SERIE "PRINCIPI AZZURRO SANGUE"
DI PAOLA GIANNINETTO
Kyler - Principi Azzurro Sangue #1
Editore: Emma Books
Data di uscita: ottobre 2012
Disponibile su Amazon, Apple, Kobo, Bookrepublic e tutti i principali store
Formato: ebook
Quando Nia scopre che la sua migliore amica Beth è in realtà un vampiro, lo shock è terribile. Ma dopo lo spavento iniziale decide di accettarla per quel che è e di cominciare a conoscere il suo mondo, di cui fanno parte altri vampiri. Tra loro c’è anche Kyler: pericoloso, affascinante e tremendamente sensuale. E Nia non può far altro che abbandonarsi all’amore. Ma il pericolo incombe su questa passione appena divampata. Il primo libro della saga Principi Azzurro Sangue, con protagonisti i vampiri di Windhill, vi lascerà con il fiato sospeso, tra incontri travolgenti, imprese emozionanti e un alto tasso di sensualità.
ESTRATTO DEL ROMANZO:
A un tratto, smise di baciarla e mentre le mani le accarezzavano la schiena dalla nuca fino alle natiche coperte dalla morbida seta della sottoveste, le sue labbra scesero a sfiorarle il lato del collo. Quando le sembrò di sentire il contatto con i suoi denti, rinunciò del tutto a sforzarsi di mantenere il controllo. Appoggiò le mani contro il solido muro del suo petto e cercò di spingerlo via, in preda al panico, senza ovviamente riuscire a spostarlo di un millimetro.
«Che succede, Nia?» le sussurrò lui all’orecchio. «Dov’è finita tutta la tua sicurezza?»
«Per favore…» la voce le si spezzò e non riuscì a continuare.
«Un altro favore?»
Lei annuì con foga, ancora incapace di parlare.
«Sta diventando un’abitudine. Che cosa vorresti, questa volta?»
Nia fece alcuni respiri profondi, cercando disperatamente di calmarsi.
«Incantami…» riuscì a dire alla fine, con un filo di voce.
Kyler la lasciò andare, fissandola incredulo. Lei si affrettò a fare un passo indietro finendo contro il letto, sul quale si sedette.
«Sbaglio o sei stata proprio tu a chiedermi di promettere che non l’avrei mai fatto?»
«Sì, ma quello era prima. Adesso vorrei che lo facessi.»
«Perché?»
«Perché così non dovrò più avere paura. Né sentire dolore.»
Lui rimase in silenzio per qualche istante e quando parlò la sua voce era ancora più roca del solito.
«Stai dicendo che vuoi una specie di anestetico per fare sesso con me?»
Nia annuì convinta e lui scoppiò a ridere, scuotendo piano la testa.
«Lo farai?»
La fissò, con l’ombra di un sorriso che ancora gli aleggiava sulle labbra.
«No.»
«Perché no?» gli chiese, sentendosi morire. «Con le altre donne lo fai e in fondo per te non cambierebbe niente…»
«Ti sbagli, cambierebbe moltissimo. Noi sadici adoriamo veder soffrire le nostre vittime, non lo sai?»
Lei non riusciva a decidere se stesse parlando sul serio oppure no. Il tono ironico avrebbe suggerito che stesse scherzando, ma nello stato mentale alterato in cui si trovava in quel momento, non poteva essere sicura di niente. In un caso come nell’altro, la sua risposta la fece infuriare e gli lanciò uno sguardo carico di rabbia, che ebbe come unico effetto quello di farlo ridere di nuovo.
«Sei, sei l’essere più… più disgustoso… più repellente, più…»
Ignorando i suoi maldestri tentativi di insultarlo, lui la prese in braccio e la depose al centro dell’enorme letto, senza smettere di ridere.
«Adesso sta’ zitta e vediamo di scoprire se riesci a sopportare tutto questo dolore.»
