Manhattan, Gennaio 2015.
Phoebe Stone è tornata e brama vendetta. Ha esattamente ottantadue motivi per desiderarla: tanti quanti i minuti che le hanno devastato la vita. Lord Black, invece, si muove nell'ombra, come una pericolosa ameba pronta a stritolare la preda a tempo debito. Burattini e burattinai stanno per rivelare la verità sulla confraternita più annoiata e perversa di Manhattan: “Chi e perché ha abusato della piccola, e non più tanto ingenua ereditiera della famiglia Stone?”
Per sbrogliare il bandolo di questa complessa matassa non resta che una scelta, l' unica possibile: firmare un' alleanza con il nemico, un patto che duri per sempre. Mentre i giochi perversi crescono e gli intrighi di potere si moltiplicano, l' alta società si sta per riempire di nuove presenze. Phoebe Stone, infatti, dovrà districarsi tra un fratellastro borioso e una ballerina tutt'altro che aggraziata. Con un solo e pericoloso obbiettivo: giungere al cuore dell'uomo che ama, ammesso e non concesso che lui ne possegga uno. Daniel Green dal suo canto, dopo la notte d'amore trascorsa con lei, tenta per mille volte di spiegare la sua verità. Ma si sa, Phoebe è testarda e con le persone testarde c'è poco da ragionare, almeno sinché non sbattono la testa contro le proprie convinzioni. Quindi, persino l'amore perde importanza, contano yacht, jet privati, ville sontuose e moto sportive, in attesa di un errore fatale della BVQBL. Tra equilibri vecchi e nuovi, qualcuno perderà la vita, altri ne acquisteranno una nuova. Per scoprire che nulla è come sembra. Le luci di Manhattan si spegneranno, le maschere finalmente cadranno, per svelare il re dei dilemmi: Chi è Lord Black?
Il secondo appuntamento con Phoebe Stone si annuncia un connubio di passione, rivelazioni inaspettate e disarmanti verità in attesa dello sconvolgente capitolo finale.
Partiamo dal fatto che per leggere questo libro bisogna prima di tutto aver letto il primo capitolo di questa trilogia, Inganno globale. Ci potrebbero anche essere dei brevi spoiler, ma cercherò di non addentrarmi troppo nella trama.
Avevamo lasciato Phoebe Stone in una situazione abbastanza complicata: la scoperta del suo vero padre biologico, Charles Swash è stato un vero trauma, ma non quanto scoprire che l'uomo che ama, Daniel Green, fa parte della BVQBL (bene vixit qui bene latuit), come del resto la maggior parte dei figli maschi delle famiglie benestanti. La ritroviamo sempre più decisa ad andar a fondo alla questione e scoprire chi si cela dietro la figura di Lord Black, continuando a frequentare le sue assurde e segretissime feste assieme alla sua, ormai, migliore amica Kendra.
Ma a Manahttan c'è puzza nell'aria, forse le bugie che la circondano si stanno intensificando, o forse perché sta per andare incontro a una scelta che le cambierà la vita, o forse ancora dipende da Julie Burton, la ex del pittore solitario, che è tornata in città con l'unico scopo di riprendersi Daniel. E come si risponde a certe provocazioni? Beh, chiodo schiaccia chiodo, così decide di sfruttare la situazione, o meglio l'uomo adatto all'occasione, Maddox, il tatuatore, allo scopo di far ingelosire il ragazzo che tanto dice di amare.
Ci sono due tipi di scelte: quelle che fanno bene e di cui non temiamo le conseguenze, e quelle che generano male e che ancor prima di averle compiute sappiamo che non ci piaceranno.
Nel frattempo i genitori sono volati a Hong Kong per chiudere un importantissimo affare, lasciando la figlia in balia di se stessa, come hanno sempre fatto del resto, sapendola in mani sicure insieme alla nonna e alla cameriera di famiglia. Decide di sfruttare il tempo e conoscere meglio il suo vero padre, e chissà perché le sorprese sembrano non voler finire mai. Ha il piacere, o sarebbe meglio dire il dispiacere, di incontrarsi/scontrarsi con Aaron Swash, il figlio che Charles ha avuto da un'altra donna; tanto bello quanto diabolico. I due si prendono subito in antipatia, al punto da non riuscire a stare per più di cinque minuti nella stessa stanza. E forse Phoebe dovrà imparare a ingoiare più bocconi amari di quanti se ne presentano, visto che Aaron gravita spesso (e malvolentieri) attorno a Kendra.
