martedì 20 ottobre 2015

IL CANTO DEL RIBELLE di Joanne Harris


Per Loki, il dio delle fiamme, intelligente, affascinante, ingannatore, spiritoso, l’accoglienza ad Asgard non è delle migliori. Nella città dorata che s’innalza nel cielo in fondo al Ponte dell’Arcobaleno, dove vivono le donne e gli uomini che si sono proclamati dèi, tutti diffidano di lui, che ha nelle vene il sangue dei demoni. Malgrado la protezione di Odino, Loki ad Asgard continua a non essere amato: quello è il regno della perfezione, dell’ordine, della legge imposta. Entrare definitivamente nella schiera delle divinità più importanti, per lui, è impossibile: non solo gli viene impedito, è la sua stessa natura ribelle a impedirglielo. Ma arriva il momento della sua riscossa. Il mondo delle divinità è agli sgoccioli, una profezia ne ha proclamato la fine imminente. E Loki potrà mettere le sue capacità al servizio di Asgard e dei suoi abitanti. È lui che si adopera, con la sua astuzia, per trarre in salvo Thor e compagni. Ma gli dèi sono capricciosi, volubili e di certo non più leali di Loki. Adesso è giunta per lui l’ora di decidere da che parte stare, chi difendere e contro chi muovere battaglia. E di scoprire se i suoi poteri e la sua astuzia possono davvero salvarlo dalla fine che minaccia i Mondi e le creature, umane e divine, che li abitano. Joanne Harris ci porta nelle atmosfere piene di fascino della mitologia nordica: le divinità buone e cattive, i popoli in lotta tra loro, le forze oscure, le città fantastiche e le battaglie sanguinose. Protagonista assoluto è Loki, il dio temuto ed esiliato da tutti che cerca il suo riscatto: è lui a raccontarci la sua versione dei fatti, secondo una prospettiva diversa da quella che abbiamo conosciuto sin qui. Preparatevi a scoprire Odino, Thor e le altre divinità norrene come non li avete mai conosciuti.


Loki, il dio delle fiamme nella mitologia norrena, è la voce narrante ed il protagonista di questo romanzo, egli ci guida per mano alla scoperta di Asgard, la città degli Æsir e dei Vanir, e dei suoi abitanti. Lo stile è paragonabile a quello di un poema epico, ma con termini che lo rendono sicuramente più contemporaneo e scorrevole.
Inizia a raccontare tutto dal principio, a partire dalla nascita degli Dei norreni, la creazione del mondo e la sua fine, Ragnarök e l’epilogo di ogni cosa… Ma lo fa con ironia, senza giri di parole e ricorrendo spesso al sarcasmo.
Nel prologo Loki dice: 
"Questa non è la Versione Ufficiale. Questa è la mia versione dei fatti. […] Non c’è     un vero inizio. Né una vera conclusione, a dirla tutta. Finali, inizi, profezie, miti, storie, leggende e bugie che è poi quello che vi aspettavate da me, essendo io il Padre e la Madre delle Bugie, ma questa volta      è tutto vero.” 

Di grande effetto è il momento in cui Odino lo sceglie come “fratello di sangue”.
Odino, visto il suo ruolo di Padre degli Dei, deve assolutamente essere autoritario e un modello da seguire. Come se non bastasse egli deve anche essere un caposaldo di giustizia, onore, lealtà; perciò la scelta ricade, furbamente, proprio su Loki che oltre ad essere il dio degli inganni è anche il dio del caos,
“Il Caos, nella sua forma più pura, è privo di emozioni, agisce per istinto, e solo per istinto. Il Puro Caos non ha pensiero.” 

così Odino ha già qualcun altro senza scrupoli disposto ad ordire inganni al suo posto, visto che i suoi saldi principi morali glielo impediscono.
Ed è da questo momento in poi che iniziano le avventure e le disavventure di questo Dio un po’ bizzarro.

Il titolo del romanzo, secondo me, è azzeccatissimo. Nonostante nella mitologia Loki venga rappresentato come “il ribelle” e un dio malvagio, la Harris con grande maestria riesce a delinearne un ritratto davvero accattivante e a farci parteggiare sempre per lui. Loki è un personaggio carismatico, arguto e, anche se si mette sempre nei guai, sa sempre trovare un modo per uscirne. Egli è un personaggio ambiguo, sempre in bilico tra Bene e Male. Nel libro si parla di Dei ma, leggendo dal suo punto di vista, Loki riesce a renderceli più umani: anche le Divinità hanno dei difetti e delle debolezze, anche loro possono essere vittime delle pulsioni e delle emozioni.
Conoscevo Joanne Harris soltanto per il suo celebre romanzo “Chocolat”, ma la bravura di uno scrittore sta nel toccare abilmente diversi stili e generi; la Harris c’è riuscita. Molto utile il glossario per chi si accinge per la prima volta a leggere di questi miti, così da ricollegare facilmente i nomi (un po’ complicati da ricordare) ai personaggi che di volta in volta vengono presentati.
Personalmente non apprezzo molto questo tipo di mitologia, perché io sono sempre stata affascinata dai miti greci ma questo è un fantasy che consiglio a tutti, principalmente agli appassionati di mitologia scandinava.
“Il canto del ribelle” è un libro autoconclusivo, ma si può considerare una sorta di prequel perciò se volete avere una panoramica a 360° di tutta la vicenda vi consiglio di leggere la duologia composta da “Le parole segrete” e “Le parole di luce” sempre ad opera di Joanne Harris.




Joanne Harris è nata, da padre inglese e madre francese, nello Yorkshire, dove attualmente vive. Si è laureata al St Catharine's College di Cambridge, dove ha studiato francese e tedesco medievale e moderno. Fino al 1999 ha insegnato francese nelle scuole secondarie di Leeds.
I suoi libri sono tutti editi in Italia da Garzanti. Oltre a Chocolat, il suo romanzo d'esordio apparso nel 1998, tradotto in tutto il mondo e da cui nel 2001 è stato tratto l'omonimo film, ha pubblicato Vino, patate e mele rosse (1999), Cinque quarti d'arancia (2000), La spiaggia rubata (2002), La donna alata (2003), Profumi, giochi e cuori infranti (2004), Il fante di cuori e la dama di picche (2005), La scuola dei desideri (2006), Le scarpe rosse (2007), Le parole segrete (2008), Il seme del male (2009), Il ragazzo con gli occhi blu (2010). È anche autrice, con Fran Warde, di Il libro di cucina di Joanne Harris (2003) e di Al mercato con Joanne Harris. Nuove ricette dalla cucina di «Chocolat» (2007).



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