Patrick - Principi Azzurro Sangue #2
Editore: Emma Books
Data di uscita: maggio 2013
Disponibile su Amazon, Apple, Kobo, Bookrepublic e tutti i principali store
Formato: ebook
Costo: 4.99 €
Far innamorare un vampiro può essere pericoloso. Ne sa qualcosa Anita, antropologa italiana affascinata dal mondo degli immortali e decisa a raccogliere prove sulla loro esistenza. Quando la ragazza si ritrova, suo malgrado, oggetto del desiderio di un giovane e sprovveduto vampiro, viene convocato Patrick Moran, uno degli Antichi più temuti, il quale, rendendosi conto della minaccia, decide che c’è un’unica soluzione: uccidere Anita. Sì, perché Anita, in quanto Discendente, è in parte immune dalla manipolazione mentale che i vampiri sono soliti esercitare per controllare gli umani. Ma Patrick ha un cuore e non se la sente di eliminare un’innocente. Non solo. Con lei Patrick riscopre sentimenti umani che credeva ormai perduti. Ma il pericolo degli altri Antichi incombe su di loro.
ESTRATTO:
«Non lo so…» disse in un sussurro, il tormento riflesso negli occhi.
Patrick fece un lungo sospiro, l’espressione lontana e irraggiungibile di chi non appartiene a questo mondo.
«La tua paura non mi dà alcun piacere, credimi. Ma hai fatto la tua scelta tempo fa e ora è troppo tardi per tornare indietro.»
Lei alzò la testa di scatto, fissandolo con gli occhi socchiusi.
«Stai dicendo che mi costringerai, se non voglio?»
Le ombre che danzavano sul viso di lui trasformarono il suo sorriso in una smorfia diabolica.
«Così fai un torto a te stessa, Anita» disse a voce a bassissima. «Sei troppo intelligente per nasconderti dietro alla mia supposta natura di essere malvagio.»
«Che cosa vuoi dire?»
«Che attribuirmi il ruolo dell’orco cattivo non ti renderà le cose più facili.»
Anita comprese perfettamente il significato delle sue parole, ma ignorò la vocina nella sua testa che le ripeteva quanto, ancora una volta, lui avesse ragione. In quel momento era arrabbiata con lui, con se stessa e col destino che l’aveva catapultata in una dimensione onirica con la quale lei non aveva alcuna dimestichezza. Il sogno stava scivolando nell’incubo. Dal suo punto di vista, aveva pieno diritto di nascondere la propria intelligenza, così come di avere paura. Per forza di cose, era lui a condurre il gioco, sempre e comunque: non spettava a lei rassicurare se stessa.
Lo guardò dritto negli occhi e, consapevolmente, mentì.
«Continuo a non capire…»
L’espressione di Patrick non cambiò, ma un breve lampo negli occhi verdi rivelò che non solo sapeva che stava mentendo, ma che accettava le ragioni che l’avevano spinta a farlo.
«Vieni qui» mormorò, fissandola.
Anita non si mosse.
«Sta’ tranquilla, non ti toccherò nemmeno.»
Peccato che lei avesse già avuto modo di sperimentare quello che lui poteva fare senza toccarla. Ma Patrick aveva compiuto il primo passo, ora toccava a lei. Si mosse lentamente, fermandosi a meno di un metro da lui.
«Più vicina.»
Ancora un passo, poi un altro, finché non dovette alzare la testa per guardarlo. Solo pochi centimetri li separavano e la familiare sensazione di bisogno che la assaliva ogni volta che gli era così vicina la scosse fino a farla tremare. Lo voleva. Disperatamente. Non importava che cosa fosse, né quello che le avrebbe fatto.
Patrick si chinò su di lei, fin quasi ad appoggiare le labbra sulla fronte bollente. Ma mantenne la promessa e non la toccò.
«Non è necessario costringere qualcuno a fare esattamente quello che vuole» sussurrò sulla sua pelle.
