lunedì 2 ottobre 2017

Lasciati andare di Mary Calmes



Il paradiso può diventare un inferno.
Per molti, rimanere bloccati a Ibiza, nella villa dell’armatore Miguel García Arquero, non sarebbe poi una tragedia. Ma Hudson Barber non la pensa così. Per lui, ritrovarsi senza passaporto, in un paese straniero tanto lontano da casa, è un incubo, reso peggiore dal fatto che ne è responsabile il suo inaffidabile gemello.
Non volendo denunciare Dalvon per furto d’identità, Hudson è costretto ad aspettare, e ne approfitta per occuparsi di alcune attività di Miguel che, a causa dell’inesperienza del fratello, sono sull’orlo del fallimento. Quegli affari in perdita sono però un dono dal cielo, perché se riuscisse a riportarle in attivo, Hudson potrebbe sfruttare quell’esperienza per finire il suo master in gestione d’impresa.
Quando Miguel torna a Ibiza, invece di trovare un toy boy scopre che Hudson ha trasformato la sua fredda villa in una casa calda e accogliente. Per Miguel non ci sono dubbi: deve convincere Hudson ad abbassare le sue difese per accogliere l’amore.




Il questa novella targata Mary Calmes, l’autrice lascia l’America per il fascino del Mediterraneo e, in particolare, di Ibiza. L’isola che scopriamo è diversa dalla sfrenata girandola di locali ed eccessi per cui è famosa. Il protagonista e voce narrante della storia, Hudson, si ritrova bloccato senza documenti in quest’angolino di paradiso e, incapace di restare con le mani in mano e tentando di riparare ai danni fatti dal gemello, mette alla prova le sue capacità di marketing per rilanciare tre attività in perdita. L’isola che vive è quella dei mercatini, la selvaggia bellezza della macchia mediterranea e dei ristoranti tipici, l’accoglienza locale e quelle attività rilassate che si svolgono quando l’alta stagione termina e rimane solo un manipolo di turisti. Nonostante si tratti di una novella, l’autrice riesce comunque a rendere appieno il sapore di quest’isola e a dare una perfetta scenografia alla storia narrata. Prima che Miguel faccia ritorno Hudson diventa il punto di riferimento di tutto il personale della villa che era del fratello, stringe amicizia con tutti, anche con la madre di Miguel e conosciamo noi stessi tutte queste persone che contribuiscono a mandare avanti “la baracca”, ognuna perfettamente caratterizzata e con una propria personalità.
Quando Hudson crede che riuscirà a tornare a Boston senza incappare in Miguel e dovergli così rivelare l’abbandono del fratello per un altro uomo, ecco che il famoso miliardario torna nella sua residenza di Ibiza e sconvolge ogni cosa. Hudson ne rimane colpito dal primo sguardo, non vorrebbe cedere, ma non riesce a resistere all’immediata e bruciante passione che nasce tra loro. Un tipico instalove per cui è famosa l’autrice, ma che è ormai il suo marchio di fabbrica che tutti noi fan amiamo. Non sarà realistico, ma è sempre super romantico e questa volta non fa eccezione. Purtroppo data la brevità della storia il personaggio di Miguel è piatto e senza grande caratterizzazione al di là del suo rapporto con Hudson, ma non si può pretendere troppo da nemmeno centotrenta pagine di racconto. 
Insomma, una novella altamente godibile dove un protagonista carismatico, ma allo stesso tempo insicuro delle proprie capacità a causa di un’infanzia difficile, colpisce il cuore del lettore e del milionario che vuole donargli il mondo e la vita che non aveva mai saputo di desiderare. Un amore forse troppo frettoloso, ma pieno di passione e ardore che fa sospirare d’amore coloro che ancora credono nel romanticismo.



“Il tuo ottimismo è contagioso,” spiegò lei sorridendo, “per cui come potremmo non fidarci di te o delle tue idee su come le cose dovrebbero essere? Le persone ti obbediscono e si fanno in quattro per fare quello che chiedi. Tu gli dai fiducia in loro stessi, hijo mio, e questa è una qualità rara.”

Tutto quello che Miguel voleva, ciò che stava aspettando, era me. Bastava guardarlo per capire che non ero il sostituto di nessuno. Non provava pietà per me, né riconoscenza, ma solo passione.Voleva me, punto e basta, e non riuscivo a ricordare nessuno che mi avesse desiderato più di lui.

Avevo perso tempo a sbattere le ali contro le sbarre di una gabbia che lui stesso aveva distrutto. Mi aveva mostrato il cielo, il mondo, ed era disposto a farmi volare via da lui, senza di lui, se questo era ciò che volevo. Ero stato così cieco da non accorgermene. Ma adesso, non sarei più stato cieco.



MARY CALMES crede nel romanticismo, nel lieto fine, e nella fiducia che mostrano i suoi personaggi nel poterlo raggiungere. Nelle sue vene scorre il caffè, pensa che la cioccolata dovrebbe essere un gruppo alimentare a parte, e attualmente vive nel Kentucky con un ninja peloso di tre chili che la protegge dagli uccellini, dai ragni e dai cani del vicino.



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