Nel mese per eccellenza della neve, del freddo e della magia tipicamente natalizia, ecco arrivare nelle librerie, grazie a Newton Compton, la prima opera di Catherine Rider, Baciami sotto la neve di New York.
Curiosi di saperne di più?Vi lascio alla cover americana, sinossi ufficiale e ad uno piccolo estratto.
A presto!
È la vigilia di Natale all'aeroporto JFK di New York. Charlotte è una studentessa inglese, in attesa del suo volo verso casa. Ha passato il peggior semestre della sua vita e non vede l'ora di lasciare a terra il malumore. Anthony è un newyorkese DOC e sta aspettando la sua ragazza per farle una sorpresa. Quello che non sa è che sta per essere lasciato, proprio in mezzo alla folla. Quando il volo di Charlotte viene cancellato a causa di una tempesta, la ragazza si rassegna a passare la notte in giro, in compagnia di «Dieci passi per superare una rottura», il libro che ha appena acquistato al duty free, e di Anthony, che proprio non se la sente di tornare a casa. I due trascorreranno insieme la notte, chiacchierando e cercando di riprendersi dalle loro sconfitte sentimentali. Pian piano, grazie all'incanto della neve e alle luci magiche della città, la sofferenza lascerà il posto a qualcosa di nuovo nei loro cuori. Ma una corsa in metropolitana potrebbe impedire loro di rivelarsi quello che provano davvero: riusciranno a ritrovarsi prima che il volo di Charlotte parta per sempre?
Charlotte
Vigilia di Natale 2:00 pm
Un cuore spezzato cambia molte cose. Per esempio io non sono il tipo di persona che aggrotta le sopracciglia mentre una signora tutta sorridente mi augura "Buone feste" all'aeroporto di JFK, mentre mi effettua il check-in per il mio volo.
Al momento, però, non posso farci nulla. E' la vigilia di Natale e voglio andarmene da New York il più velocemente possibile. Non voglio mai più guardare al passato. Per prima cosa voglio dimenticare di essere mai stata qui, dimenticare che io abbia mai ritenuto possibile di trovare una sorta di nuova me stessa in questa città.
Quando sono arrivata qui per la prima volta, New York era tutto un fermento e piena di luci. Due settimane fa, però, questo è cambiato.
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