Emerson ha un dono. Sa flirtare, è sempre a suo agio in mezzo alla gente e non ha mai trovato un uomo in grado di resistere al suo sorriso magnetico. Ha solo tre regole ferree da rispettare nella vita: mai mostrarsi vulnerabile, mai innamorarsi, avere il controllo del gioco. Ma poi è arrivato Shaw, così sexy e diverso dai colletti bianchi che Emerson frequenta di solito. La cosa peggiore è che sembra non essere toccato dal suo fascino. Dopo averla salvata da una brutta situazione in un locale, infatti, non ha nemmeno accennato a provarci. Anzi, l’ha chiamata “civetta” e l’ha spedita a casa. Per Emerson è come aver ricevuto una sfida e adesso la sua missione è farlo cadere ai suoi piedi. Ma per farlo, forse sarà costretta a infrangere tutte le sue regole…
Protagonisti del secondo volume della serie Ivy Chronicles sono Emerson e Shaw, due giovani poco più che ventenni.
Può un incontro farti rivalutare quelle che credevi fossero le tue certezze?
Emerson ha poco più di vent'anni e nella sua vita non c'è mai stato un uomo capace di resistere al suo sorriso, al suo flirtare, alle sue provocazioni.
Basta un suo cenno e il ragazzo di turno sembra perdere il senno, merito forse degli anni di pratica che lei ha fatto. Un po' l'equivalente maschile delle tacche sul letto, se capite cosa intendo.
Mai una volta ha perso il controllo della situazione, mai una volta si è sottomessa a qualcosa di fuori dal comune, qualcosa che la lasciasse priva di difese. Solo quando dipinge, all'atelier, spegne la propria testa, lasciandosi trasportare dal momento, dai colori, dalle sensazioni per poter così dar vita a qualcosa di unico e spettacolare.
Eppure è bastato incrociare lo sguardo con il bel motociclista per sentire una scarica sottopelle, qualcosa che difficilmente le era capitato e che, al contempo, le gridava a gran voce di correre via.
Sapete, no?
«Dipingi»,
mi fece eco e poi continuò a elencare le mie caratteristiche, come se stesse decifrando una mappa.
«Pelle liscia. Chiara.
Un corpicino tonico ideale per mandare in delirio i maschietti».
Un corpicino tonico ideale per mandare in delirio i maschietti».
Lo guardai di nuovo in faccia e ritrassi la mano.
Mi strofinai il palmo sulla coscia,
sentendoci ancora il contatto col suo.
«Vai a quel paese».
«Con un bel caratterino».
Mi regalò il suo mezzo sorriso.
«Visto? Non mi dimenticherò di te».
A primo impatto la protagonista può sembrare la classica principessa sotto la campana di vetro, estremamente fuori posto nel luogo in cui Shaw la incontra la prima volta.
Dove? In un bar malfamato. Molto malfamato.
Quando la situazione si complica, il ragazzo non si farà problemi a caricarsela in macchina e portarla nel posto più lontano possibile da quel caos dato che, come se non bastasse, sembra pure che la principessa abbia fatto arrabbiare i suoi amici al punto da lasciarla là da sola.
La vita per il bel motociclista non è stata facile, soprattutto non negli ultimi anni in cui un doloroso trascorso lo ha segnato, incrinando alcuni rapporti che pensava sarebbero durati per sempre, lasciandogli sulla bocca l'amaro della perdita e della sconfitta.
Pensavano che le loro strade non si sarebbero tanto presto incrociate, ma chi si sarebbe immaginato che alla festa di fidanzamento di una loro conoscenza (a quanto pare in comune) si sarebbero trovati nuovamente fianco a fianco, con l'attrazione che sembrava scorrere fra loro come un fiume in piena?
Sguardi che sembrano non nascondere certi pensieri, atteggiamenti che lasciano poco spazio ai fraintendimenti, questi sono Emerson e Shaw insieme.
Una forza della natura.
Un qualcosa di non tanto comune e se l'uomo sembra averlo capito sin da subito, la fanciulla non pare essere dello stesso parere, poiché sa già che con lui potrebbe avere qualcosa di unico ma, al contempo, qualcosa in grado di cambiare ogni sua carta.
Entrambi hanno un passato che li ha segnati più di quanto vogliono far trasparire, ma è inutile dire che è impossibile, per chi li vede da fuori, non domandarsi il perché di certi atteggiamenti, se la Em che vede con gli altri ragazzi è solo una finzione, una maschera a uso e consumo altrui, o se è veramente lei quella che ammicca come se non ci fosse un domani, sempre pronta a catturare la prossima preda.
«Non so perché mi fai questo effetto».
“Io, gli faccio qualche effetto?”.
La sua voce proseguì,
con un sussurro lieve che si rovesciò sulle mie labbra:
«Ma non ho più voglia di combatterlo».
In Con te e nessun altro rivediamo alcuni personaggi che avevamo già visto ne L'inizio del gioco, il primo volume della serie, senza però che questi ultimi siano di vitale importanza per la narrazione dei fatti in quest'opera.
Per buona parte del volume Sophie Jordan disegna una protagonista con una perizia di dettagli, di sfumature, di emozioni, che pare impossibile al lettore prevedere ogni sua mossa, arrivando al punto di rimanere increduli di fronte all'abilità dell'autrice di cambiare le carte in tavola, riducendo a zero ogni certezza che quasi per metà libro ormai avevamo consolidato e fatto nostra.
Impossibile poi non amare Shaw, il ragazzo i cui occhi celano un dolore mai passato, un'anima ferita da qualcosa di così doloroso da voler trovare noi stesse un modo per lenirlo.
Che aggiungere se non che ho divorato questo libro con una velocità a dir poco strabiliante e che non vedo l'ora di vedere il prossimo volume di questa serie?
Per leggere la recensione del capitolo precedente, cliccare sull'immagine!!
Sophie Jordan ha scritto il suo primo libro alle superiori. Dopo la laurea in Inglese e Storia, ha fatto l’insegnante per diversi anni e poi, dopo la nascita del primo figlio, ha lasciato il lavoro e ha deciso di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Meno di tre anni dopo, il suo primo romanzo è balzato tra i bestseller del «New York Times» e di «USA Today». La Newton Compton ha pubblicato L’inizio del gioco e Con te e nessun altro.
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