“Gli uomini
preferiscono le dee” è una magica commedia di equivoci spiritosa e
sorprendente, ambientata in una romantica Matera in fermento per la nomina a
capitale europea della cultura.
Carla Russo è un’archeologa precaria con la passione per il
rock. Ha una madre invadente che sogna di vederla sposata, una sorella maniaca
dell’aspetto fisico e un fidanzato professore che la fa disperare. Ma non c’è
problema! Ognuno ha un angelo custode, e se sei un’archeologa il tuo arriva
direttamente dall’Olimpo. Nei suoi scavi infatti Carla rinviene una cintura
magica, appartenuta alla dea Venere, che rende irresistibile chi la possiede.
La sua tranquilla esistenza ne è subito sconvolta: diventa più attraente,
comincia a nutrire un’insana ossessione per il miele e i bagni nel latte e,
soprattutto, gli uomini non le tolgono gli occhi di dosso. Perché dunque non
approfittarne e vendicarsi del fidanzato? Ma si sa: mai scherzare con gli dei,
perché potrebbero arrabbiarsi!
A Matera nel
bel mezzo di alcuni scavi Carla, una giovane archeologa, è alle prese con il
suo lavoro che lei ha sempre sognato essere un’avventura all’Indiana Jones e
invece è tutto il contrario. Si ritrova a setacciare cumuli e cumuli di
terriccio alla ricerca di qualcosa che possa avere un qualche valore almeno di
prevalenza storica e invece è ricoperta di terra, il suo aspetto è tutt’altro
che curato ed è demoralizzata perché non ha ancora trovato nulla.
Nel frattempo
pensa al suo fidanzato Daniele al quale, per via di una stupidaggine, ha
chiesto, spinta dall’orgoglio, una “pausa di riflessione” e ora lui non
risponde alle sue chiamate e anzi ha addirittura cambiato numero di telefono.
Ma si sa
quando il destino ci mette lo zampino… Carla si ritrova tra le mani un reperto
alquanto bizzarro: una cinta variopinta. In un impeto di impulsività decide di
non parlarne con nessuno e portarla con sé per darle una pulita con calma.
Da questo
momento in poi per Carla ci saranno non pochi imprevisti da fronteggiare poiché
quella che ha tra le mani è la cinta di Venere ed essa è dotata di uno straordinario
potere:
“I dati di studio confermano che in Basilicata è nascosta la cintura della dea Venere, che ha il potere di rendere irresistibile chiunque la indossi. […] Il mito racconta che Afrodite, il nome con cui i Greci chiamavano Venere, se ne serviva per incantare le vittime del suo fascino: bastava uno sguardo della dea e gli uomini cadevano vinti ai suoi piedi. Abbiamo motivo di credere che chiunque rinvenga la cintura potrà sperimentare la benevola influenza della dea della Bellezza e dell’Amore.”
Carla
testerà su stessa e chi le sta intorno gli effetti di quest’oggetto, da classico
Topo di Biblioteca diventerà una bomba super sexy che scatenerà invidia,
rivalità e disappunto nelle donne ed emanerà charme e seduzione da tutti i pori
facendo cadere ai suoi piedi gli uomini… Tutti sembrano fascinati e ammaliati
da Carla grazie a quella cintura, tutti tranne Daniele.
Riuscirà
Carla anche senza “super poteri” a riconquistare il suo amato?
Ma non
finisce qui, quest’archeologa fuori dal normale con simpatia e arguzia scoprirà
che molti fingono di essere ciò che non sono e che l’onestà e la sincerità
ripagano sempre.
“Gli uomini
preferiscono le dee” è un racconto gradevole e spiritoso, Carla è una
protagonista davvero tenace e con la battuta pronta; i suoi pensieri e le sue
azioni, a volte maldestre, riescono a strappare ben più di un sorriso. Ho amato
la sua vivacità e impulsività! Gli altri personaggi che gravitano attorno a
Carla sono ben caratterizzati in particolare Titti de Crescenzo, l’acerrima
rivale di Carla che si presenta come la classica Miss arrivista che punta tutto
sull’esteriorità.
La dea
Venere non si manifesta mai davvero, ma per tutto il racconto sono disseminati
sprazzi di grecità che ho molto gradito.
Una storia
irriverente e con il classico lieto fine, a riprova del fatto che quando ci si
trova davanti al vero amore non sono necessari aggeggi divini, esso vince
sempre.
Celeste Giampietro
Collins è nata a Matera, vive a Firenze e, dopo la laurea in Lettere, si è
specializzata in Archeologia classica. Ex speaker radiofonica, insegna al
liceo, è sposata ed è mamma di due bambini. Attualmente è giornalista
collaboratrice del quotidiano la Repubblica. “Happiness is so chic" è il
suo blog.
Grazie, Elisa, per la recensione puntuale e interessante. Sei riuscita a catturare lo spirito della storia, leggero ma con degli spunti di riflessione sull'amore e sulle relazioni in generale. Io mi sono divertita tanto a immaginare e a far vivere a Carla le sue rocambolesche vicende e spero che una parte del mio divertimento arrivi anche alle lettrici. A presto.
RispondiEliminaSicuramente sarà così! Io stessa mi sono divertita a leggerlo e... Mi tocca ammettere che mi sono rivista in alcuni atteggiamenti di Carla! :)
EliminaSpero di leggere altro di tuo, in bocca al lupo per la tua carriera!
A presto.
Crep... scusa coff, coff. Apprezzo molto le tue parole.
EliminaAlla prossima e grazie!