Se hai voglia di dire qualcosa a qualcuno, fallo. Ora.
È importante dire quello che si prova, sempre. È importante dirlo nel momento giusto. Perché, una volta passato potremmo non trovare più il coraggio di farlo. È quello che scoprono Michele e Nina quando si incontrano sul treno che li porta a scuola, nel loro ultimo anno di liceo. Nina sa che le raffiche di vento della vita possono essere troppo forti per una delicata orchidea come lei: deve proteggersi ed è per questo che stringe tra le dita la collanina che le ha regalato suo padre. Per Michele i colori, le parole, i gesti che lo circondano hanno un gusto sempre diverso dal giorno in cui, cinque anni prima, ha perso la vista. Quando sale sul treno e sente il profumo di Nina, qualcosa accade dentro di lui: non sa che cosa sia, ma sente che lo sta chiamando. Ogni giorno, durante il loro breve viaggio insieme, in un susseguirsi infinito di domande e risposte, fanno emergere l’uno nell’altra lo stesso senso di smarrimento. Michele insegna a Nina a non smettere di meravigliarsi ogni giorno. Nina insegna a Michele a non avere rimpianti, che bisogna sempre dare l’abbraccio e il bacio che vogliamo dare, dire le parole che non vediamo l’ora di pronunciare. Ma è proprio Nina, quando un ostacolo rischia di dividerli, a scegliere di non dire nulla. Di fronte al momento perfetto, quello in cui confessare che si sta innamorando, resta ferma. Lo lascia sfuggire. Nina e Michele dovranno lottare per imparare a cogliere l’istante che vola via veloce, come la vita, gli anni, il futuro. Dovranno crescere, ma senza dimenticare la magia dell’essere due ragazzi pieni di sogni. Enrico Galiano, libro dopo libro, è diventato l’idolo dei lettori. Nessuno come lui sa parlare agli adolescenti e agli adulti attraverso il linguaggio universale delle emozioni. Dopo il successo di Eppure cadiamo felici, esordio più venduto del 2017, e di Tutta la vita che vuoi, per mesi in classifica, torna con un romanzo che ci ricorda che ogni momento è importante. Soprattutto quello in cui dire alle persone che amiamo che cosa significano per noi. Bisogna farlo subito, senza aspettare.
Torna in libreria Enrico Galiano con il suo ultimo e attesissimo romanzo "Più forte di ogni addio" edito Garzanti, che ringrazio per avermi concesso di leggere questa storia in anteprima, anche se la mia recensione arriva solo adesso.
Ho scoperto Enrico per caso, grazie a Gioia, protagonista di "Eppure cadiamo felici" e da allora ho sviluppato un grande amore per le storie nate dalla sua penna. Ormai, per me, i libri di questo autore sono una garanzia tanto che li leggo a occhi chiusi, spesso senza neanche leggere la trama. Avevo delle altissime aspettative e non sono rimasta affatto delusa da questa lettura.
I protagonisti di "Più forte di ogni addio" sono Michele e Nina, due giovani che si incontrano su un treno che ogni mattina li porta a scuola. Dodici minuti di tragitto in cui sentono uno la presenza dell'altro, senza osare rivolgersi la parola. Fino a quando, per volontà del destino o chissà che, iniziano a parlarsi e a scoprirsi. Entrambi, nonostante la giovane età, hanno sofferto e soffrono ancora per motivi diversi: Michele aveva un sogno che gli è stato strappato brutalmente proprio quando ce l'aveva in pugno, e Nina ha perso la persona che amava e che l'amava di più al mondo.
Michele e Nina iniziano una relazione molto profonda, che va al di là delle aspettative di entrambi, finché un segreto non viene svelato. Cosa accadrà? Qual è la verità?
"L'amore è questo che dovrebbe farti, fare quello che Van Gogh fa con i girasoli: tu sei lì, non sei niente di speciale, anzi hai anche un sacco di lati che il mondo vede e pensa siano stupidi, pazzi, brutti o insignificanti, e poi improvvisamente arrivi davanti a qualcuno matto abbastanza da guardarti e vederci dentro tutta la cazzo di bellezza che c'è nel mondo."
Per saperne di più, vi consiglio di leggere tutto il libro.
Quello che invece vi posso dire è che amo il modo di scrivere di Enrico Galiano, un insegnante prima di tutto, che vive a contatto coi giovani e si sente. Il suo stile è diretto, sincero e attuale, i suoi personaggi sono ben strutturati e inseriti alla perfezione nel contesto della storia. I temi trattati sono delicati ma lo stile è talmente scorrevole che non vi sentirete mai appesantiti o annoiati durante la lettura. È sempre un'esperienza che coinvolge e avvince, è difficile staccarsi dalle pagine combattuti tra la voglia di procedere con la storia e la "paura" che finisca troppo presto, perché è sempre complicato tornare alla realtà e dire addio ai personaggi. Sono proprio loro a dar voce alla loro storia, nei capitoli si alterna il punto di vista di Nina a quello di Michele.
"Il giorno in cui scopri di essere felice è anche il giorno in cui scopri quanto sei fragile".
Sarà una scelta scontata e banale, ma il personaggio che ho amato di più è Michele. Nonostante ciò che gli è accaduto, mostra una forza e una voglia di vivere che mi hanno fatta sentire piccola piccola; Nina invece è complicata, mi viene difficile parlare di lei senza spoilerare, ma ogni suo comportamento nasconde un perché. Inoltre, in questa storia c'è un messaggio molto importante: dire sempre quello che si prova nel momento in cui lo stiamo provando, cogliere l'attimo, carpe diem. Non aspettare. La vita andrebbe vissuta ad occhi chiusi, solo in questo modo si riuscirebbe a sentire di più... ma per farlo ci vorrebbe coraggio, come quello che hanno avuto i protagonisti. Purtroppo non è sempre facile, soprattutto quando si diventa più grandi e le responsabilità si moltiplicano.
Giuro che ho provato a trovare un difetto, una nota stonata all'interno di tutta la vicenda. Non ci sono riuscita perché è praticamente perfetto. Inoltre, non penso di aver mai sottolineato così tante frasi nello stesso libro!
"Vedersi è più facile con gli occhi chiusi"
Enrico, mi rivolgo direttamente a te. Grazie per aver creato questa storia, per avermi fatta emozionare e divertire allo stesso tempo. Ma soprattutto grazie per avermi fatto riflettere e avermi donato una nuova speranza. Ci sono due piccoli dettagli che mi hanno fatto capire che era destino che leggessi questo libro: Toby è il nome del mio cane e il 13 Febbraio (di parecchi anni orsono) è il giorno del mio compleanno. Coincidenze?
Leggetelo! Leggete tutti i suoi libri.
Enrico Galiano è nato a Pordenone nel 1977. Insegnante in una scuola di periferia, ha creato la webserie Cose da prof, che ha superato i dieci milioni di visualizzazioni su Facebook. Ha dato il via al movimento dei #poeteppisti, flashmob di studenti che imbrattano le città di poesie. Nel 2015 è stato inserito nella lista dei 100 migliori insegnanti d’Italia dal sito Masterprof.it. Il segreto di un buon insegnante per lui è: «Non ti ascoltano, se tu per primo non li ascolti». Ogni tanto prende la sua bicicletta e se ne va in giro per l’Europa con uno zaino, una penna e tanta voglia di stupore. Il suo romanzo d’esordio, Eppure cadiamo felici, in corso di traduzione in tutt’Europa, è stato il libro rivelazione del 2017.
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