La vita di Inary Monteith è a una svolta cruciale. Dopo aver passato la notte con Alex, il suo migliore amico, lei gli ha spezzato il cuore dicendogli che è stato un errore. Quella stessa mattina, poi, una terribile telefonata le impone di lasciare Londra per tornare in tutta fretta dalla sua famiglia, nelle Highlands scozzesi: la sorella minore, malata da tempo, è peggiorata improvvisamente. Il ritorno nella terra d’origine segnerà per Inary un imprevisto momento di riflessione sul passato e su quello che desidera dal futuro. Oltre alle precarie condizioni di salute della sorella, infatti, dovrà confrontarsi con un fratello ostile, un ex fidanzato con cui non vuole più avere niente a che fare, i suoi contrastanti sentimenti per Alex e un affascinante ragazzo americano incontrato da poco. Inoltre, si troverà a dover gestire uno strano dono che credeva di aver perso per sempre – un sesto senso che da secoli attraversa le generazioni e caratterizza molte donne della sua famiglia. E quando una voce dal passato le chiede con insistenza di essere ascoltata, Inary scoprirà un mistero che dovrà necessariamente svelare, se vorrà tornare a essere libera e felice.
Forse scappare non è la cosa più coraggiosa da fare, ma è di certo la più semplice e apparentemente indolore, di fronte a una situazione che ci fa soffrire. Vedere le persone che ami svanire una in fila all'altra, ti fa perdere anche te stesso, un po’ alla volta, e questo senso di perdita in Inary (prima i suoi genitori, poi la stima e l’amore del fidanzato, Lewis, infine la vita agli sgoccioli della sorellina Emily) non riesce ad essere mitigato dalle presenze costanti della sua vita.
Il percorso di Inary lontano da casa non va come sperato. L’apparente semplicità del suo allontanamento non le regala l’equilibrio agognato e questo si riflette nella sua più grande passione: la scrittura. Tutto ciò che scrive, rispecchia l’incompletezza dalla sua vita.
Ma c’era una storia giusta per me? Avevo sempre pensato di sì, invece adesso stavo cominciando a chiedermi se fosse vero, o mi fossi semplicemente illusa. Se per caso quando dicevo: “Un giorno sarò una scrittrice” non equivalesse in fondo a quando una bambina di cinque anni dice: “Da grande voglio fare la ballerina”.
Era come se avessi perso qualcosa di molto importante, qualcosa che avevo bisogno a tutti i costi di riafferrare. Qualcosa che un tempo possedevo, la persona che ero stata…
Ma questa non è solo una storia di perdite e di dolore, Inary non ha perso completamente fiducia nell'amore, di nascosto nel suo cuore Inary sogna Alex.
È bellissimo in cui l’animo artistico di Inary riconosce quello di Alex, i passi in cui lo descrive sono romantici senza risultare asfissianti. Finalmente con Alex arriva anche il desiderio di imparare a buttare giù i muri che lei stessa ha eretto per tenere fuori tutto ciò che potrebbe avere una fine, trascinandola sempre più giù nel suo baratro personale. L’ostacolo più grande fra lei e la sua felicità è il suo dono: la seconda vista.
È bellissimo in cui l’animo artistico di Inary riconosce quello di Alex, i passi in cui lo descrive sono romantici senza risultare asfissianti. Finalmente con Alex arriva anche il desiderio di imparare a buttare giù i muri che lei stessa ha eretto per tenere fuori tutto ciò che potrebbe avere una fine, trascinandola sempre più giù nel suo baratro personale. L’ostacolo più grande fra lei e la sua felicità è il suo dono: la seconda vista.
E non si tratta della cosa superfighissima a cui ci hanno abituati in tv. Mentre l’autrice raccontava delle apparizioni, i miei brividi si mischiavano a quelli di Inary ogni volta che la defunta Mary Gibson faceva la sua comparsa.
Nella seconda parte del libro c’è un episodio che segna Inary in maniera quasi irreversibile. È il momento della resa dei conti, di mettersi a tavolino con sé stessa e decidere una volta per tutte qual è il suo posto e come sistemare quel bagaglio di emozioni che si porta appresso fin da piccolissima.
Avrei potuto riempire un fiume con le mie lacrime, ma prima o poi i fiumi sfociano nel mare, e ciò che ti ha lacerato dentro, diventa solo un ricordo.
Ho adorato lo stile della Sacerdoti in questo romanzo. È stato un crescendo elegante e incisivo. Ho avuto la sensazione che il romanzo iniziasse a bassa voce, appannato, assumendo un tono deciso e nitido sul finale. Non era mai “troppo”, nemmeno nei momenti in cui il troppo sarebbe stato anche giustificato. Complimenti davvero, un bellissimo lavoro.
Pronipote del celebre scrittore Carlo Levi, è nata a Napoli ed è cresciuta in Piemonte, ma durante gli ultimi dieci anni ha vissuto in Scozia. È laureata in Lettere classiche ed è stata insegnante di italiano, latino e greco. Scrive sia in italiano che in inglese. La Newton Compton ha pubblicato Ho bisogno di te, suo romanzo d’esordio, che è stato bestseller in Inghilterra, e Se stiamo insieme ci sarà un perché. Per saperne di più, visitate il sitowww.danielasacerdoti.com o seguitela su Facebook (Daniela Sacerdoti) e su Twitter (@danisacerdoti).
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