martedì 27 ottobre 2015

DARK PLACES - Nei luoghi oscuri di Gillian Flynn


Libby non è una ragazza di buon carattere, non lo è mai stata. C’è qualcosa di cinico e meschino in lei, una sorta di lato oscuro di cui lei stessa ammette l’esistenza e con cui è costretta a fare i conti. Libby aveva sette anni quando sua madre e le sue sorelle furono uccise in un rito satanico. Fu lei ad accusare suo fratello Ben di essere stato l’autore della strage. Ventiquattro anni dopo Ben è in carcere e Libby vive alle spalle delle associazioni di beneficenza che le hanno inviato donazioni per tutti quegli anni. A cambiare le carte in tavola sarà il Kill Club, una società segreta di “feticisti del crimine”, i cui soci sono convinti dell’innocenza di Ben e rintracciano Libby perché lo scagioni. I membri del gruppo le insinuano il dubbio di essere stata manipolata e Libby è infastidita da quei pagliacci fanatici che ficcano il naso nella sua memoria. Ma i soldi che le offrono per tornare a scavare nel suo passato e cercare il vero colpevole della strage le servono. Così Libby inizia una dolorosa ricerca attraverso la quale, a poco a poco, i ricordi riaffiorano da quei luoghi della mente che fino a ora aveva volutamente oscurato. Saranno gli oggetti della sua infanzia e i racconti delle persone che avevano conosciuto la sua famiglia ad aiutarla a ricostruire gli avvenimenti che portarono all'eccidio, fino ad ammettere l’inconsistenza della sua precedente testimonianza. Insospettabili verità verranno a galla e Libby ritroverà se stessa, ripartendo da dove aveva iniziato: in fuga da un killer.


Conoscevo questa scrittrice per il suo affermato romanzo “L’amore bugiardo”, un thriller davvero originale che ho praticamente divorato in un giorno. Ho deciso di voler leggere altro della stessa scrittrice e mi sono imbattuta in questo thriller, che si è rivelato ancora più interessante del precedente!

Il quadro familiare presentato non è dei migliori: una madre scoraggiata e indebitata fino al collo con quattro figli da mantenere, il figlio maggiore ha iniziato a frequentare persone poco raccomandabili, una fattoria ormai in rovina e che presto perderanno assieme alla loro casa, un marito che li ha abbandonati e che si fa sentire solo per scroccare loro dei soldi con cui ubriacarsi e fare scommesse … A peggiorare ulteriormente l’equilibrio già precario di questa famiglia uno scandalo che, soltanto in seguito si scoprirà essere unicamente una serie di false accuse, devasterà questa famiglia.

Il romanzo vede come protagonista Libby Day, unica sopravvissuta al “massacro della fattoria” del 3 gennaio 1985. Ha denunciato e rinchiuso in galera il fratello, Ben, a quel tempo quindicenne, per l’omicidio commesso ai danni di sua madre Patty e delle sorelline Michelle e Debby, rispettivamente di dieci e nove anni. Lei all’epoca dei fatti aveva soltanto sette anni ed ha ritrovato la sua famiglia massacrata e circondata da simboli satanici, una scena davvero sanguinaria e cruenta…  Perciò evita di ricordare quella drammatica notte che, inoltre, l’ha lasciata menomata… Ed anche se quelle immagini non la abbandoneranno mai, lei le ha sigillate e confinate nei luoghi oscuri della sua mente.

Non posso mai soffermarmi a lungo su quei ricordi. Li ho etichettati come luoghi ad alto rischio:

i Luoghi oscuri

Libby ha vissuto infanzia e adolescenza sballottata tra la roulotte di sua zia materna Diane, molte case famiglia e numerose famiglie adottive da cui è stata cacciata per il carattere ribelle e la pericolosità di alcuni suoi comportamenti. 
È stata mantenuta da associazioni di beneficenza che le hanno inviato donazioni per tutti quegli anni rimpinguando il suo conto in banca… Adesso Libby ha 31 anni, nessun lavoro, nessuna voglia di imparare un qualunque mestiere ed ha praticamente prosciugato tutti i suoi conti.