Le mani di Anita strinsero la stoffa della sua camicia e lei si alzò in punta di piedi per incontrare quelle labbra.
Liam - Principi Azzurro Sangue #3
Editore: Emma Books
Data di uscita: dicembre 2013
Disponibile su Amazon, Apple, Kobo, Bookrepublic e tutti i principali store
Formato: ebook
Costo: 4.99 €
Elizabeth Hayes non è una ragazzina romantica, non sogna il grande amore e non è capace di piangere. Ha perso l’innocenza settant’anni fa, quando uno sconosciuto le ha succhiato via la vita su un marciapiede, trasformandola in qualcosa che lei non voleva essere. Beth ora è una vampira, una creatura forte e invincibile, e ha giurato che non permetterà più a nessuno di farle del male. Ha un unico punto debole, che tiene nascosto a chiunque: un disperato bisogno di provare delle emozioni, di lasciarsi andare, di perdere il ferreo controllo che esercita su se stessa e sugli altri.
Quando incontra di nuovo Kevin, il dolce e coraggioso ragazzo pronto, per lei, a sfidare l’orrore, si illude di poter trovare un po’ di pace, ma Kevin non possiede quello di cui Beth ha bisogno. A differenza di Liam Blake, il crudele Antico dagli occhi viola ossessionato dal dolore e dal desiderio di vendetta.
Quando incontra di nuovo Kevin, il dolce e coraggioso ragazzo pronto, per lei, a sfidare l’orrore, si illude di poter trovare un po’ di pace, ma Kevin non possiede quello di cui Beth ha bisogno. A differenza di Liam Blake, il crudele Antico dagli occhi viola ossessionato dal dolore e dal desiderio di vendetta.
Ma, qualche volta, il rimedio può essere più pericoloso del male…
ESTRATTO:
In piedi nel vano della porta, c’era il vampiro che tutti temevano e da secoli nessuno aveva mai visto, l’Antico che si diceva fosse stato reso folle dal dolore e che per questo aveva rifiutato gli oneri connessi al suo status, così come gli onori. Davanti a lei, intento a osservarla senza la minima traccia di emozione negli occhi viola, c’era Liam Blake.
Era alto e possente, un antico guerriero finito per sbaglio in un’epoca che non gli apparteneva, e indossava pantaloni neri, massicci stivali, una leggera casacca di lino bianca e un soprabito di cuoio nero, che portava con il bavero alzato. I lunghi capelli corvini incorniciavano un volto dai lineamenti scolpiti nella pietra e Beth, guardandolo, pensò che quelle labbra dure non dovevano aver mai sorriso. Pensò anche che era bello, di una bellezza selvaggia e crudele, come un pugnale scintillante coperto di sangue vivo, o le vette delle montagne più alte del pianeta, lastre taglienti di roccia grigia contro l’aria rarefatta di un cielo azzurro ghiaccio. I suoi occhi, che in quel momento erano fissi su di lei, riflettevano la stessa indifferenza, la stessa spietata disumanità.
Beth aprì la bocca, ma non seppe mai se avrebbe ceduto alla tentazione di urlare, perché dalle sue labbra non uscì alcun suono. I secondi si susseguirono lenti uno all’altro, nello spazio immobile.
«Chi sei?»
La voce era bassa e roca, come se quelle fossero le prime parole che lui pronunciava da parecchio tempo, e molto simile a quella che lei aveva udito solo un minuto prima, al telefono con Patrick. Una voce disincarnata, proveniente da un’altra dimensione.
