giovedì 17 dicembre 2015

Segnalazione scrittrice italiana : Carne e Ossa di Lisa Emme


Titolo: Carne e ossa 
Autore: Lisa Emme 
Genere: Erotico 
ISBN: 9788898377442 
Prezzo: € 12.00 
Collana: Letteratura erotica 
Rilegatura: Brossura fresata 
Numero pagine: 210
“Una donna impavida e armata del proprio desiderio, volto alla conquista di un essere divino, di un vip difficile da sottomettere al dominio del suo piacere perverso” Maria è una giovane e seducente trentenne, sicura della propria femminilità, piacevolmente succube di un erotismo diverso, affascinante, a lei sconosciuto. La sua ormai profonda esperienza non può che superare i limiti del proibito, di quel che fino a un attimo prima era lecito e inviolabile. Una nuova, eccitante sfida le si presenta dinanzi: un uomo, non uno qualsiasi, bensì un vip famoso e dedito allo spettacolo, uno di quelli paparazzati senza tregua, uno dei cosiddetti “irraggiungibili”. Agli occhi di Maria è a un primo impatto un sogno erotico a occhi aperti, poi diviene via via sempre più umano e percepibile. Un provocare, quello di Maria, sottile ma eccitante e profondo, quanto basta a svelare la natura umana di una pseudo divinità fatta di carne e ossa, con tutte le sue debolezze e perversioni terrene. In una narrazione immersa nel quotidiano, una vicenda impossibile, che può essere una metafora del nostro rapporto con la vita ai tempi della crisi economica e morale. 

Il sesso non ha un protocollo di comportamento, né un copione da interpretare. Il sesso si ribella alla mente e al corpo. Si rifiuta di lasciarsi ammirare da psiche. Trasuda dai pori della pelle, si insidia attraverso il respiro, il sangue, e ansima l’anima con l’intento di sporcarla del tormento che gli ha dato vita, alimentandosi di esso. Il sesso è imperterrito, impavido, egoista e bastardo; esige massimo amore e massimo rispetto per se stesso. E quando ha ottenuto quello che voleva fugge via sadico, lasciandoti morire per la sua assenza. E poi, ancora, divertito, ritorna per burlarsi di te con uno sprizzo di bontà che ti ridona la vita. (Lisa Emme).

Lisa Emme è già autrice di Le stanze dei giochi proibiti. 

"Calzo le mie open top dal tacco 12 e mi sento denudare dagli occhi di quegli uomini, che incontro durante il mio cammino. Lo scalpiccio dei miei tacchi è un fracasso irruente e sfacciato che, al suo passaggio, impone la sua presenza attirando l'attenzione di chiunque. Il mio tacco 12 è il mio scettro e io sono la regina della seduzione. Io sono la femmina, la desiderata, l'amata, la spudorata, l'eccentrica e la megera. Io posso essere quel che desidero essere: io sono la migliore tra tutte. Io sono la divina"


"L’incontro con R. mi regalò qualcosa diverso, di inedito, di mai provato. Mi svegliò all’improvviso da un lungo letargo, e così mi sfilai di dosso le ragnatele di cui il mio corpo ancora giovane e i miei sensi si erano rivestiti. Avvertivo l’assoluta necessità e l’impazienza di sentirmi di nuovo femmina, desiderata, sexy. Era solo colpa sua se questa donna, un tempo impeccabile, ora non desiderava altro che arrendersi al peccato."


"Come posso dire di aver vissuto se la mia vita sarà priva di passi falsi! Come posso desiderare di avere solo successi e nient’altro! Non avrei uno stupidissimo scopo con cui ammazzare il tempo. E se scegliessi di far parte della schiera dei bigotti e degli ipocriti? No, mai! Mi sentirei morta ancor prima di morire. Se solo io potessi sentire, per una benedetta volta, la tua voce! Cosa? Non so... Un giorno di vita in più forse o forse niente. Ma che gusto potrei provarci nel morire, dopo essere già morta dalla curiosità?"


“Cosa farei se avessi un solo minuto a disposizione per dare prova dell’onestà dei miei più segreti pensieri! Soltanto, ti condurrei nel mio inferno di lussuria, per ascendere insieme al paradiso. Perché tu sei un essere divino, ma allo stesso tempo il demone che mi condanna perennemente alla ricerca di un piacere mai tangibile e che gode della mia infiammata bramosia.
Maledetta fama! Maledetto demone! Ho troppa fame di te.”


"Per un eroe ci vuole un'eroina e forse io, che ho fatto dei miei innumerevoli difetti un pregio, non sono affatto meritevole di tanto eroismo. È probabile che io non possa comprendere la tua profonda umanità nello stesso modo in cui tu non puoi capire la mia costante e irrequieta superficialità. Per non essere tanto comune quanto banale ho messo a nudo la mia vera natura, spaventando e inorridendo chi non si priverebbe mai della propria maschera per non rischiare di non essere conforme e non accettato. Mi convinco che niente può essere più profondo della superficialità, e mi ricredo sul fatto che tu possa comprendere".





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