lunedì 22 ottobre 2018

IL POSTO DEL MIO CUORE di Emily Pigozzi

Fulvio era la trasparenza, la dolcezza, il chiarore dell’estate. Era il calore di un sole che tramontava piano sulla campagna, la stessa dove eravamo nati e cresciuti. 
Era un bicchiere di primavera eterna. 
Invece, in me c’erano anche il grigiore dell’inverno e le notti senza fine dell’autunno. Io avevo bisogno di tutte le stagioni.

Alma Libera Tondelli somiglia al suo nome: uno spirito fatto di vento. Nata in un piccolo paese di campagna, tra leggende contadine e pregiudizi, il suo destino è essere una moglie, magari di un ragazzo dagli occhi buoni che la ama da sempre. Ma in Alma ci sono il fuoco, l’irrequietezza della ribellione e la voglia di scoprire il mondo. Chi può diventare? Cosa arde dentro di lei? Dalle campagne emiliane del dopoguerra alla Roma del Sessantotto, tra passioni sbagliate e palcoscenici di teatri, muovendosi tra personaggi folli e indimenticabili, Alma cercherà se stessa e la sua vera strada, provando a dimenticare il suo difficile passato. Al suo fianco Adriano, sognatore e inquieto, Claudio, geniale e dolcissimo, Amabile e Marcella, ribelli e innamorate. Un amore silenzioso, però, la accompagna, le sue radici sono profonde e vengono da lontano. 
Un sentimento più forte di tutto e destinato a non arrendersi.

Nuova veste per il romanzo di Emily Pigozzi, che ringrazio ancora una volta per aver pensato a me per questa recensione, con un genere diverso da quello che ho letto finora.

Piccolo salto nel tempo, e si torna indietro fino agli anni '50, quando possedere un pezzo di terra ti rendeva agli occhi degli altri una persona benestante. Ma quella che andremo a raccontare è la storia di Alma Libera, ultima nata in una famiglia di quattro fratelli tutti maschi e che ti vedeva a quegli occhi tanto familiari la donna che, assieme alla madre, avrebbe dovuto portare avanti la casa. Eppure come dice il suo stesso nome, voleva essere un'Anima Libera, curiosa fin da bambina di scoprire le meraviglie che questa vita ci offre; ma non era semplice vivere in una casa dove la figura del padre incuteva timore e rispetto. Le venne concesso infatti un unico privilegio, frequentare la scuola media, finito quel periodo sarebbe andata a lavorare per contribuire all'economia familiare.

Le donne hanno così paura degli uomini, in fondo, da essere diventate molto più cattive di loro, molto più spietate. Ma, siccome dopotutto il nostro cuore ha bisogno di un uomo, forse proprio all'eterna ricerca di quel padre dalle spalle curve e sempre girate, le donne finiscono con il diventare crudeli tra di loro, pronte a tradirsi e ad accoltellarsi per non permettere a un'altra di diventare la regina della festa.

Alma non è sola, infatti condivide parte dell'infanzia con Cristina, e successivamente stringe una forte amicizia con Marcella, la quale le presterà la maggior parte dei suoi testi che contribuiranno a farla evadere da quella realtà tanto soffocante e con la quale avrà il privilegio di apprendere quello che l'amica studia al liceo. Cresce silenziosamente e d'un tratto si ritrova donna. Un'affascinante donna impossibile da non notare. Quello che pensa Fulvio, il quale, preso il coraggio a due mani, la invita a uscire. La vita continua tranquilla prevedendo la solita routine, fabbrica e casa e in chiesa la domenica mattina; ed ecco che un ragazzo che viene dalla città le sconvolge la vita, Giacomo. Si sa che il paese è piccolo e la gente mormora, Fulvio viene messo da parte, fino a quando non diventa la sua ancora di salvezza: Alma resta incinta, forse di Giacomo o forse di Fulvio, impossibile stabilirlo, ma per uno scherzo del destino, non porterà mai a termine quella gravidanza.
Che le parole che la Delfina le disse quando era solo una bambina fossero vere? Doveva realmente partire e inseguire i suoi sogni, o restare intrappolata in quella realtà, sposarsi ed essere una brava femmina di casa? Alma Libera prenderà una decisione, e forse sarà proprio quella a cambiarle la vita.