Era finita, pensò Beth in quell’istante sospeso, i pensieri che le vorticavano nel cervello in netto contrasto con l’immobilità del suo corpo. Ora lui l’avrebbe uccisa, non prima di costringerla a confessargli dove trovare Anita. Non le importava quanto dolore le sarebbe costato, ma non era così arrogante da non ammettere che fare l’eroina sarebbe stato del tutto inutile: non aveva alcuna possibilità di resistere a un Antico. Avrebbe scoperto quello che voleva, poi sarebbe andato a prenderla. Beth non sapeva esattamente quanto Patrick fosse lontano, ma c’era la possibilità che non arrivasse in tempo, che lui la trovasse per primo. E Patrick aveva chiesto a lei di proteggerla, gliel’aveva ordinato, riponendo in lei tutte le sue speranze. Ripensò alla sua reazione quando, alcuni mesi prima, qualcuno gliel’aveva portata via. Non aveva mai visto nessuno soffrire così, a parte Kyler, ma la sofferenza di un Antico era qualcosa di diverso, di più assoluto e alieno, qualcosa che disintegrava anche gli ultimi brandelli di umanità che lo tenevano legato a questo mondo: il vampiro senz’anima che la fissava ne era l’esempio perfetto.
Ma che cosa poteva fare, lei, per evitare la catastrofe? Come sarebbe riuscita a proteggere Anita e con lei l’uomo per cui la sua sopravvivenza significava tutto?
«Fa’ qualunque cosa sia necessaria per salvarla.»
Le ultime parole di Patrick risuonarono nitide nella sua mente e all’improvviso seppe cosa doveva fare. Non aveva idea se avrebbe funzionato, ma era la loro unica speranza.
Con il coraggio della disperazione, guardò dritto nei freddi occhi viola e disse quello che era necessario dire.
«Il mio nome è Anita.»
Blu oltremare -Principi Azzurro Sangue
novella breve #3.5
All’improvviso, senza alcuna ragione apparente, Kevin Walker perde ogni interesse per la vita e lascia la propria casa, il lavoro e gli amici per rifugiarsi a Staten Island in un piccolo capanno di pesca in riva al mare. Con la sola compagnia di una rabbia profonda e devastante e del desiderio di trovare la fine, perché se persino l’oceano non continua all’infinito, prima o poi, da qualche parte, dovrà finire anche lui.
Ma il destino ha altri programmi, è deciso a metterlo di fronte al suo incubo e a fargli incontrare, dall’altro lato del mare, l’unica persona in grado di aiutarlo a uscirne. Il destino o qualcosa di ancora più potente, che viene dritto da un oscuro passato che non gli appartiene più…
ESTRATTO:
Fu Lola a spingersi contro la sua bocca e quando la lingua entrò dentro di lei Kevin la sentì a urlare e avvertì una scarica di energia che lo attraversò dalla testa ai piedi, accendendo ancora di più i suoi sensi. Riusciva solo a pensare che non aveva mai assaggiato niente di più buono, che era esattamente lì che doveva essere, che quella era la sua salvezza, l’unica possibilità di uscire dall’incubo, la sua redenzione.
La baciò senza smettere mai, non si fermò quando la sentì urlare di nuovo e accasciarsi contro il muro una volta e poi una seconda. Dovette infilargli le mani tra i capelli e tirare forte perché si accorgesse di lei e si staccasse dal suo calore. La guardò da sotto in su, le labbra umide e gli occhi offuscati dal suo stesso piacere.
«Kevin…»
C’era una preghiera, in quegli occhi, che lui aveva tutte le intenzioni di esaudire. Non ne aveva abbastanza di lei, non ne avrebbe mai avuto abbastanza. Si alzò in piedi e la prese in braccio, poi la posò sul letto, le prese il viso tra le mani e la baciò. Si disse che doveva controllarsi, essere gentile, aspettare che fosse pronta, ma la bestia che aveva dentro lo stava divorando, il fuoco bruciava e lui non riusciva a pensare ad altro che a spegnerlo.
