Nel rugby, ogni giocatore ha un numero che definisce il proprio ruolo. Tranne l’otto, lui è semplicemente il Numero 8. Questa è la mia fede, la mia sola religione. Amo il rugby più della mia stessa vita e ho sete di vittoria e di riscatto.
Ho solo un piccolo problema: Lei, con i suoi due occhi azzurri e il sorriso più ingenuo mai visto sulla faccia della terra. In un secondo ha preso le mie convinzioni, le mie certezze e tutta la mia determinazione, poi, sotto il mio sguardo impotente, gli ha dato fuoco. Mi ripeto spesso che devo darmi una scrollata e andare avanti ma lei, Lucy Collins, mi conquista e mi trascina fuori rotta.
Il mio nome è Daniel Wilson, sono il Numero 8 dei Saracens e non ho alcuna intenzione di farmi schiacciare da una ragazzina.
(Immagini prese dalla pagina Facebook dell'autrice Qui)
Oggi vi propongo la recensione dell'ultimo libro che ho letto e che mi ha dato l'opportunità di conoscere l'autrice. Alessia D'Ambrosio torna, in versione self publishing, con una storia tutta nuova, la After Match series (i cui episodi sono autoconclusivi), legata alla Uncrossed series (non è obbligatorio averla letta, ma è sempre consigliabile farlo).
Lui, Daniel Wilson, trentaquattro anni, numero 8 dei Saracens, non ha tempo per le donne e il divertimento. Il suo unico, grande obiettivo è quello di essere convocato nella nazionale inglese di rugby e vincere il Mondiale. E per realizzare il suo sogno lavora sodo, si allena e non si concede distrazioni. Almeno finché il suo sguardo non incontra gli occhi di lei: Lucy Collins, ventidue anni, una cameriera che studia per diventare attrice. Anche lei ha scelto di concentrarsi sui propri obiettivi per raggiungere il suo traguardo. Ma, come si sa, tante volte la vita è imprevedibile e ci costringe a improvvisare. Romantica e sognatrice lei, quanto determinato e razionale lui.
Un punto di contatto è rappresentato proprio dalla voglia di entrambi di riuscire a realizzare i propri sogni. Ma quando i loro due mondi lontani entrano in collisione, entrambi scopriranno quanto sia bello lasciarsi andare, ma altrettanto difficile conciliare tutto, se poi aggiungiamo la differenza d'età.
E qui mi fermo, altrimenti vi racconto tutto rischiando di privarvi del gusto della scoperta.
Ma c'è ancora qualcosa che posso dirvi. La lettura di questo romanzo è piacevole, grazie allo stile di scrittura dell'autrice che è scorrevole e coinvolgente. I dialoghi sono frizzanti, in alcune scene anche divertenti; i personaggi sono ben caratterizzati, non solo i due protagonisti principali, ma anche quelli che ruotano attorno alle loro vite: i gemelli Tom e Scott, Beth, Dae e, soprattutto, Proudence, la nonna di Lucy che, personalmente, ho amato più di tutti, lei è il valore aggiunto.
Al di là della bellezza statuaria di Daniel e delle sue prestazioni fisiche (capitemi!), il bello è assistere all'evoluzione dei personaggi durante la lettura, entrare nella testa del protagonista maschile e cercare anche, da donna, di comprenderlo un po', visto che il pov è quasi esclusivamente suo, intervallato da qualche capitolo in cui è Lucy a renderci partecipi dei suoi pensieri.
Belli i rapporti consolidati nel tempo tra Dan e Beth, Dan e i suoi fratelli, tre giganti irruenti, ma dal cuore tenero che, anche senza ripeterselo in continuazione e non sempre con le buone, si vogliono bene e si sostengono a vicenda.
E poi Lucy e la sua migliore amica Dae, e la mitica nonna Proudence.
Ma vogliamo parlare delle nuove relazioni pronte a nascere nel corso della storia? No, non ve ne parlo. Vorrei che foste voi a scoprirle e ad apprezzarle fino in fondo.
Non avevo mai letto uno sport romance, sono del tutto ignorante sul rugby; forse i romanzi cosiddetti "rosa" sono tutti uguali, scontati, prevedibili, già visti, già letti e bla bla bla. Ma questo mi è piaciuto: c'è la storia d'amore, in cui avrei preso a testate prima l'uno e poi l'altra; il legame di amicizia e il senso di famiglia, la passione travolgente.
Ho riso, mi sono arrabbiata, ho addirittura pianto. È stato un bel viaggio, alla fine del quale ho sentito quel vuoto che solo alcuni libri ti sanno lasciare: quelli in cui ti sei sentito tra amici e che poi hai dovuto lasciare andare.
Alessia D'Ambrosio nasce a Roma il 10 marzo 1982, città in cui attualmente vive con il marito e i due figli. Consegue laurea in Lettere e Filosofia e un master in Giornalismo e critica musicale. Studia canto e teatro per dieci anni collaborando con vari gruppi musicali e compagnie nella realizzazione d progetti all'interno del panorama laziale. Attualmente scrive sul suo blog Ci Sto Dentro Ma Non Troppo
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