Succederà di tutto e anche di più, e le sorprese per la nostra protagonista sembrano non finire mai; le cose da dire sono tante ma così facendo vi togliere il gusto e il piacere della lettura. Il finale vi lascerà interdetti e in una fase di sospensione, e non pensate che sia l'unica a bramare il capitolo finale (anche se l'autrice mi ha dato già un piccolo assaggio rispondendo a due mie domande di quello che sarà il terzo volume).
Se c'è una cosa che ho imparato è che la nostra vita è composta di pagine. Ne conosco di due tipi. Le prime sono quelle che non possiamo governare dalla nascita all'infanzia in cui siamo succubi degli eventi, le secondo sono quelle che possiamo provare a modificare per non essere soggiogati dal nostro destino. E tu, nel tuo piccolo, puoi fare la differenza sull'ultima pagina, quella del finale...
In questo secondo libro ho odiato ancora più profondamente Phoebe Stone, il suo cinismo ti fa venire voglia di prenderla a schiaffi. Il suo carattere è paragonabile a quello della madre che tanto disprezza e odia, e l'obiettivo principale è distruggere tutti, a partire dalla confraternita BVQBL, che si è presa prepotentemente la sua felicità e il suo essere ancora una ragazza spensierata, ignara del mondo che la circondava. Dimostra la freddezza di una donna d'affari, ma al tempo stesso l'ingenuità tipica delle adolescenti; la sua testardaggine la porta a commettere continuamente errori e ad allontanare le persone che le dimostrano di tenerci veramente. È la classica ragazza problematica che sa di avere un problema, ma che non vuole essere aiutata da nessuno; questo dovuto al fatto che è abituata a dare ordini e non a eseguirli, e l'assenza dei genitori fin dall'infanzia porta la protagonista stessa a essere più indipendente e a prendere tutte le decisioni con superficialità e leggerezza.
E proprio al culmine della concentrazione mi rendo conto che la gente ricca o povera che sia, arriva ad assomigliarsi inesorabilmente per lo schifo che fa.
Il racconto è sempre narrato dal punto di vista di Phoebe; stile del racconto che preferisco perché ti dà modo di entrare nel personaggio. Ho apprezzato anche il modo in cui vengono descritte in maniera dettagliata i luoghi in cui si tengono le feste di Lord Black; ogni personaggio è ben caratterizzato e l'autrice ha approfondito anche lo studio di alcuni termini medici, fondamentali al racconto. Ma c'è una piccola nota negativa: capisco che trattandosi di un mondo infimo e pieno di menzogne, anche alcuni nomi siano falsi, ma cambiare nome a uno dei tanti co – protagonisti mi ha fatto fare un po' di confusione; avrei preferito che si mantenessero i nomi con i quali sono stati presentati.
Nonostante questo resta una piacevole lettura piena di colpi di scena, che non finiscono di stupire ed emozionare il lettore!
Resto in silenzio per qualche interminabile secondo, cercando di comprendere le ultime parole, quelle che mi ricordano l'incubo peggiore della mia vita. Posso fuggire da qualsiasi cosa, ma dal ricordo? Proprio no.
Brenda Mill nasce a Lecce. Nel suo nome e nelle sue vene scorre tanto il sud quanto il sangue americano. Appassionata sin da piccola di serie televisive statunitensi, ha coltivato la passione per la Grande Mela con gli anni. I suoi studi sono balzati dal liceo classico a quello sociopsicopedagogico, per approdare in fine alla facoltà di lettere e filosofia. Ha iniziato a scrivere per diversi giornali online sino a diventare un'articolista specializzata nel lusso. Detesta i rettili e le persone che non si fanno gli affari loro. Adora il caos e il disordine, non riesce mai a portare a termine nulla, esclusi i suoi libri naturalmente. Inganno Globale è il suo romanzo d'esordio, seguito da Inganno Fatale.
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