Le aprì bruscamente le gambe e si mise sopra di lei, pronto a prenderla. Sua. Stava per essere sua, finalmente, e stavolta niente li avrebbe separati. La sua donna. Il suo unico amore. Quando i loro corpi entrarono in contatto un velo nero scese sui suoi occhi, sentì tutto quel calore contro di lui, dal quale non lo separava più nulla. Bastava una piccola spinta e sarebbe stato al suo posto. Il posto che gli spettava, dopo tanto tempo. Tanto tempo…
Riaprì gli occhi di scatto, lo sguardo perso nel vuoto dietro di lei, attraverso lei. Sentì un lieve formicolio alla mascella e si accorse che i tratti del suo volto erano deformati dal dolore.
«Stai pensando a lei.»
Non era una domanda. Kevin mise a fuoco i tratti del suo volto, i grandi occhi neri, i capelli sparsi sul cuscino che risaltavano scuri contro la stoffa bianca.
«Di cosa stai parlando?» gracchiò.
«Sto parlando di Elizabeth.»
Lola sussurrava e quella voce dolce era in stridente contrasto con il suo ringhio roco.
«Chi cazzo è Elizabeth?!»
«La donna bionda che vuoi possedere attraverso me.»
Kevin scosse la testa, sconvolto. Lei era lì, sotto di lui, lo voleva e non c’era nient’altro che lui desiderasse, nessun'altra. Sembrava tutto così giusto, eppure c’era qualcosa di sbagliato, qualcosa che lo tratteneva dal renderli finalmente una cosa sola.
«Fallo, Kevin» lo esortò lei dolcemente, «falla tua, adesso. E poi lasciala andare.»
«Non posso.»
«Sì che puoi. Devi.»
«Sta’ zitta!» urlò, mentre i muscoli delle braccia e del petto si gonfiavano nello sforzo di resistere. «Non voglio usarti. Non devi sentirti come mi sento io, mai…» La voce si ridusse a un mormorio indistinto, doloroso. «Non voglio farti del male.»
«Non succederà.»
Kevin deglutì, sentì gli occhi che si riempivano di lacrime e serrò forte le palpebre.
«Non sono io la vittima, Kevin…»
«Sì, invece…»
«Sei tu.»
Le piccole dita di lei gli sfiorarono la guancia con una delicatezza infinita.
«Apri gli occhi, guarda tu stesso.»
Aidan - Principi Azzurro Sangue #4
Editore: Emma Books
Data di uscita: 9 novembre 2015
Disponibile su Amazon, Apple, Kobo, Bookrepublic e tutti i principali store
Formato: ebook
Costo: 4.99 €
Da quasi quattrocento anni, Aidan Kane nutre la propria immortalità di incrollabile ironia e della passione di migliaia di donne. Alle occasionali amanti concede un assaggio della sua sublime arte amatoria di dio del sesso, regalando loro un pezzetto di paradiso in cambio di attimi in grado di rompere la monotonia dell’eternità. Poi, una sera, lei entra nella sua vita.
Phoebe. La piccola ninfa dai capelli rossi e gli immensi occhi verde prato, destinata a farlo cadere dal sottile filo su cui cammina, in bilico, da quattro secoli. L’agnellino coraggioso che per ottenere quello che vuole si infila senza paura nella tana del lupo, che guarda la tigre dritto negli occhi, perché sa che quello è il suo destino.
Costretto suo malgrado a starle accanto per proteggerla, Aidan scoprirà che, dei due, è lei quella più forte. Travolto dal piccolo vulcano dai capelli di fiamma, si lascerà prendere per mano e trascinare in fondo al pozzo, fino ad affrontare il suo terribile segreto, il mostro che per secoli aveva tenuto in catene.
In una cornice fuori dal mondo, dove tutto ha avuto inizio, i due si scontreranno e solo uno ne uscirà vincitore.
Ma niente è mai come sembra.
