Titolo: Uccidimi
Autore: Chiara Cilli
Serie: Blood Bonds #3
Genere: Romanzo Dark Contemporaneo
Non avrei mai immaginato che la mia vita sarebbe finita così.
Non avrei mai creduto che la mia vita sarebbe dipesa dalla sua.
Ero pronta a morire per mano dell'uomo che mi aveva distrutto.
Ero pronto a uccidere la donna che si era presa tutto me stesso.
Ma la mia sofferenza non è ancora terminata.
Ma me l'hanno portata via.
Sta venendo a riprendermi, lo sento.
Me la riprenderò, a qualsiasi costo.
E questa volta non potrò fermarlo.
E questa volta non fallirò.
A meno che non sia io a ucciderlo.
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*soggetto a editing*
*soggetto a editing*
«Hai detto che il tuo nome era Leks» sibilai.
Fece spallucce. «Un diminutivo». Un sorriso sghembo gli incurvò la bocca mentre soffiava fuori il fumo. «Sei tu che non mi hai mai chiesto chi fossi realmente». Si protese di nuovo verso di me, guardandomi in un modo disgustosamente intimo. «Eri così indifesa e sfinita che avresti creduto a qualunque cosa ti avessi detto. Ero il tuo eroe».
Sentii la bile risalirmi in gola, gli occhi inondarsi di lacrime. Perché aveva tremendamente ragione. Ero stata tanto debole che mi aveva manipolato come fossi stata di creta.
Stupida.
Stupida.
Stupida.
«Vaffanculo, Aleksej» gli sputai addosso.
Rise di gusto. Dapprima quel suono inquietante e seducente al tempo stesso mi fece rizzare i peli sulle braccia, poi l'ira mi serrò il collo come un cappio.
«Perché aiutarmi a lasciare il continente, allora, se era questo che avevi in serbo per me?» esplosi.
«Perché aiutarmi a lasciare il continente, allora, se era questo che avevi in serbo per me?» esplosi.
«Perché per lui non eri ancora più importante dell'aria che respira» replicò, in tono sommesso e cospiratorio, lo sguardo che brillava di piani diabolici. «Ora lo sei».
Mi paralizzai.
«No» mormorai.
Mentre assaporava la sua sigaretta, Aleksej aveva l'espressione di chi ha la vittoria in pugno. «Ora sei tutto per lui».
Era come se la pioggia che mi inzuppava mi fosse penetrata nei tessuti, nelle vene, e lì mi avesse gelato il sangue. «Non puoi saperlo» dissi tremante.
Lui non sapeva niente.
Di me.
Di Henri.
Di noi.
Il Re si accasciò contro la spalliera della sedia con un sorrisetto crudele. «So tutto quello che è accaduto tra di voi in quel castello».
Sbiancai.
Non era possibile. Lui non poteva sapere. Quello che c'era tra me e Henri Lamaze era un oscuro segreto che le mura della sua dimora custodivano gelosamente.
A meno che…
Sussultai.
Una talpa.
Aleksej Bower aveva una talpa tra gli uomini dei Lamaze.
Vedere sul suo volto la conferma del mio sospetto mi agghiacciò. La vergogna di essere legata a quel mostro mi tramortì per l'ennesima volta, inghiottendomi nell'ormai familiare baratro di umiliazione e rabbia cocente.
Serrai i pugni fino a far sbiancare le nocche, ricacciando indietro le lacrime e un grido di disperazione. Guardai in cagnesco l'uomo che avevo di fronte.
«Che cosa vuoi da me?» ringhiai a denti stretti.
Il suo sogghigno svanì. Il suo sguardo si fece duro come il granito. «Voglio che tu uccida Henri Lamaze».
Nata il 24 Gennaio 1991, Chiara Cilli vive a Pescara. I generi di cui scrive spaziano dall'adult fantasy all'urban fantasy, dall'erotic suspense al dark contemporary. Ama le storie d'amore intense e tragiche, con personaggi oscuri, deviati e complicati.
Thank you :D ♥
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