Antonia è una dingir.
Ma sono in pochi a chiamarla in quel modo. L’umanità ha inventato nomi più o meno fantasiosi per quelle che considera creature frutto del folklore popolare: revenant, vampiri, zombie e molti altri.
Fantasie molto più reali di quanto Antonia stessa potesse credere, quando era ancora una ragazza, giovane, ingenua e innamorata di un mercenario arabo dagli occhi oscuri come la morte. Non poteva immaginare che lui le avrebbe tolto la vita, condannandola alla notte e alla sete.
Per secoli, tutto sembra perduto, soffocato nel dolore e nel senso di colpa, finché un evento straordinario non risveglierà in lei il futuro. Un futuro che ha il sangue e il cuore di un giovane umano il cui destino è scritto, insieme a quello di Antonia, nel suo stesso codice genetico.
Di seguito le date di uscita dei due episodi finali:
Episode 2 "Alba Oscura" in uscita il 30/11/2017
Episode 3 "Luna" in uscita il 31/12/2017
Il panorama delle creature del folklore horror presenta un ricco ventaglio di innumerevoli esseri, ma quanti di voi hanno mai sentito parlare dei Dingir? Antonia è una di queste, comunemente conosciute con l’appellativo di vampiri, ma quanto c’è di vero dietro alla leggenda?
Antonia è una guerriera, pronta a lanciarsi nella mischia e sprezzante del pericolo… Ma dietro la rigidità tipica del soldato perfetto, si nasconde una fragilità dovuta ad un passato costellato da sofferenze che non tutti sarebbero stati in grado di sopportare; ha accettato la sua condizione e adesso si batte con tutta se stessa per il raggiungimento della verità.
Il nero assoluto dei tuoi occhi, la pelle cinerea, senza età. Tutto quello che resta della tua umanità dimenticata sono i capelli rosso-fuoco e l’apparire del tuo corpo. Slanciato e sinuoso come quello di una donna, ma forte e crudele come quello che sei: un mostro.
Stefano è un giovane umano che ha una visione disincantata della vita...
La sua salute cagionevole non gli è stata d'aiuto, ma ciò nonostante ha dedicato anima e corpo agli studi di archeologia, seppur senza l’appoggio dei genitori. Il primo incontro tra Antonia e Stefano è tutto fuorché banale, scandito da momenti al cardiopalma ed emozioni incomprensibili in procinto di sbocciare. Un avvenimento imprevisto sconvolgerà per sempre l’esistenza di entrambi, la risposta alle numerose domande che l’umanità si è posta nei secoli giungerà attraverso vie del tutto impensate.
Perché hai passato la vita nel dolore e sai riconoscerlo quando lo vedi. [...] Sei solo come non lo sei mai stato, o forse come non ti sei mai accorto di essere. Un vuoto che ingoia speranze, sentimenti e futuro.
Primo approccio con quest’autrice italiana e devo ammettere che la prima impressione è stata positiva, anzi una vera sorpresa. Cosa mi ha spinta a leggere a scatola chiusa un libro del quale non conoscevo nulla, neppure lo stile? Vi dirò la verità… Merito della cover; è stato amore a prima vista; la trovo davvero azzeccata.
Dingir non abbraccia un solo genere, ma si tratta di un urban fantasy con influenze tipiche del paranormal romance.
Lo stile di scrittura è un po’ insolito, è solo il secondo libro in tutta la mia “carriera” da lettrice che trovo scritto in seconda persona singolare e devo ammettere che, ai fini della narrazione, questa scelta stilistica si è rivelata davvero vincente; assistiamo all’evolversi della vicenda dalla voce dei due POV principali: quello di Antonia e quello di Stefano, per tutta la durata del libro è come se noi stessi stessimo indossando i panni dei protagonisti. La caratterizzazione dei personaggi, anche di quelli secondari, è ben riuscita; la Petroni approfondisce pregi e difetti della personalità complessa di entrambi, dandoci una parvenza di “umanità” e rendendoli più simili a noi.
In particolar modo Stefano sembra essere il personaggio che si evolve di più durante lo sviluppo narrativo, passa dal classico nerd all’eroe della situazione, mostrando un coraggio e una purezza di spirito senza pari.
Vi è una buona componente inedita e la costruzione della trama funziona soprattutto per quanto riguarda il lato “paranormal” del romanzo, ma ho notato alcune forzature nello sviluppo di certe scene - soprattutto all’inizio - e ho avuto una leggera difficoltà ad entrare in empatia con i personaggi. Optare per un’ambientazione tutta italiana è un altro punto a favore, perché non sono belli soltanto i fantasy ambientati oltre oceano; l’Italia, dal punto di vista sia paesaggistico che del folklore, ha molto da offrire. Vi è la presenza di alcune scene sensuali, ma narrate con toni davvero delicati e soft, così che anche il popolo maschile possa leggerlo senza incappare in parti smielate.
Chi combatte con i mostri deve guardarsi dal non diventare egli stesso un mostro. E se guarderai a lungo nell'abisso, l'abisso guarderà dentro di te, scriveva un filosofo.
Sono curiosa di sapere cosa ci riserberà l’autrice negli altri due volumi, Dingir si è rivelata una lettura intrigante, disseminata di situazioni apparentemente senza via d’uscita.
Francesca Petroni è nata a Roma nel 1979. Ha una laurea in Giurisprudenza e un Master in Marketing Management. Studia Filosofia.
Lavora in una multinazionale che si occupa di gioco e ha due bambini.
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