“Andrai... - mi disse – girerai... ma non dimenticarlo, che la salvezza del cuore, spesso, è nel posto dal quale si parte.”

Questa storia mi ha catturata, mi ha trascinata indietro in quel tempo di cui ho sempre tanto sentito

raccontare; ho vissuto la vita di  Alma, le difficoltà economiche del tempo, l'essere l'ultima di una famiglia numerosa; il non consenso del padre alla realizzazione dei suoi sogni. Il romanzo è narrato dal punto di vista della protagonista, e ti dà modo di vivere appieno quel periodo. Nello stesso tempo ne ho apprezzato il carattere e la sua testardaggine, il voler a tutti i costi inseguire i suoi sogni senza curarsi degli altri, di quello che potrebbero pensare o dire. Avrebbe potuto sposare Fulvio, la cui famiglia possedeva tante terre e vivere in maniera benestante, ma decide di seguire sempre il suo cuore, anche se questo vuol dire cadere tante volte, e trovare ogni volta la forza di rialzarsi. Ho apprezzato la caratterizzazione delle persone che la circondano, pochi amici eppure buoni e disponibili nei suoi confronti; quegli amici che ti spronano a cercare la tua strada, con i quali perderai i contatti ma che sai che ci saranno quando le cose si metteranno male. Tanti i temi affrontati in questo racconto, in primis la famiglia con le sue regole e le basi dell'educazione dei figli; il valore fondamentale dell'amicizia, quegli angeli silenziosi che vegliano e ti proteggono non solo in vita, sopratutto quando decidono di lasciare questa terra; l'amore, quello vero, sincero e profondo, ma anche quello egoistico, prepotente, che ti entra dentro e ti ruba cuore, corpo e anima. Quell'amore che ti fa fare errori, ti rende cieca, ti imprigiona ma poi ti libera. Un messaggio di speranza, perché a volte bisogna perdersi per poi ritrovarsi.

La vera libertà e le catene dell'amore si annullano a vicenda.

Un romanzo da leggere e da vivere pagina dopo pagina; i suoi capitoli brevi ti invogliano alla lettura, a scoprire cosa succederà nel capitolo successivo, e improvvisamente ti ritroverai alla fine con un senso di vuoto per dover dire addio a quei nuovi compagni di ventura, ma con la speranza che possano coronare i loro sogni. Ancora una volta i miei complimenti vanno all'autrice che è riuscita a mettere un po' di sé in questa nuova storia, tanto da farmi dubitare che fosse lei stessa a vestire i panni della protagonista, con il suo infinito amore per la lettura, la poesia e per il teatro.
Nonostante il periodo storico particolare, ha voluto dare la sua impronta di romance. Quindi non vi resta che leggere e perdervi tra le pagine di questo libro.


Emily Pigozzi scrive fin da bambina, e ha pubblicato alcune raccolte poetiche, tra cui la silloge “Amore e oro” (Bonaccorso, 2008) esordendo poi in narrativa nel 2014 con  il romanzo “Un qualunque respiro” (Butterfly). 
Nel 2015 è uscito invece il romance “L’angelo del risveglio” (Delos).
Per diversi anni ha lavorato come attrice, prendendo parte a cortometraggi e film e partecipando a tournée che hanno toccato i maggiori teatri d’Italia. 
Vive a Mantova, dove è nata, con il marito e i due figli piccoli, un maschio e una femmina. 
Ama la notte, i dolci, i libri, la musica e l’arte, adora perdersi nei suoi pensieri, chiacchierare e sentir raccontare storie di vita.


2 commenti:

  1. Sempre un'emozione leggere le vostre recensioni. Grazie di tutto.

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    1. Grazie a te per avermi permesso ancora una volta di perdermi tra le pagine di un buon libro e di una storia sensazionale. Mi mancheranno molto Alma e Fulvio, e il loro ricordo mi porta ancora una volta a perdermi tra i miei sogni a occhi aperti *___*

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