martedì 14 maggio 2019

Blog Tour Dark Zone: Melissa Pratelli - Daniela Ruggero - Giuseppe Milisenda



Mi infilai le cuffie e feci partire Pictures of you dei The last goodnight, e mi persi a contemplare alcune vecchie immagini di Lia, immergendomi in quel sorriso che mi mancava come l’ossigeno. Scorsi la bacheca alla ricerca di qualche novità.
Da un po’ di tempo a quella parte, appariva spesso in foto di gruppo con i suoi amici, tra cui Natalie, la ragazza di Cam. La cosa che mi dava più fastidio di quelle foto era il fatto che, nella maggior parte di esse, ci fosse anche quel Connor, il tizio che andava dietro a Lia già da prima che noi due ci mettessimo insieme.
Ed eccola lì, una nuova immagine di loro due, questa volta soli, che si faceva beffe di me e del mio cuore malconcio, invadendo lo schermo del telefono. 
Se quel ragazzo non era stupido, di sicuro provava ancora interesse per Lia e magari, ora che io ero fuori dai giochi, lei avrebbe potuto rivolgere a lui il suo interesse.
Picchiai la mano contro la porta del bagno e imprecai, facendomi anche male.
Mia.
No, non lo era più da tempo, ormai, ed ero stato proprio io a distruggere tutto.
«Pictures of you. Pictures of me. All upon your wall for the world to see…»
Ma le nostre foto non esistevano più, ormai.
Basta.
Era arrivato il momento di smetterla con quelle stronzate.
Basta Facebook, basta foto, basta ricordi.
Basta tutto, porca troia.



«Sei con me?» Domanda lui alzando il capo.
I nostri occhi si fondono l'uno nell'altro. Mi rendo conto che una parte di me ha sempre sperato che questo momento arrivasse nonostante le conseguenze.
«Sì.»
«Nulla potrà separarci, sarai sempre con me. Sempre.» Promette.
Le sue mani intrecciano le mie mentre si muove. Le sue labbra incollate sulle mie. Le nostre lingue si incontrano accarezzandosi.
In questa stanza lontani dal mondo possiamo allontanare i pensieri, i dubbi i turbamenti. Siamo noi, il nostro legame che sboccia e si intensifica, che diventa indissolubile. Tra le sue braccia avverto la completezza e riemergo dalla delusione. Rinasco.



«Marduk e Gilgamesh vorrebbero riunire l’Agorà, pensano che tutti noi dovremmo discutere, scegliere quale sia l’opzione migliore, prendere una decisione insieme, unanime» disse Atena avvicinandosi a Crono.
«Parteciperà anche Sumuabun?»
«Lo abbiamo invitato, ma non credo che parteciperà.»
«Difficile prendere una decisione unanime senza di lui.»
«Beh, non è difficile intuire quale sarebbe la sua posizione.»
«Quindi la mia presenza sarebbe inutile. Non servirebbe a garantirvi l’unanimità.»
«È già accaduto in passato che la decisione sia stata presa dalla maggioranza di noi e non da tutti» disse Atena cercando lo sguardo dell’uomo.
«Vi servirei solo ad alleggerire dalle vostre spalle il peso della decisione... mi volete solo per ripartire su più individui la responsabilità di questa scelta. Siete solo degli illusi, la mia presenza non darà sollievo alle vostre anime» rispose Crono guardando per la prima volta Atena da quando era entrata nel suo laboratorio. Poi proseguì: «Non mi macchierò del sangue degli umani, e non salverò la razza che sta portando dolore e devastazione sul nostro pianeta.»
«È una decisione vigliacca. Abbiamo il dovere di salvaguardare la Terra e tu ti stai sottraendo alle tue responsabilità. Questo fa sentire meglio la tua anima?»
«Ricordi quando iniziammo a vivere insieme a loro? Ricordi le prime comunità in cui si erano riuniti? Un tempo eravamo venerati come Dei, ora viviamo come reietti» cambiò discorso Crono.
«È passato molto tempo, ma potremmo tornare a convivere senza nasconderci.»
«A quei tempi erano come tele bianche. Né il bene, né il male riempiva i loro cuori. Poi il male si è lentamente ma inesorabilmente consolidato nelle loro anime. Ogni essere è il risultato delle esperienze che matura nel mondo in cui vive. Un uomo cresciuto in una società malata è connesso a ciò che lo circonda e inevitabilmente ne viene influenzato. Un uomo cresciuto in un mondo come quello di oggi ha poche possibilità di diventare un individuo che ha a cuore le sorti di questo pianeta. Per generazioni il male ha sovrastato il bene e gli uomini hanno seguito modelli sbagliati. Di generazione in generazione la società umana si è progressivamente ammalata. Come sta accadendo per l’inquinamento anche il degrado morale di questo pianeta ha raggiunto il punto di non ritorno. Il male continuerà a riempire le loro anime sino a quando non ci sarà più spazio per altro e il bene diventerà solo un ricordo sbiadito. Gli uomini ormai non possono più essere salvati. Il loro destino è segnato.»

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