ESTRATTO:
L’impatto contro quel muro di solida roccia le fece male, ma Phoebe quasi non se ne accorse, concentrata com’era su di lui. Lo vide socchiudere le labbra e chinare piano la testa, fissando il suo pugno che era rimasto incollato al grosso muscolo come un moscerino spiaccicato sul vetro di un tir lanciato ai cento all’ora. Smise di respirare, finché non sentì una lieve vibrazione sotto le dita e udì il suono di una sommessa risata.
Il pugno scomparve nella mano enorme, mentre lui lo scostava da sé e infilava il pollice sotto le dita, forzandole ad aprirsi. A Phoebe parve che indugiasse un secondo di troppo nell’accarezzarle il palmo, ma poteva anche essere colpa della sua immaginazione, che già galoppava come un cavallo selvaggio in mondi nei quali lui l’avrebbe tirata contro tutta quella durezza per posare la bocca sulla sua, e divorarla.
Quando le dita si aprirono del tutto, sentì un’altra piccola fitta di dolore. Si morse le labbra. Neanche morta si sarebbe lasciata sfuggire un gemito, rovinando la perfezione di quel momento. Lui alzò gli occhi su di lei, senza lasciar andare la sua mano, e la perfezione divenne ancora più perfetta.
«Ti fa male.»
«No.»
Il sorriso che le rivolse la costrinse ad ansimare. Ansimare sul serio, con la bocca aperta e tutto il resto.
«Invece sì e sai perché?»
Lei scosse la testa. Dio, ti prego, fa che duri per sempre. Che mi parli in eterno con quella voce – oddio, quella voce – e la smetta solo per baciarmi fino a farmi svenire.
«Perché una cosa che proprio non dovresti fare è prendere a pugni un tizio grande quattro volte te, tenendo il pollice all’interno delle altre dita.»
Aprì l’altra mano e ci appoggiò sopra quella di lei, a palmo in su. Ne occupava circa la metà.
«Se davvero vuoi farlo, anche se in linea di massima te lo sconsiglierei» continuò, piegando verso il basso le altre quattro dita, «allora devi mettere la mano così.»
Adagiò delicatamente il pollice sulle dita piegate.
«Dopodiché, se il tizio è cattivo ti ucciderà, ma se non lo è almeno non ti sarai fatta male da sola.»
Phoebe prese fiato e si tuffò nei suoi occhi, arrivò fino a toccare il fondo e poi riemerse, boccheggiante.
«E tu sei cattivo?» gli chiese, con un filo di voce.
Di nuovo quel sorriso. Lei trattenne il gemito al di qua delle labbra serrate.
«Io sono molto più che cattivo, bambolina.»
Le labbra si aprirono e il gemito scivolò fuori.
Paola Gianinetto vive a Torino, è laureata in lettere e lavora da molti anni come adattatrice di dialoghi per la tv. Ha cominciato a scrivere i suoi romanzi solo molto tardi, il giorno in cui ha deciso di provare a mettere nero su bianco una delle tante storie che si raccontava da sempre e ha capito che era quello che le mancava per essere veramente felice. Da allora si dedica ai suoi libri in ogni momento libero, dividendosi come può tra due mondi per lei altrettanto importanti, quello reale e quello fantastico.
Per Emma Books ha pubblicato il romance Qui per te e la saga “Principi Azzurro Sangue”, composta dai romanzi Kyler, Patrick, Liam e Aidan e dalla novella Blu oltremare.
“Principi Azzurro Sangue” è una raccolta di fiabe per adulti, nelle quali il protagonista è un vampiro, un archetipo, esattamente come il principe azzurro delle fiabe: le due figure si fondono in una, esistono in uno spazio e in un tempo che, pur essendo reali, trascendono la realtà stessa. Perché, come diceva Gianni Rodari, “la fiaba è il luogo di tutte le ipotesi” e noi, da adulti come da bambini, abbiamo bisogno di credere che tutto sia possibile.
Grazie di cuore per la segnalazione e per la gentilezza con cui mi avete accolta tra voi!
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