Mi infilai le
cuffie e feci partire Pictures of you
dei The last goodnight, e mi persi a contemplare alcune vecchie immagini di
Lia, immergendomi in quel sorriso che mi mancava come l’ossigeno. Scorsi la
bacheca alla ricerca di qualche novità.
Da un po’ di tempo
a quella parte, appariva spesso in foto di gruppo con i suoi amici, tra cui
Natalie, la ragazza di Cam. La cosa che mi dava più fastidio di quelle foto era
il fatto che, nella maggior parte di esse, ci fosse anche quel Connor, il tizio che andava dietro a Lia già da prima che noi
due ci mettessimo insieme.
Ed eccola lì, una
nuova immagine di loro due, questa volta soli, che si faceva beffe di me e del
mio cuore malconcio, invadendo lo schermo del telefono.
Se quel ragazzo non
era stupido, di sicuro provava ancora interesse per Lia e magari, ora che io
ero fuori dai giochi, lei avrebbe potuto rivolgere a lui il suo interesse.
Picchiai la mano
contro la porta del bagno e imprecai, facendomi anche male.
Mia.
No, non lo era più
da tempo, ormai, ed ero stato proprio io a distruggere tutto.
«Pictures of you.
Pictures of me. All upon your wall for the world to see…»
Ma le nostre foto
non esistevano più, ormai.
Basta.
Era arrivato il
momento di smetterla con quelle stronzate.
Basta Facebook,
basta foto, basta ricordi.
Basta tutto, porca
troia.
«Sei con me?» Domanda lui alzando il capo.
I nostri occhi si fondono l'uno nell'altro. Mi rendo conto
che una parte di me ha sempre sperato che questo momento arrivasse nonostante
le conseguenze.
«Sì.»
«Nulla potrà separarci, sarai sempre con me. Sempre.»
Promette.
Le sue mani intrecciano le mie mentre si muove. Le sue
labbra incollate sulle mie. Le nostre lingue si incontrano accarezzandosi.
In questa stanza lontani dal mondo possiamo allontanare i
pensieri, i dubbi i turbamenti. Siamo noi, il nostro legame che sboccia e si
intensifica, che diventa indissolubile. Tra le sue braccia avverto la
completezza e riemergo dalla delusione. Rinasco.
«Marduk e Gilgamesh vorrebbero riunire l’Agorà, pensano
che tutti noi dovremmo discutere, scegliere quale sia l’opzione migliore,
prendere una decisione insieme, unanime» disse Atena avvicinandosi a Crono.
«Parteciperà anche Sumuabun?»
«Lo abbiamo invitato, ma non credo che parteciperà.»
«Difficile prendere una decisione unanime senza di lui.»
«Beh, non è difficile intuire quale sarebbe la sua
posizione.»
«Quindi la mia presenza sarebbe inutile. Non servirebbe a
garantirvi l’unanimità.»
«È già accaduto in passato che la decisione sia stata
presa dalla maggioranza di noi e non da tutti» disse Atena cercando lo sguardo
dell’uomo.
«Vi servirei solo ad alleggerire dalle vostre spalle il
peso della decisione... mi volete solo per ripartire su più individui la
responsabilità di questa scelta. Siete solo degli illusi, la mia presenza non
darà sollievo alle vostre anime» rispose Crono guardando per la prima volta
Atena da quando era entrata nel suo laboratorio. Poi proseguì: «Non mi
macchierò del sangue degli umani, e non salverò la razza che sta portando
dolore e devastazione sul nostro pianeta.»
«È una decisione vigliacca. Abbiamo il dovere di
salvaguardare la Terra e tu ti stai sottraendo alle tue responsabilità. Questo
fa sentire meglio la tua anima?»
«Ricordi quando iniziammo a vivere insieme a loro?
Ricordi le prime comunità in cui si erano riuniti? Un tempo eravamo venerati
come Dei, ora viviamo come reietti» cambiò discorso Crono.
«È passato molto tempo, ma potremmo tornare a convivere
senza nasconderci.»
«A quei tempi erano come tele bianche. Né il bene, né il
male riempiva i loro cuori. Poi il male si è lentamente ma inesorabilmente
consolidato nelle loro anime. Ogni essere è il risultato delle esperienze che
matura nel mondo in cui vive. Un uomo cresciuto in una società malata è
connesso a ciò che lo circonda e inevitabilmente ne viene influenzato. Un uomo
cresciuto in un mondo come quello di oggi ha poche possibilità di diventare un
individuo che ha a cuore le sorti di questo pianeta. Per generazioni il male ha
sovrastato il bene e gli uomini hanno seguito modelli sbagliati. Di generazione
in generazione la società umana si è progressivamente ammalata. Come sta
accadendo per l’inquinamento anche il degrado morale di questo pianeta ha
raggiunto il punto di non ritorno. Il male continuerà a riempire le loro anime
sino a quando non ci sarà più spazio per altro e il bene diventerà solo un
ricordo sbiadito. Gli uomini ormai non possono più essere salvati. Il loro
destino è segnato.»
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