lunedì 27 novembre 2017

Impatto di John Inman


A ventisei anni, Gordon Stafford pensa di avere i giorni contati. O almeno spera che lo siano. Prostrato dal senso di colpa e dal rammarico che scaturiscono dal terribile incidente d’auto di due anni prima in cui è rimasto ucciso un uomo, si sveglia ogni mattina con idee suicide. Anche se la legge gli ha assegnato un lavoro perché possa espiare le sue colpe, la redenzione personale è molto più difficile da raggiungere.
Poi Squirt – un semplice senzatetto che ha la sua croce da portare – lo salva da un destino terribile. Nel corso di quella notte, Gordon trova non solo una nuova luce da seguire, e forse persino uno scopo nella vita, ma anche la possibilità di un amore che lo aspetta alla fine del tunnel.
Gordon non avrebbe mai immaginato che sarebbe riuscito in qualche modo a perdonare se stesso, aprendo così il cuore abbastanza da ricevere accettazione e amore… proprio dalla persona a cui ha fatto più male.
Non si tratta di una lettura semplice, vengono trattati temi difficili come l’omicidio stradale, la depressione, l’alcolismo e il suicidio. Non lo consiglio a chi desidera un libro per evadere dalla realta’ in un’umida e grigia giornata autunnale. La storia d’amore è sicuramente presente e parte integrante delle vicende dei protagonisti, ma nonostante sia l’amore la forza che aiuta Gordon a risollevarsi dalle macerie della sua vita non sarà affatto un percorso facile.
La storia è narrata completamente dal pov di Gordon e ciò non aiuta all’approfondimento del personaggio di Squirt che viene reso solamente in funzione di Gordon. A mio parere un doppio pov avrebbe sicuramente dato una marcia in più al racconto visto quanto poco spazio viene lasciato ad un personaggio interessante e complesso come Squirt.
Vediamo come Gordon, dopo quasi due anni dall’incidente in cui ha ucciso un ragazzo, non si sia ancora ripreso. Non ha un lavoro, serve i pasti in un rifugio per senzatetto come lavoro socialmente utile, beve tutte le sere e tutte le mattine fissa la pistola che tiene in un cassetto del bagno cercando di convincersi ad usarla su se stesso. Insomma, non una vita degna di essere vissuta, almeno finchè incontra Squirt che gli fa desiderare nuovamente di essere un vero essere umano e non più uno zombie.
Una storia difficile dove Gordon deve fare i conti con gli aspetti più crudeli della vita, ma dove c’è anche la speranza per un futuro migliore non solo per Gordon, ma anche per Squirt che dovrà anche lui venire a patti con il proprio passato così da poter dare una chance alla sua relazione con Gordon.


Se lo tiro’ vicino, con la testa piena del martellare del proprio cuore. Gordon non riusciva a ricordare un altro uomo che fosse stato così perfettamente tra le sue braccia.

Mai.

Mentre dormiva pacificamente avvolto dal profumo di Squirt, che lo stringeva tra le sue braccia pallide e sottili con aria protettiva, sapeva di aver trovato l’amore per la prima volta in vita sua. Sapeva che se mai fosse diventato un uomo completo e felice ci sarebbe riuscito solo rendendo suo Squirt.

“L’amore può fare cose meravigliose, Gordon. Non lasciare che questa verità ti sfugga. Sii forte per Jerry, proprio come sono certa lui sarebbe forte per te. Lo sarebbe, giusto?”E con quella domanda, Gordon capì che aveva ragione lei. Se la situazione fosse stata invertita, Squirt sarebbe stato lì per lui.
“Si’” sussurrò, più per se stesso che per lei. “Assolutamente.” Dubitava di mote cose nella sua vita, ma non di quella. A quella ci credeva in maniera assoluta.

“Dopo l’incidente la mia esistenza è stata rovinata. Non volevo più vivere. Non vedevo nessun motivo per farlo. E’ andata avanti così fino al giorno in cui ti ho visto. Puoi credermi o no. E’ la verita’. Incontrarti mi ha riportato alla vita. Amarti mi ha dato una ragione per viverla.”“Ti credo,” disse Squirt a bassa voce.“Davvero, tesoro? Perché?”Gli fece un piccolo sorriso triste. “Perché la mia vita è stata uguale. Tu l’hai cambiata. Tu me l’hai ridata.”



JOHN INMAN scrive narrativa fin da quando era abbastanza grande da tenere in mano una penna. Vive con il compagno nella bellissima San Diego, in California. Hanno la stessa passioneper teatro, libri, escursioni e giri in bicicletta sui sentieri e i canyon di San Diego oppure, se sono dell’umore, anche solo per una birra e un film. I consigli di John per chiunque desideri essere uno scrittore? “Trova ogni giorno del tempo per scrivere, e poi fallo. Quando ti arriva un rifiuto, strappalo e riprovaci. Continua a spedire i tuoi manoscritti. Continua a scrivere e riscrivere, e poi riscrivi di nuovo. Alla fine ogni minuto della lotta vale la pena, per cui non arrenderti. Mai. Ricorda che gli editori somigliano molto agli amanti. A volte devi cercare a lungo per trovare quello giusto per te.”




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