Jory Harcourt sta finalmente vivendo la vita che ha sempre sognato, essere sposato con un vicesceriffo federale lo ha cambiato: ha calmato i tumulti del passato e trasformato Jory da un ragazzo che se la dava a gambe al primo segno di pericolo in un uomo che affronta le situazioni difficili. Lui e Sam hanno due bambini, una casa in periferia e un mitico minivan. I giorni disastrosi sono finiti, la vita domestica è tranquilla e pacifica.
Il che significa che è il momento giusto per un po’ di azione: l’ex fiamma di Sam si rifà inaspettatamente vivo, e un sicario cerca di ucciderli mentre sono a una riunione di famiglia. Forse entrambe le cose sono ricollegabili a un testimone scomparso un anno prima. La sua vita familiare viene scossa, ma Jory non permetterà a nessuno di allontanarlo dai suoi cari. Prima di sapere cosa volesse dire avere una famiglia sua, sarebbe fuggito, ma ora non più. Sa che lui e Sam dovranno risolvere le cose insieme, perché sarà l’unico modo in cui riusciranno a farcela.
Eccoci giunti al sesto capitolo della serie “Matter of time – Questione di tempo” di Mary Calmes. L’autrice è riuscita a creare una nuova avventura per Jory e Sam che non possono mai star tranquilli. Alla fine di “A prova di proiettile” li avevamo lasciati sposati ed innamorati con Sam che aveva intenzione di rinunciare al suo ruolo di detective per diventare vicesceriffo federale. Qui, passati quattro anni, li ritroviamo sempre sposati e pazzamente innamorati, ma con due bellissimi bambini. L’autrice ha caratterizzato in modo adorabile Kola e Hannah che risultano non meno protagonisti dei loro padri.
Si sa, però, che con Jory nelle vicinanze i guai non sono mai lontani e che, con il lavoro di Sam, i “cattivi” sono sempre in agguato. I due riusciranno comunque a cavarsela, come sempre, capendo sempre più quanto sono stati fortunati a riuscire a creare la loro famiglia.
La storia narrata è molto scorrevole, ritroviamo il sempre super possessivo Sam Kage che si scioglie come un cioccolatino per i suoi figli e Jory che sguazza contento nel suo ruolo di genitore. Chi ha apprezzato i libri precedenti non potrà che rimanere avvinto da questa nuova avventura e, stranamente, questa volta non ci sono mille mila uomini che impazziscono di desiderio per Jory, ma troviamo sempre donne che si sciolgono in una pozza al passaggio di suo fratello Dane. Insomma tante cose sono cambiate nella vita di questi due personaggi che abbiamo visto crescere, maturare, soffrire e amarsi nell’arco di quattordici anni, ma è bello come alcune cose restino però immutate.
Se tuo figlio era blu e tu arancione, a chi poteva interessare, fintantoché amavi tuo figlio e te ne prendevi cura? La gente non finiva mai di sorprendermi.
Diedi un’occhiata in giro e vidi Gentry a terra, contorcersi ogni volta che Hannah faceva finta di infilargli quello che sembravano un coltello e una forchetta immaginaria nella testa. Quando Kola mi corse vicino assieme a Stuart e Tess, lo fermai.
“Cosa sta facendo tua sorella?” domandai, indicandogliela.
“Ah, sta mangiando il cervello di Gentry. Lei è uno zombie.”
“Con le posate?”
“Le dici sempre di non usare le mani,” rispose serio.
“Ti adorano. Tutti ti adorano.”
“Da quando?”
“Da quando ti hanno visto occuparti di me, dei nostri figli, e amarci tutti con il tuo gran cuore. È difficile non adorare un uomo che è tutto tuoni e fulmini fuori e poi caldo e sdolcinato dentro.”
Gli ci volle un secondo per elaborare quello che avevo detto. “Non penso che fosse veramente un complimento.”
Iniziai a ridere a squarciagola.
Avevo il potere di cambiare solo la mia vita, influenzare quelle di poche altre persone, e la capacità di rendere felici Sam e i miei bambini.
Che altro avrei potuto chiedere?
Nessun commento:
Posta un commento