Calder Weiss non è solo una star dell'hockey, è anche un padre single. Per questo, nonostante il successo e i riflettori, ha blindato il suo cuore e non si è più avvicinato a una donna negli ultimi cinque anni. Le sue priorità sono dare il massimo sul ghiaccio e occuparsi di sua figlia. Ma un incontro fuori dal bagno degli uomini è destinato a cambiare tutto. Rachel Perry è un uragano di vitalità e Calder non riesce a ignorare la connessione che sembra essere scattata tra loro. Ma nell'istante esatto in cui memorizza il suo numero di telefono, ha paura di aver commesso un terribile errore. È terrorizzato che se le cose con Rachel non dovessero funzionare, sua figlia Shea potrebbe soffrire ancora. E allora perché non riesce a ignorare i battiti del suo cuore?
In Italia arriva Meghan Quinn con il suo romanzo L'amore che aspettavo edito NC. Sono ancora lievemente incerta sulla valutazione da dare alla recensione di questa lettura, perché mentre leggevo mi ponevo molte domande, una delle quali era: Che fine ha fatto il romanticismo? La storia d'amore che si sviluppa lentamente capitolo dopo capitolo, sentimento dopo sentimento. La storia d'amore che a noi lettrici piace tanto leggere per innamorarci di nuovo come se fosse la prima volta o per la prima volta... Di seguito potrebbero esserci spoiler, continuare è a vostro rischio e pericolo.
Il romanzo è scritto a pov alterni, e fino a qui, non ho nulla da obiettare, ma è quello che c'è all'interno di essi che mi ha fatto storcere il naso. Sono perfettamente consapevole del fatto che un romanzo è un'opera di fantasia e tutto è concesso e permesso, ma non nego che cover, trama e titolo sono riusciti a ingannarmi, e sia anche chiaro che non mi scandalizzo davanti a nulla. Ma che al primo appuntamento, che si svolge in un cinema, lei fantastichi su quanto lui ce lo abbia duro dopo averlo "sentito" mi ha lasciato con l'amaro in bocca. I protagonisti, in quella scena, sono descritti come liceali. Personalmente, non ricordo di essermi mai comportata così né quando avevo l'età per farlo né quando sono maturata. Non nego che piaceva molto anche a me pomiciare al cinema, ricordo che andavo con l'intento di guardare il film e di non voltarmi verso di lui per fondere la mia bocca con la sua ed era una vera impresa trattenersi, ma ci siamo sempre riusciti, nel nostro piccolo.
Ma passiamo a parlare del romanzo. Nei dieci capitoli presenti ci sono un concentrato di cose. Calder Weiss è un figo, anche se delle volte, per via delle sue insicurezze in fatto di donne, sembra una femminuccia e non uno che non esce con una donna da un bel po' di tempo. Calder è una star dell'hockey e padre single di una bambina di cinque anni. E vi farà tremare per le parole che usciranno dalla sua bocca. La Quinn è stata molto brava nelle descrizioni, nei minimi dettagli ogni particolare è perfetto.
Rachel Perry insegna alle elementari, e non direste mai che quella maestra nasconda pensieri maliziosi e sia molto esplicita. Tra loro l'attrazione è inevitabile e palpabile... ma la paura è ancora più forte. Nonostante Rachel e Calder si cerchino, in Calder c'è qualcosa che lo frena: i sentimenti della sua bambina. La paura di deluderla è più forte di quella che proverebbe se si innamorasse di Rachel. E se la lasciasse entrare nelle loro vite e sua figlia si affezionasse e poi la prima se ne andasse come, in precedenza, aveva fatto la madre? Potrebbe sopportare una seconda perdita? E sarà così che Calder taglierà fuori Rachel e la allontanerà.
"Mi piaci, Rachel, mi piaci tanto. Mi potrei perdere in te facilmente, senza neanche dovermi sforzare".
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