Sebbene sia nato tra agi e ricchezze, Jordan Thorndike è stanco di fingere: non potrà mai diventare un
avvocato come vorrebbero i suoi genitori, e nemmeno dare loro una nuora e dei nipotini. Messo di fronte a un ultimatum – continuare a vivere nella menzogna o andarsene – Jordan prende la sua BMW e se ne va.
Senza casa, senza lavoro e senza aspirazioni, Jordan trova rifugio in una delle organizzazioni di beneficenza finanziate dalla madre: il ranch delle seconde occasioni. Grazie al proprio nome e carisma, Jordan ammalia lo staff in quattro e quattr’otto… tutti tranne uno.
Russ ha sempre dovuto lottare per sopravvivere e detesta quel rampollo viziato che sfrutta il ranch solo per il gusto di vivere un’avventura. Jordan è disposto a tutto pur di dimostrare a Russ di saper lavorare sodo, ma la famiglia e alcune ferite del passato complicheranno le cose. Riuscirà Jordan a capire che quella che per lui è una vacanza per altri è la dura realtà della vita? E Russ potrà mai accettare che Jordan è capace di maturare… e di amare?
Non avevo mai letto nulla di questa autrice, ma devo dire di esserne rimasta piacevolmente colpita. La storia è semplice, ma ben delineata e, nonostante Jordan sia l’unico personaggio davvero ben caratterizzato, il racconto ha buone dinamiche ed intrattiene piacevolmente.
Jordan è un ragazzo che ha sempre vissuto nell’agio, ma che si ritrova a non possedere nulla a parte l’auto e una valigia di abiti dopo aver fatto coming out. Nonostante sia giovane e non sappia granché della vita “vera”, si rimbocca le maniche e non teme la fatica. Approda così al B Star, il ranch delle seconde occasioni, rifugio per animali maltrattati. La sua famiglia è tra i benefattori dell’organizzazione e Jordan sfrutta la cosa per chiedere un posto dove stare, ufficialmente per fare una pausa dagli studi, senza dire di essere stato diseredato dai genitori.
Il personaggio di Jordan fa una grande tenerezza, il suo sentirsi così assolutamente solo e insicuro, bisognoso di affetto e punti fermi in una vita che gli ha dato solo gratificazioni materiali e che si è visto togliere quando ha smesso di conformarsi agli standard richiesti dalla prestigiosa famiglia. È solamente un ragazzo che desidera trovare la propria strada e avere l’occasione di essere sé stesso.
Russ, sovrintendente burbero, ma schietto, nonostante i pov alternati, viene messo in ombra dal peso decisamente maggiore che viene concesso a Jordan. Nonostante questo, lo si conosce per i suoi pregi e per le sue debolezze, un personaggio molto umano.
Insomma, la storia è semplice, ma scorrevole e ben scritta. Una lettura dolce, ma che non risparmia anche scene hot, in un contesto del Texas rurale con cavalli da salvare, struzzi malvagi e dromedari sputacchianti.
Consigliato.
“A chi importa se non ho potuto scegliere io in che famiglia nascere? A chi importa se neanche un centesimo di quel denaro è davvero mio? A chi importa se i miei genitori mi hanno imposto uno standard che non sarò mai in grado di raggiungere? E a chi importa se ogni centesimo di quel denaro – che tu ritieni così importante – mi è stato tolto l’istante in cui ho fallito nel raggiungere quello standard? Mi hanno tolto tutto, compreso il loro amore e il loro sostegno. A chi importa se avevo così tanta paura di perdere tutto – non i soldi, ma il resto – da passare tutta la vita a fingere di essere qualcosa che non ero? Ovviamente, non importa a nessuno, perché sono un ragazzino ricco e viziato e non merito nulla.”
Russ non sembrava toccarlo consciamente, ma Jordan avvertiva ogni sfioramento e carezza di quelle dita ruvide fin dentro le ossa. Visto che veniva da una famiglia che a malapena si abbracciava ai compleanni e a Natale, quel genere di intimità gli veniva difficile da capire. Jordan dovette sforzarsi di ricambiare, ma adorava ognuno di quei tocchi.
“Vedi? Sotto sotto sono un egoista. Voglio che l’uomo che amo mi includa nei suoi sogni. Voglio essere uno di quei sogni, non essere un intralcio.”
“Okay.” Jordan annuì e sospirò. “Tu lo sei, sai, uno dei miei sogni. Non ne avevo quando sono arrivato qui. Prima ero così concentrato a fingermi qualcuno che non ero che non avevo mai pensato ai sogni. Ma ora sì. Amo questo ranch. Amo i cavalli e il nostro lavoro. Amo Phyl. Amo te. È tutto ciò che voglio.”
Rowan McAllister è un’autrice che ama ricreare piuttosto che creare: prende le cose ignorate dagli altri e le trasforma in qualcosa di magico. Ritiene che il trucco stia tutto nel punto di vista. Oltre che con le parole, ama lavorare anche con tessuti, metalli, legno, pietra e tutto ciò su cui riesce a mettere le mani. Con un piccolo cambio di prospettiva e un po’ di olio di gomito, ogni cosa può diventare un’opera d’arte sia bella che funzionale.
Vive nei boschi, al limitare della periferia, dove la civiltà lascia spazio alla natura. Condivide la casa con il suo paziente e affettuoso marito che la tiene con i piedi per terra, con il suo gattone e una bestia mitologica mascherata da cane. La sua famiglia allargata è composta da una piccola squadra di persone raccolte in vari momenti della vita, e ognuna di loro è fonte di ispirazione per le sue opere; senza di loro sarebbe perduta.
Nessun commento:
Posta un commento