che vede la gente.”“E allora? È un problema loro. E tanto perché tu lo sappia, se Tanner non è il ragazzo che fa per te, ve ne sarà un altro.”
“Non succede spesso che le persone accettino gli altri per quello che sono. Quindi se tu puoi accettare me, perché credi che io non possa fare lo stesso con te?”“La gente mi dà dello stupido tutto il tempo. Fin da quando ero bambino. Nessuno vuole amare uno stupido o qualcuno che giudicano così.”“Non sei stupido, e non ti devi preoccupare di come dici le cose. Perché io sono interessato ad ascoltarti.”
ANDREW GREY è cresciuto nel Michigan con un padre che amava
raccontare storie e una madre che adorava leggerle. Da allora ha vissuto in
giro per il paese e viaggiato all’estero. Ha una laurea presa all’Università di
Milwakee-Winsconsin e lavora nel reparto IT di una grossa azienda. Gli hobby di
Andrew includono collezionismo di antiquariato, giardinaggio, e lasciare piatti
sporchi ovunque tranne che nel lavandino (in particolar modo quando scrive). Si
considera fortunato ad avere una famiglia comprensiva, amici fantastici e il
partner più amorevole e di sostegno che si possa incontrare. Andrew attualmente
vive nella bellissima città storica di Carlisle in Pennsylvania.
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