Bob è un beagle con un gran
brutto carattere. Mangia ogni guinzaglio acquistato dal suo disperato padrone,
Will Duffy. Un attimo prima gli sta passeggiando accanto e l’attimo dopo sta correndo libero e trionfante lungo la strada, con
Will che lo rincorre.
Questo è solo un gioco per Bob
fino al giorno in cui, strappando il decimo guinzaglio, viene investito
dall’auto di Lawrence Taylor. Lo scontro gli fa perdere conoscenza e lo lascia
con la zampa posteriore rotta. Will deve chiedere a Lawrence un passaggio dal
veterinario e sopportare che l’uomo lo rimproveri fino a destinazione. E cosa
ancora peggiore, Will scopre che Lawrence è un addestratore di cani!
Bob viene ingessato ed è costretto
a indossare il cono della vergogna. Naturalmente, Lawrence pensa che tutto ciò
di cui Will e Bob necessitano siano alcune ore di addestramento, se non fosse
che Bob non ha ancora incontrato un addestratore che non è riuscito a fare
desistere. Lawrence ce la farà a portare a termine il lavoro?
Sarò di parte, ma adoro il modo
di scrivere di Sue Brown. I suoi personaggi hanno una dolcezza disarmante e,
anche nelle situazioni più cupe, conservano un’innocenza che fa sorridere.
In
questo caso troviamo Will, ventiduenne solitario che ha solo Bob, il suo cane,
come amico. Il suo isolarsi è dovuto alla drammatica perdita dei genitori a
diciassette anni che l’ha portato anche una forte depressione.
Il suo
meccanismo di difesa di allontanare tutti prima di affezionarcisi, in modo da
non soffrire poi per la perdita, non funziona però con Lawrence che entra
prepotentemente nella sua vita investendo Bob e accudendo anche lui.
Il progredire del loro rapporto è
molto lento, Will ha sempre le barriere alzate e per ogni passo avanti di
Lawrence è poi costretto a due indietro.
Grazie anche all'aiuto di Evan il
veterinario e Peter il capo di Will (vi suonano famigliari? Sì, sono proprio loro, i protagonisti di “Il posto di Harry Quattrozampe”) i nostri due ragazzi riusciranno
a fare chiarezza tra di loro e nei loro cuori per poter dare una possibilità al
nuovo rapporto che potrebbe nascere tra loro.
Una lettura emozionante, profonda
e molto scorrevole, ma sempre troppo breve. L’autrice è riuscita a rendere
benissimo la storia in sole 130 pagine, ma è uno di quei libri che ti fa
affezionare subito ai personaggi così che quando si arriva alla fine si
rimpiange che sia già finito.
«Hai già perso tutto una volta. E se dovesse succedere di nuovo? Come farai ad andare avanti?»
Peter accostò a lato della strada. Spense il motore e si girò a guardare Will. «È di questo che hai paura?»
Will si strinse le braccia intorno al corpo. «Io avevo solo mamma e papà e adesso sono morti. Che succede se mi affeziono a qualcuno e poi a questa persona succede qualcosa?»
Peter si strofinò la fronte. «Will, qualche volta mi dimentico che sei così giovane. Farsi degli amici, perderli, uscire con gente diversa – è la vita. È ciò che si fa quando si è giovani. Io e Evan siamo arrivati a un punto delle nostre vite in cui vogliamo sistemarci. Tu hai passato cinque anni a nasconderti, mentre saresti dovuto uscire e divertirti. La vita cambia…»
.
«Bobster,» sussurrò, le labbra premute contro la sua pelliccia. «Cosa diavolo sto facendo? Lui mi piace davvero e sono stanco di avere paura.» Il cane gli leccò la faccia, facendolo ridacchiare, poi Will si ripulì dalla saliva. «Ti piace Lawrence?» Bob agitò la coda, entusiasta. «È in piedi dietro di me, vero?» Non fu sorpreso quando Lawrence sbuffò di nuovo.
.
«Ovviamente. Solo perché stiamo insieme non significa che smetterò di insegnare a Bob a comportarsi bene.» Fece una pausa. Will rimase in attesa. «E a te.»
«Fortuna che ti amo,» gli disse il giovane. «Altrimenti potrei offendermi.»
«Non si tratta di fortuna. Ti ho addestrato proprio per bene, non è così, Bob?»
In quell’istante, Bob guaì. Will maledisse quel traditore del suo cane.
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