Quanto fa male sotterrare un
sogno con le proprie mani?
Manuel vive alla giornata. Ha
tagliato i ponti con il passato e seppellito ogni ambizione. Non ha una casa,
non cerca una relazione stabile, non ha progetti per il domani.
Linda ha rinunciato a tutto, pur
di rimanere accanto alla famiglia e sostenerla in un momento di difficoltà.
Tuttavia, quanto potrà resistere, a soli venticinque anni, costretta in una
vita di sacrifici?
L’incontro con Manuel
risveglierà il suo cuore intorpidito, alimentando fantasie e timori, ma un
ostacolo insormontabile si erge tra loro: è Giulia, la bellissima,
effervescente e indomabile sorella minore di Linda. Mille incomprensioni le
dividono e non potrebbero essere più diverse, ma per una volta hanno poggiato
gli occhi sul medesimo obiettivo: lui.
Cosa
succederà se una donna che ha perso la speranza, un uomo disilluso, una
passione dirompente si ritrovano in un luogo sospeso nel tempo dove anche i
sogni più nascosti possono avverarsi?
Fai della tua
vita un sogno,
e di un
sogno, una realtà.
Antoine-Marie
Roger de Saint-Exupéry
Tutti
coltiviamo dei sogni. I nostri sogni possono essere un modo per sopravvivere
alla dura realtà di una vita che ci sta stretta, oppure rappresentano gli
obbiettivi che ci prefissiamo di raggiungere in futuro. La capacità di sognare,
anche quando tutto sembra andare a rotoli, è un ottima terapia per lo spirito,
l’importante è non lasciarsi sopraffare e mantenere il giusto equilibro fra
sogno e realtà, ma ancora è più importante saper cogliere l’attimo in cui un
sogno si sta avverando. A volte le circostanze fanno sì che il nostro sogno si realizzi
seguendo vie traverse e sì, in quei casi è fondamentale saper cogliere proprio quell’attimo.
La vita di
Linda è tutt'altro che felice, lei i sogni li ha rinchiusi dentro a un cassetto
e poi ha gettato la chiave. Dopo la morte del padre, la sua natura responsabile
ha preso il sopravvento ed ora, a poco più di 25 anni, si trova a portare sulle
spalle tutta la fatica derivante dalla gestione di una famiglia allo sbaraglio. Con l’aiuto del fratello
porta avanti la panetteria di famiglia, ma il peso di una madre perennemente
schiava della depressione e di una sorella, molto più piccola di lei, troppo
bella, troppo disinibita e perfida come una vipera, ricade tutto sulle sue spalle. Linda si è trasformata
in una macchina da guerra tutta lavoro e responsabilità: un caterpillar quando
si tratta della sua famiglia, un ammasso di fragilità ed insicurezze, quando si
tratta di se stessa. Ma un giorno, nel piccolo paese dove vive, tra il verde degli ulivi e la natura rigogliosa dell'Italia centrale, compare un uomo che, come una folata di vento tiepido in una mattina di
primavera, soffia sul castello di carte che è la base della vita ordinata di
Linda.
Avevo amato
questo paese come si fa con qualcuno che a sua volta ti ama senza soffocarti,
che ti capisce e ti aiuta. Fino a vent’anni, mai pensato di trasferirmi. Avevo
dei progetti che mi avrebbero portato altrove, ma per un tempo limitato. Poi
mio padre morì e insieme a lui seppellii la spensieratezza e i sogni. Il Colle
si era trasformato in una prigione e io ero avvizzita lentamente, come una
pianta alla quale tolgono il sole.
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La sua
immagine mentre avanzava nudo, con passo indolente, mi avrebbe perseguitato per
i giorni successivi. Rimasi interdetta, forse spalancai la bocca, di certo la
salivazione si azzerò mentre scivolavo con lo sguardo sulle gambe muscolose,
lungo il torace scolpito come un’effigie di bronzo sbalzato e finivo sul volto
corrucciato. Si stava legando i capelli e mi persi nei movimenti lenti e
meticolosi delle dita.
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Quella
notte dormii pochissimo. Avevo in circolo troppe endorfine, agitate da una vergogna
cocente per come mi ero comportata con Manuel. Come se fossi colpevole di
chissà quale reato. Abbracciai il cuscino e fissai la penombra della camera,
appena rischiarata dall’unico lampione del vicolo. Neppure io sapevo cosa mi
fosse preso. Forse erano state le sue inaspettate attenzioni, forse l’arrivo di
quel piacere che pensavo non avrei mai provato grazie al tocco di un uomo.
Forse erano troppe sensazioni, precipitate addosso tutte insieme.
“L’uomo dei sogni” è un romanzo ben scritto che scava
nell’animo umano e ne mette in evidenza tutti i limiti e le sfaccettature,
senza tralasciare di curare la parte romantica della vita e perché no, il buon
sesso anche parecchio bollente. Scritto in prima persona con lo stile dei pov
alterni, si legge in fretta e non annoia. Una chicca consigliata per le amanti
del genere romance contemporaneo.
Mi sentivo morire. Volevo te ma volevo la mia
famiglia.»
«E poi?»
Si sdraiò di nuovo, ci sistemammo su un fianco,
occhi negli occhi e lei proseguì. «Poi ho capito che avevo solo paura. Paura di
amarti e di soffrire, paura… paura di gettarmi nel vuoto.»
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