Ho della cattiveria in me, reale come un organo. Mi dilania il ventre e può scivolare a terra, carnosa e scura, tanto da poterla calpestare. È il sangue dei Day. Ha qualcosa che non va. […] Non ero una bambina adorabile e sono diventata un’adulta decisamente sgradevole. Tracciate un disegno della mia anima e ne uscirà uno sgorbio con le zanne

Ma ecco arrivare un barlume di speranza che può aiutarla a superare la difficoltà economica del momento; Libby viene contattata da Lyle, un rappresentante del Kill Club, una sorta di società segreta che raccoglie fanatici di crimini efferati, che è disposto ad offrirle del denaro in cambio di cimeli del giorno del massacro e oggetti appartenenti ai membri morti della sua famiglia, ma principalmente il Kill Club vuole da lei prove che attestino l’effettiva colpevolezza di Ben, che ha già scontato ventiquattro anni di carcere.



Libby perciò è costretta a fare i conti col suo passato, in un primo momento spinta dalla sete di denaro, e più avanti da un vero e proprio scrupolo di coscienza, si ritroverà ad indossare i panni del detective.
Quindi in un inarrestabile inseguimento a caccia della verità, Libby sarà obbligata ad addentrarsi nei suoi luoghi oscuri, scavare nel passato di quella tragica notte, ricredersi su alcuni dettagli che in un primo momento le erano sfuggiti, venire a contatto con le persone ascoltate dalla polizia in quei momenti ed investigare fino alla scoperta di ciò che è realmente accaduto.

     “[…] La sua vita sarebbe stata una sfilza ininterrotta di rinunce e rifiuti.
“Annientamento”.
Vide di nuovo asce, pistole, corpi insanguinati riversi al suolo. Urla che lasciavano il posto a gemiti e sussulti. Desiderò che il sangue sulla fronte non si arrestasse mai.” 

Rispetto a “L’amore bugiardo” l’ho trovato prolisso, ma questo, anche se ha protratto un po’ di più la durata della lettura, non ha minato alla dinamicità della vicenda.
Una storia intrisa di crudeltà, manipolazioni psicologiche, inganni e declino in uno scenario davvero cupo…
Un thriller psicologico crudo ed intenso che mi ha lasciato un forte senso di inquietudine. I protagonisti sono ben caratterizzati, Libby nonostante l’iniziale corazza di puro menefreghismo ed egoismo riesce a sorprendere il lettore.



La trama è ben congegnata e la vicenda si evolve in una climax ascendente di tensione. L’abilità della Flynn sta proprio nel farci conoscere la psiche dei vari personaggi utilizzando la tecnica del flashback; infatti vi sono continui salti temporali e un alternarsi di punti di vista quello di Libby nel presente, le azioni di Ben scritte in terza persona e, separatamente, quelle della madre Patty, nelle 24 ore che precedono gli omicidi… E l’espediente utilizzato per il finale è a dir poco sorprendente.

Riuscirà Libby a liberarsi dai suoi luoghi oscuri?

“Dark Places – Nei luoghi oscuri” lo ritroveremo anche in un adattamento cinematografico “Dark Places” di Gilles Paquet-Brenner, con Charlize Theron nei panni di Libby… L’uscita italiana è prevista per il 24 ottobre 2015.



Gillian Flynn è cresciuta in Missouri ma vive a Chicago con suo marito. Figlia di un professore di cinema e di un’insegnante di lettura, non stupisce il fatto che sia diventata critico televisivo per Entertainment Weekly. Il suo libro Sulla pelle ha vinto due Dagger Award ed è stato tradotto in venti paesi. Dal thriller Nei luoghi oscuri, finalista all’Edgar Award e bestseller per il New York Times, sarà tratto un film con Charlize Theron.



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